Intervista al traduttore Giacomo Falconi ESCLUSIVA
Antonella Rita Roscilli
TESTO IN ITALIANO   (Texto em português)

Il romanzo “Marrom e amarelo” dello scrittore brasiliano Paulo Scott, è apparso in Italia con il titolo “Cromatismi”. Pubblicato dalla casa editrice Tulemond, è stato tradotto in italiano da Giacomo Falconi. Ricordiamo che in Italia è stato presentato alla Biblioteca Amilcar Cabral di Bologna, alla libreria L'Ornitorinco di Firenze. Nella capitale, invece, è stato presentato alla “Casa delle Traduzioni” (Istituzione Sistema delle Biblioteche Centri Culturali di Roma Capitale), in un dibattito con l’autore, Gaia Seller, responsabile della “Casa delle Traduzioni”,  rappresentanti della casa editrice Tulemond, il traduttore e la sottoscritta, seguito da un folto pubblico presente in sala. Quella che segue è l'intervista al traduttore Giacomo Falconi, realizzata per farci spiegare direttamente da lui il processo di traduzione in italiano di quest’opera.

1- Ogni pagina di Cromatismi è densa. Ogni frase incalza quella successiva grazie ad un uso personale della punteggiatura in tutti i sensi. L’autore lavora più con le virgole che con i punti, lasciando la narrativa a volte frenetica e passeggiando per due periodi distinti della vita dei fratelli, All’inizio io confesso di aver fatto fatica a leggere. Ma dopo poche pagine si entra facilmente nel testo e la lettura risulta quindi agile e scorrevole. Com’è stato per Lei tradurre un libro del genere?

Dopo aver letto il libro per la prima volta, sapevo che tradurre quest’opera sarebbe stata una sfida. Scott riesce con apparente semplicità a creare paragrafi complessi, sia a livello sintattico sia a livello semantico, mantenendo alto l’interesse del lettore ed evitando che si perda e interrompa la lettura. Credo che la chiave nella fase di approccio alla traduzione sia stata mantenermi il più possibile vicino a questa scelta stilistica, inserendo sotto traccia dei momenti di pausa nella punteggiatura per il lettore italiano che, a differenza di quello brasiliano, dovrà compiere un ulteriore sforzo: dovrà infatti comprendere un sistema legislativo, burocratico e sociale diverso dal nostro, che ho cercato di spiegare con le armi a disposizione del traduttore: la riformulazione, la disambiguazione e il ricorso alle note a piè di pagina, laddove strettamente necessario.
Nonostante l’evidente complessità di questo romanzo, ho ritenuto che l’originalità della trama, l’ottima caratterizzazione dei personaggi, l’attualità delle tematiche e la novità dell’opera nel suo complesso per un pubblico italiano fossero elementi più che sufficienti per superare l’ostacolo iniziale. Non va poi dimenticata la scelta coraggiosa di Tulemond, casa editrice estremamente attenta a queste tematiche, che ha deciso di inserire nel proprio catalogo un titolo complesso per il lettore italiano, anche se già tradotto in più lingue e pubblicato da case editrici prestigiose, come Gallimard in Francia.
 
2- Vi sono tanti vocaboli specifici che qui in Italia non esistono: parlo di amarelo, pardo, caboclo, marrom, mulato. Cosa pensa a riguardo e come ha risolto questa differenza?

Questa domanda richiederebbe un approfondimento specifico sulla storia politica, sociale e antropologica del Brasile. Per semplicità, posso sintetizzare spiegando che i termini che citi si riferiscono tutti al modo di considerare e denotare il colore della pelle di una persona in Brasile, e con esso anche la sua storia familiare, i suoi antenati, le sue origini. Per i fini traduttivi, la problematica principale ha riguardato i due termini che differenziano i due fratelli protagonisti: Federico ha la pelle chiara, quasi bianca e viene chiamato dal padre amarelo (giallo), mentre Lourenço ha la pelle molto scura, ed è soprannominato marrom (marrone). Dato che i due termini, specialmente il primo, non sono comunemente impiegati in italiano per indicare due diverse tonalità di pelle in contrapposizione, ho utilizzato pelle bianca o chiara nel primo caso e pelle marrone o scura nel secondo.
Il termine pardo è invece traducibile con meticcio, definisce dunque una persona “multirazziale” ma perde in italiano parte del carico semantico che ha in portoghese, dato che si utilizza anche per indicare una persona che non risulta abbastanza “nera” da essere considerata tale, pur avendo entrambi i genitori neri. Esiste quindi tutta una serie di gradazioni, di tonalità, che possono far apparire una persona “più o meno nera” agli occhi degli altri, dando vita a una serie di problematiche legate alla discordanza tra l’immagine che si ha di sé e quella che viene trasmessa all’esterno, o che viene recepita dagli altri in modo soggettivo. Tutti questi aspetti sono ottimamente trattati all’interno del libro.
Per quanto riguarda mulato (mulatto) è stato necessario fare i conti con una connotazione negativa che questo termine ha in italiano e che non dovrebbe avere, visto che, come si spiega nel libro, l’etimologia è diversa da quella che ci si aspetterebbe: “mulatto veniva da muwallad, termine usato dagli arabi per indicare i meticci concepiti da arabi con donne che non lo erano ai tempi dell’invasione della Penisola Iberica” non deriverebbe quindi da “mulo”, come erroneamente si pensa, pertanto anche la carica negativa che in genere associamo a questo termine non ha motivo di esistere.
Infine, caboclo ha richiesto un ragionamento a parte. È un termine molto specifico del portoghese brasiliano, che indica una persona meticcia, nata da madre indigena e padre bianco. La figura del caboclo è fortemente presente nella letteratura brasiliana, che però è in gran parte sconosciuta al pubblico italiano. Non esistendo una traduzione diretta è stato dunque necessario inserire una nota esplicativa a piè di pagina.

