Emigranti lucani a Bahia: da Trecchina a Jequié
Martina Marotta
Trecchinesi a Jequié - 1905. Archivio Marotta
TESTO IN ITALIANO (Texto em português)
Era il 21 febbraio 1874 quando 368 italiani arrivarono a Vitória (Espírito Santo), a bordo del vapore "Sofia", dando inizio a un flusso migratorio che avrebbe trasformato la società brasiliana. Il periodo compreso tra il 1875 e il 1920 è caratterizzato dalla "grande emigrazione" italiana verso il Brasile, gli USA e l' Argentina.
Nei primi anni, gli italiani giunti dal Nord Italia si diressero verso San Paolo e le grandi aree di piantagioni di caffè del Sud del Brasile, mentre i migranti giunti dal sud Italia andarono verso Bahia (Salvador) e Pernambuco (Recife). Molti di loro erano lucani, molti di Trecchina. La storia dell'emigrazione dei lucani della Valle del Noce, bravi artigiani argentieri e ramai, passa per Lisbona.
Dopo qualche tempo alcuni di loro, scontenti del Portogallo, si imbarcarono per un lungo viaggio dalle grosse incognite, alla volta del Brasile. Il sogno di far fortuna, di un futuro migliore, di sentirsi comunque fra i primi ad arrivare in nuovi luoghi, li spinse ad accettare questa sfida. Con loro, a bordo di un “Vapore”, anche Giuseppe Rotondano e Giuseppe Niella, da Trecchina.
Giunti a Salvador (Bahia) scoprirono che potevano creare qualcosa di nuovo e redditizio facendo un ulteriore sacrificio e spostandosi all'interno del territorio Bahiano, molto all'interno. Localizzarono a circa 500 km da Salvador una zona, lungo le rive del “Rio das Contas”, che ritennero idonea per possibili scambi commerciali.
Si trattava di un vero crocevia di strade che portavano verso Salvador. La vicinanza ad un fiume faceva pensare alla presenza di terreni molto fertili ed abbastanza idonei per le piantagioni di caffè e cotone. La loro idea poteva funzionare e scrissero al parroco di Trecchina per chiedere di far partire velocemente una persona capace di portare avanti la contabilità di un'azienda e che sapesse anche leggere e scrivere bene.
La scelta del parroco ricadde sul giovane Carmine Marotta, suo alunno persino nello studio del latino. Aveva poco più quattordici anni quando gli si spalancarono le porte dell'emigrazione oltre oceanica. Un avvenimento enorme per un ragazzino vissuto in un piccolo centro della Basilicata. Non se lo fece dire due volte ed in pochi giorni eccolo a Napoli per imbarcarsi su un Vapore per Salvador Bahia.
Casa Confiança riproduzione a matita. Archivio Carlos Marotta
Era il 1887 ed affrontava un viaggio di tre settimane circa, che poi avrà modo di descrivere in una lettera inviata a suo fratello Biagio in Italia. Grazie al suo impegno ed al suo intuito, quella azienda di cui fu prima dipendente e dopo qualche mese socio, divenne un fiorente centro commerciale ad alta produzione agricola dell'intera area bahiana.
Una volta socio cambiò il nome da Casa Grande in Casa Confiança e invitò i compaesani a raggiungerlo in Brasile e ne arrivarono per anni. Fu sua l'idea di produrre in questa area anche il cacao e il cotone. Era una comunità demografica e commerciale che cresceva a vista d'occhio e che riusciva a far variare il prezzo del caffè e del cacao alla borsa merci per le quantità prodotte ed immesse sul mercato.

Fazenda Provisão. Archivio Carlos Marotta
Era il 1892 quando nacque la Fazenda Provisão per l'allevamento di mandrie di bovini di razze pregiate per affiancare l'allevamento all'agricoltura. Casa Confiança fu il primo esempio cooperativistico fra emigranti a cui bastava una stretta di mano per lavorare con un solo scopo: produrre benessere economico e sociale in un'area che fino a pochi anni prima era sconosciuta. La costruzione di una ferrovia, circa 500 Km da Jequiè a Nazarè, diede un ulteriore impulso allo sviluppo produttivo.
Era nato il “Sistema Trecchina”, come fu definito in alcune Università di Economia Brasiliane, come la Università Statale di Feira de Santana (BA), sistema economico basato sulla cooperazione fra le persone che a Jequiè aveva funzionato perché molti arrivavano dallo stesso paese ed erano particolarmente legati fra di loro. Da Trecchina erano i Pignataro, gli Schettini, i Lamberti, i Sangiovanni, gli Orrico e tanti altri. Casa Confiança aprì diverse succursali ed allargò i suoi interessi. Una nuova sede fu realizzata a Nazaré con la costruzione di enormi magazzini dove stoccare cacao, caffè e tabacco e, quando la borsa prodotti agricoli indicava prezzi alti e convenienti per la vendita, venivano immesse sul mercato tonnellate di merci stoccate.

