Il Festival Letterario Felisquié in Brasile
Redazionale
TESTO IN ITALIANO   (Texto em português)

                                                                                                                NuoviPercorsiSarapegbe, 16 ottobre 2025
La cittá di Jequié, nell´interno dello stato di Bahia, dal 21 al 23 ottobre ospiterá la IX edizione del Felisquié, un Festival letterario importante per tutto il Nordest del Brasile, con ospiti nazionali e internazionali, conferenze, mostre fotografiche e tanto altro. Quest’anno il Festival sarà dedicato all’emigrazione italiana, agli emigranti italiani e ai loro discendenti.  Infatti, questa città venne fondata nel sertão baiano a fine del sec. XIX proprio da italiani emigranti provenienti dal paesino lucano di Trecchina.
                                   
                                 
L´apertura del Festival é stata affidata alla scrittrice, ricercatrice e brasilianista italiana Antonella Rita Roscilli che, introdotta da Selma Santos, presenterá una conferenza in lingua portoghese dal titolo: “Um ítalo-brasileiro filho de Trecchina e de Jequié: homenagem ao Sante Scaldaferri” (Un italobrasiliano figlio di Trecchina e Jequié: omaggio a Sante Scaldaferri), cui seguiranno la proiezione del documentario “Sante Scaldaferri” di Cícero Bathomarco, ed una importante premiazione.
                                     
                                     Sante Scaldaferri. O Monge. Foto di Dadá Jaques
Infatti, in occasione della Felisquié, è stato istituito il “Premio Sante Scaldaferri” per omaggiare uno dei più grandi artisti plastici del Brasile, figlio di due italiani di Trecchina: Teresa Conte e Ferdinando Scaldaferri, primo ViceConsole italiano di Bahia e che ricevette il principe del Piemonte Umberto di Savoia in viaggio in America Latina.
                                   
                           
La Roscilli nella stessa giornata del 21 ottobre terrá una Officina Letteraria nella Felisquiezinha, dedicata alla letteratura per l´infanzia, nel corso della quale, ai bambini tra i 6 e i 10 anni di varie scuole, leggerá il suo racconto “O pulsar do coração” (Il battito del cuore), tratto dal suo libro bilingue “Storia di un Pino di cittá ed altri racconti”, pubblicato in Italia da Antonio Dellisanti editore.
Il giorno 23 ottobre ancora una sua conferenza in lingua portoghese dal titolo “Zélia Gattai Amado e a reconstrução memorial da imigração italiana no Brasil” (Zélia Gattai Amado e la ricostruzione memoriale dell´emigrazione italiana in Brasile), durante la quale verrá ricordata la nota scrittrice italobrasiliana, moglie di Jorge Amado, figlia e nipote di emigranti italiani, e della quale Antonella Rita é biografa. Durante questa Fiera Letteraria, in Brasile, verrá anche lanciata la sua opera “Zélia Gattai Amado e l´Emigrazione italiana in Brasile”, pubblicata in Italia da Cosmo Iannone editore. In Brasile, nella sua versione originale é stata pubblicata dalla casa editrice universitaria Edufba.
                                  
             Il dr. Siro Lilli con la famiglia in Brasile 1932
Tra gli omaggiati vi sará anche Siro Lilli (1902-1933), un medico italiano che visse per diversi anni nel sertão baiano, a Jequié, ove aprí il primo ambulatorio della cittadina dedicandosi alacremente alla cura di indigeni e abitanti locali. Portó avanti il suo lavoro di medico e chirurgo anche quando scoppió una grave epidemia di tifo tropicale. Riuscí a salvare molte vite umane, ma al contempo rimase contagiato: contrasse egli stesso il tifo che lo portó velocemente alla morte. Aveva solo trent´anni e lasció nella disperazione la vedova e tre figli piccoli. 
                                
Ricordiamo che il Festival è stato presentato in anteprima a Salvador Bahia nell´Auditorium dell´ Accademia di Lettere di Bahia-ALB. Ha ospitato un dibattito moderato dal giornalista e scrittore Eliéser César, con i seguenti argomenti e relatori: "Le relazioni culturali tra italiani e baiani" - Domingos Ailton; "Il patrimonio culturale dell'Italia a Bahia" - Eduardo Sarno; "L'esperienza di Sersendo come uno dei dettami della coscienza in Italia" - Maribel Barreto; "L'unione Brasile-Italia attraverso l'arte, la cultura e la letteratura" - Simona Adivincula. In apertura, il prof. Aleilton Fonseca, Presidente dell'Accademia delle Lettere di Bahia, ha ricordato che la storia del Felisquié lo pone come uno dei festival letterari più importanti di Bahia, con personalità ed intellettuali provenienti da Bahia, da altri stati brasiliani e dall'estero.
                                         
                                          Domingos Ailton
Il curatore della Felisquié è lo scrittore Domingos Ailton, Assessore alla Cultura e Turismo della cittá di Jequié e uno dei fondatori dell' Accademia di Lettere della città. Nel suo intervento ha sottolineato che la tematica di questa edizione risiede nelle relazioni culturali tra italiani e baiani, poiché non si è trattato solo di attività economiche, ma di uno scambio di conoscenze tra immigrati e popolazione locale. Ha sottolineato che Carlos Marotta, quando da Trecchina giunse a Jequié, all'età di 14 anni, possedeva un patrimonio intellettuale che trasmise a chi lì già viveva, oltre ad acquisire conoscenze sulla cultura popolare delle foreste e del sertão di Jequié. Rispondendo ad una domanda del pubblico, Ailton ha ricordato che gli italiani hanno scelto Jequié perché la consideravano un'area  geograficamente ben posizionata, contemporaneamente ai margini della foresta e all'imbocco del sertão, che vantava una ricca biodiversità formata dalla Foresta Atlantica, dalla Caatinga e dalla Mata de Cipó, nonché un avamposto commerciale, che fungeva da luogo di sosta per allevatori, mandriani e venditori ambulanti.

Il ricercatore Eduardo Sarno, discendente di italiani di Trecchina, studioso dell'emigrazione italiana e custode di una collezione sull'argomento, ha affermato: "Gli immigrati italiani erano imprenditori e incoraggiarono la popolazione locale a piantare prodotti agricoli come cacao, caffè e tabacco, che non venivano coltivati ​​in regioni come Poções e Jequié. A differenza di Salvador, dove gli italiani vivevano dispersi, nell'entroterra di Bahia erano riuniti in una colonia e tra loro esisteva una rete di solidarietà”. I dettagli di questa storia della emigrazione italiana verso Bahia e Jequié si possono leggere in un articolo del  ricercatore Andrea Lilli pubblicato dala Rivista italiana bilingue di Dialogo Interculturale “Sarapegbe”. https://www.sarapegbe.net/articolo.php?quale=208&tabella=articoli

Ricordiamo, infine, che il Festival è coordinata dal Comitato Organizzatore e dall'Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Jequié, in collaborazione con SESC, UESB, ACJ e NTE 22. https://felisquie.com.br/

 
                                                                                                          

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