3- Cosa Le ha lasciato, in particolare, questo libro? Ha imparato qualcosa che non sapeva?
Prima di tutto mi ha immerso nelle strade di Porto Alegre, città che non conoscevo direttamente e che l’autore usa come fosse un personaggio in carne e ossa. Ogni quartiere (e ogni via) della città ha una sua anima e una sua storia, pertanto quando i protagonisti di Cromatismi si spostano in una determinata area, il lettore avrà già ricevuto dall’autore tutte le informazioni per capire se si tratta di un quartiere ricco o povero, a maggioranza bianca o nera, sicuro o pericoloso, snob o popolare. Pertanto, le vicende ambientate in quella particolare area acquisteranno tutta un’altra consapevolezza, basti pensare al capitolo in cui i protagonisti da adolescenti si gustano un panino davanti a un truck o a quello in cui vari studenti universitari fanno il punto sulla programmazione dei cinema o commentano le recensioni di libri nel giornale più letto in Brasile. Durante la stesura iniziale della traduzione, per seguire gli spostamenti di Federico e Lourenço attraverso Porto Alegre mi sono quindi immerso in Google Maps, inserendo note e indicatori che mi hanno aiutato a percorrere insieme ai due fratelli le vie della loro città natale.
L’altro aspetto che mi ha portato a una prolungata fase di studio è quello legato al sistema giuridico brasiliano, ai diversi organi e alle diverse figure ufficiali che svolgono un ruolo più o meno importante nel corso di un procedimento penale. All’interno del romanzo sono riportati in modo molto dettagliato tutti i passaggi che intercorrono dall’arresto di un sospettato e dalla sua detenzione preventiva fino al processo vero e proprio, ben noti all’autore, considerando la sua formazione giuridica, ma non altrettanto accessibili al pubblico italiano, traduttore incluso.
 
 

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TEXTO EM PORTUGUÊS   (Testo in italiano)

Entrevista ao tradutor italiano Giacomo Falconi
por
Antonella Rita Roscilli




                                                   


O romance "Marrom e amarelo", do escritor brasileiro Paulo Scott, foi publicado na Itália sob o título "Cromatismi". Publicado pela Tulemond, foi traduzido para o italiano por Giacomo Falconi. Foi apresentado na Itália na Biblioteca Amilcar Cabral de Bolonha, na livraria L’Ornitorinco de Firenze. Na capital italiana foi lançado em 24 de junho de 2025, na "Casa delle Traduzioni" (Istituzione Sistema delle Biblioteche Centri Culturali di Roma Capitale), em um debate com o autor, juntamente com a dr.a Gaia Seller, diretora da "Casa delle Traduzioni", representantes da Tulemond, o tradutor e a autora desse artigo. Um grande público compareceu. A seguir a entrevista com o tradutor Giacomo Falconi que fizemos para conhecer os desafios no processo de tradução desta obra para o italiano. 

1- Cada página de Cromatismi é densa. Cada frase impulsiona a próxima. graças a um uso único da pontuação em todos os sentidos. O autor trabalha mais com vírgulas do que com pontos finais, deixando a narrativa por vezes frenética e explorando dois períodos distintos da vida dos irmãos. No início, confesso que tive dificuldade para ler, mas depois de algumas páginas, o texto se torna facilmente absorvido, tornando-se uma leitura rápida e fluida. Como foi para o senhor traduzir um livro como esse?
 