Buste intestate, Archivio Carlos Marotta
Agli inizi del 1900, dopo un breve periodo di calma dovuta ad una piccola crisi finanziaria che investì il Sud America, ripresero le partenze da Trecchina per Jequiè. Ne partirono tanti altri, Martillotta, Pignataro, Scaldaferri e Grillo. Era giugno del 1904 quando Vincenzo Grillo, su specifico invito di Carlos Marotta, giunse a Jequiè e fu assunto a Casa Confiança, azienda madre delle altre trecchinesi in Jequiè.
Ormai Jequiè era una cittadina di circa 20.000 abitanti, c'era il cinema (proprietari trecchinesi), numerosi Bar, circoli e centri culturali. Dopo circa cinque anni, nel 1909 a Grillo e ad altri Trecchinesi (Michele Rotondano, Biagio Roberto e Nicola Giudice) fu offerta l'opportunità di divenire soci di Casa Confiança. Un’altra Trecchina in Brasile con progresso continuo, lavoro e tanto sviluppo commerciale.
Nel 1954 Carlos Marotta torna definitivamente in Italia dopo aver venduto tutte le sue quote a Vincenzo Grillo, ha più di 80 anni e decide di rientrare a Trecchina per trascorrervi gli ultimi anni della sua vita. Jequié adesso ha circa 200.000 abitanti e fra questi tanti oriundi lucani.
Si ringrazia l'Archivio Marotta per la gentile concessione delle fotografie
-------------------------------------------------------------------------------------------------------
Martina Marotta. Nata nel 1997, vive a Prato (It). Ha conseguito la laurea in progettazione di eventi all'università di Firenze e la laurea in comunicazione all'università di Perugia. Scrittrice, poetessa, musicista vincitrice di oltre 350 premi letterari in Italia e all'estero. Collabora con diverse testate giornalistiche, tra cui La Nazione (QN). Nel 2011 stata nominata Alfiere della Repubblica Italiana dal Presidente della Repubblica. Sono stati pubblicati 3 suoi libri di poesie. Sono in uscita due libri sulla emigrazione italiana in Brasile e sulla condizione delle donne in Afghanistan. www.martinamarotta.it
© SARAPEGBE.
E’ vietata la riproduzione, anche parziale, dei testi pubblicati nella rivista senza l’esplicita autorizzazione della Direzione -------------------------------------------------------------------------------
TEXTO EM PORTUGUÊS (Testo in italiano)Emigrantes da Lucânia na Bahia: de Trecchina até Jequié
por
Martina Marotta
Trecchinesi a Jequié - 1905. Arquivo Carlos Marotta
Foi em 21 de fevereiro de 1874 que 368 italianos chegaram a Vitória (ES) a bordo do vapor "Sofia", dando início a um fluxo migratório que transformaria a sociedade brasileira. O período entre 1875 e 1920 foi caracterizado pela "grande emigração" italiana para o Brasil, os EUA e a Argentina. Nos primeiros anos, os italianos do norte da Itália foram para São Paulo e para as grandes áreas de plantação de café do sul do Brasil, enquanto os migrantes do sul da Itália foram para a Bahia (Salvador) e Pernambuco (Recife).
Muitos deles eram lucanos, muitos de Trecchina. A história da emigração dos lucanos do Valle del Noce, bons ourives e caldeireiros, passa por Lisboa. Depois de algum tempo, alguns deles, insatisfeitos com Portugal, embarcaram numa longa viagem de grandes incógnitas, com destino ao Brasil.
O sonho de fazer fortuna, de um futuro melhor, de estar entre os primeiros a chegar a novos lugares os levou a aceitar esse desafio. Também estavam com eles, a bordo de um "Vapore", Giuseppe Rotondano e Giuseppe Niella, de Trecchina. Quando chegaram a Salvador (Bahia), descobriram que poderiam criar algo novo e lucrativo fazendo mais um sacrifício e indo para o interior do território baiano.
Eles localizaram a cerca de 500 km de Salvador uma área, ao longo das margens do "Rio das Contas", que consideraram adequada para um possível comércio. Era um verdadeiro cruzamento de estradas que levavam a Salvador. A proximidade com um rio sugeria a presença de terras muito férteis e bastante adequadas para plantações de café e algodão.
A sua ideia poderia dar certo e eles escreveram para o pároco de Trecchina pedindo uma pessoa capaz de realizar a contabilidade de um negócio e que também soubesse ler e escrever bem. A escolha do pároco recaiu sobre o jovem Carmine Marotta, seu aluno até mesmo no estudo do latim. Ele tinha pouco mais de quatorze anos quando as portas da emigração para o exterior se abriram para ele. Um grande acontecimento para um jovem rapaz que vivia numa pequena cidade na Basilicata.
Casa Confiança. Arquivo Carlos Marotta
Ele não deixou que isso acontecesse duas vezes e, em poucos dias, estava em Nápoles embarcando num navio a vapor para Salvador Bahia. Era 1887 e ele embarcou numa viagem de cerca de três semanas, que descreveria mais tarde numa carta enviada a seu irmão Biagio, na Itália. Graças ao seu empenho e intuição, essa empresa, da qual ele foi inicialmente funcionário e, após alguns meses, sócio, tornou-se um próspero centro comercial com alta produção agrícola em toda a região da Bahia.
Uma vez sócio, ele mudou o nome de Casa Grande para Casa Confiança e convidou os seus compatriotas a se juntarem a ele no Brasil, e eles chegaram por anos. Foi dele a ideia de produzir cacau e algodão na região. Era uma comunidade demográfica e comercial que crescia a passos largos e conseguia variar o preço do café e do cacau na bolsa de mercadorias conforme as quantidades produzidas e colocadas no mercado.

Envelopes pessoais. Arquivo Carlos Marotta
Em 1892, foi fundada a Fazenda Provisão para criar rebanhos de gado de raças nobres para complementar a agricultura. A Casa Confiança foi o primeiro exemplo de cooperativa entre os emigrantes que precisavam apenas de um aperto de mão para trabalhar com um único objetivo: produzir bem-estar económico e social numa área que era desconhecida até poucos anos antes. A construção de uma ferrovia, cerca de 500 km de Jequiè a Nazarè, deu mais impulso ao desenvolvimento produtivo.
Nascia o "Sistema Trecchina", como era chamado em algumas Universidades Brasileiras de Economia, como per exemplo na Uneb de Feira de Sanana (BA), ou seja um sistema económico baseado na cooperação entre as pessoas que trabalhavam em Jequié, pois muitas vinham da mesma aldeia e eram particularmente próximas umas das outras. De Trecchina vinham os Pignataro, os Schettini, os Lamberti, os Sangiovanni, os Orrico e muitos outros.
A Casa Confiança abriu várias filiais e expandiu os seus interesses. Uma nova filial foi construída em Nazaré, com a construção de enormes armazéns onde cacau, café e tabaco eram estocados e, quando a bolsa de mercadorias agrícolas indicava preços altos e convenientes para venda, toneladas de mercadorias estocadas eram colocadas no mercado. No início dos anos 1900, após um breve período de calma devido a uma pequena crise financeira que atingiu a América do Sul, as partidas de Trecchina para Jequié foram retomadas.
Muitos outros partiram, como Martillotta, Pignataro, Scaldaferri e Grillo. Foi em junho de 1904 que Vincenzo Grillo, a convite específico de Carlos Marotta, chegou a Jequié e foi empregado na Casa Confiança, a empresa-mãe dos outros trecchinenses em Jequié. Nessa época, Jequié era uma cidade com cerca de 20.000 habitantes, havia um cinema (proprietários de Trescia), vários bares, clubes e centros culturais.
Fazenda Provisão. Arquivo Carlos Marotta
Após cerca de cinco anos, em 1909, Grillo e outros trecchineses (Michele Rotondano, Biagio Roberto e Nicola Giudice) tiveram a oportunidade de se tornar membros da Casa Confiança. Outra Trecchina no Brasil com progresso contínuo, trabalho e muito desenvolvimento de negócios. Em 1954, Carlos Marotta retornou definitivamente à Itália após vender todas as suas ações para Vincenzo Grillo.
Ele tinha mais de 80 anos e decidiu retornar à Trecchina para passar os últimos anos da sua vida lá. Atualmente, Jequié tem cerca de 200.000 habitantes e, entre eles, muitas pessoas de origem lucana.
Agradecemos ao Arquivo Carlos Marotta paelas fotos
© SARAPEGBE.
E’ vietata la riproduzione, anche parziale, dei testi pubblicati nella rivista senza l’esplicita autorizzazione della Direzione
Traduzione in portoghese di Martina Marotta
Martina Marotta. Nasceu em 1997 e vive em Prato (Itália). É formada em planejamento de eventos pela Universidade de Florença e em Comunicação pela Universidade de Perugia. Escritora, poeta, musicista, vencedora de mais de 350 prêmios literários na Itália e no exterior. Colabora com vários jornais, incluindo La Nazione (QN). Em 2011, foi nomeada Alferes da República Italiana pelo Presidente da República. Três de seus livros de poemas foram publicados. Dois livros sobre a emigração italiana para o Brasil e a condição das mulheres no Afeganistão estão sendo publicados atualmente. www.martinamarotta.it