Depois de ler o livro pela primeira vez, eu sabia que traduzir esta obra seria um desafio. Scott consegue criar parágrafos complexos com aparente facilidade, tanto sintática quanto semanticamente, mantendo o interesse do leitor, e evitando que ele se perca e interrompa a leitura. Na abordagem da tradução, acredito que a chave foi manter-me o mais próximo possível dessa escolha estilística, inserindo sutilmente pausas na pontuação para o leitor italiano, que, diferentemente do leitor brasileiro, terá que fazer um esforço adicional: terá que compreender um sistema legislativo, burocrático e social diferente do nosso, que procurei explicar com as ferramentas disponíveis ao tradutor: reformulação, desambiguação e uso de notas de rodapé quando estritamente necessário.
Apesar da evidente complexidade deste romance, acho que a originalidade do enredo, a excelente caracterização dos personagens, a atualidade dos temas e a novidade da obra, como um todo para o público italiano, foram mais do que suficientes para superar o obstáculo inicial. Também não devemos esquecer a corajosa escolha da Tulemond, editora extremamente atenta a essas questões, ao decidir incluir em seu catálogo um título como esse, complexo para o leitor italiano, mesmo já tendo sido traduzido para diversos idiomas. e publicado por editoras de prestígio, como a Gallimard, na França.
 
2- Há muitas palavras específicas que não existem aqui na Itália: estou falando de termos quais amarelo, pardo, caboclo, marrom, mulato. O que pensa sobre isso e como resolveu essa diferença?
Esta questão exigiria uma exploração específica da história política, social e antropológica do Brasil. Para simplificar, posso resumir dizendo que os termos que mencionou se referem à maneira como a cor da pele de uma pessoa é considerada e denotada no Brasil, e com ela, também sua história familiar, ancestralidade e origens. Para fins de tradução, a questão principal dizia respeito aos dois termos principais que diferenciam os dois irmãos: Federico tem a pele clara, quase branca, e é chamado de amarelo pelo pai, enquanto Lourenço tem a pele bem escura e é chamado de marrom. Como os dois termos, especialmente o primeiro, não são comumente usados em italiano para indicar dois tons de pele diferentes e contrastantes, usei pelle bianca ou chiara no primeiro caso e pelle marrone ou scura no segundo.
O termo “pardo”, por outro lado, pode ser traduzido como "mestiço", definindo assim uma pessoa "multirracial". No entanto, em italiano, perde um pouco da carga semântica que tem em português, visto que também é usado para indicar uma pessoa que não é "negra" o suficiente, para ser considerada como tal, apesar de ter ambos os pais negros. Portanto, há toda uma série de gradações, de tons, que podem fazer uma pessoa parecer "mais ou menos negra" aos olhos dos outros, dando origem a uma série de questões relacionadas à discrepância entre a imagem que se tem de si mesmo e aquela transmitida ao mundo exterior, ou percebida subjetivamente pelos outros. Todos esses aspectos são abordados de forma excelente no livro.
Em relação a “mulato”, era preciso levar em conta a conotação negativa que esse termo tem em italiano, o que não deveria ter, visto que, como explicado no livro, a etimologia é diferente do que se poderia esperar: "mulato veio de muwallad, termo usado pelos árabes para indicar crianças mestiças concebidas por árabes com mulheres que não eram mestiças na época da invasão da Península Ibérica". Portanto, não deriva de "mula", como se acredita erroneamente. Portanto, a conotação negativa que geralmente associamos a esse termo também não tem razão de existir.
Finalmente, “caboclo” merece uma discussão à parte. É um termo muito específico do português brasileiro, que indica uma pessoa mestiça, nascida de mãe indígena e pai branco. A figura do caboclo está fortemente presente na literatura brasileira, mas é amplamente desconhecida do público italiano. Como não há tradução direta, foi necessário incluir uma nota de rodapé explicativa.
 
3- O que este livro especificamente lhe deixou? Aprendeu algo que não sabia?
Primeiramente, me fez mergulhar nas ruas de Porto Alegre, uma cidade que eu não conhecia diretamente e que o autor usa como se fosse uma personagem. Cada bairro (e cada rua) da cidade tem sua própria alma e história, então, quando os protagonistas de Cromatismi se mudam para uma área específica, o leitor já terá recebido todas as informações do autor, para entender se for um bairro rico ou pobre, predominantemente branco ou negro, tranqüilo ou perigoso, esnobe ou operário. Portanto, os eventos ambientados naquela área específica, ganham um significado totalmente novo, basta pensar no capítulo em que os protagonistas, já adolescentes, saboreiam um sanduíche em frente a um food truck, ou naquele em que vários universitários avaliam a programação dos filmes, ou comentam resenhas de livros no jornal mais lido do Brasil. Durante o rascunho da tradução, para acompanhar os movimentos de Federico e Lourenço por Porto Alegre, mergulhei no Google Maps, adicionando notas e marcadores que me ajudaram a percorrer as ruas de sua cidade natal com os dois irmãos.
O outro aspecto que me levou a um longo período de estudo, diz respeito ao sistema jurídico brasileiro, aos diversos órgãos e figuras oficiais que desempenham um papel mais ou menos importante no processo penal. O romance descreve detalhadamente todas as etapas, desde a prisão e a prisão preventiva de um suspeito até o julgamento propriamente dito. Essas etapas são bem conhecidas do autor, dada sua formação jurídica, mas não tão acessíveis ao público italiano, incluindo o tradutor.



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