IL LIBRO "AFFONDO" (Ed. SAN PAOLO) DI JEAN-BAPTISTE SOUROU ALLA SALA MARCONI DELLA RADIO VATICANA
Antonella Rita Roscilli
La Sala Marconi della Radio Vaticana a Roma, il 23 ottobre u.s. ha ospitato la presentazione del libro "Affondo" (ed. San Paolo ) di Jean-Baptiste Sourou, insignito del Premio International  Journalism and Media Awards 2013, nella sezione “Solidarietà con i Rifugiati”. Giornalista, professore universitario e studioso originario del Benin, residente in Italia, il prof. Sourou segue la  questione dell’immigrazione africana da anni. E' rimasto colpito dalla sorte di tanti immigrati e dal muro di indifferenza che purtroppo avvolge spesso il problema. Per questo ha deciso di scrivere.

Oltre all'autore, la conferenza ha visto la partecipazione di Filomeno Lopes, giornalista, artista e scrittore della Guinea Bissau, Stephen Ogongo, Direttore di Africa News  e Loris De Filippi, Presidente dei "Medici Senza Frontiere Italia". Il libro di Sourou è frutto di parte del suo vissuto a fianco degli immigrati. E' nato per dare voce agli immigrati e alle testimonianze dei pescatori dell'isola italiana di Lampedusa. Spesso i media ufficiali non danno notizia di ciò, ma erano loro, nei primi anni del 2000, a salvare gli immigrati africani che spinti dalla disperazione arrivavano (e continuano ad arrivare) sulle coste italiane, su imbarcazioni di fortuna per fuggire dai loro Paesi spesso in guerra.  

Denunciando l’inerzia e il silenzio dei dirigenti africani, Stephen Ogongo ha dichiarato che il dramma dell’immigrazione via Mediterraneo è una profonda ferita per l’Africa intera ed ha aggiunto: “Ogni barca che affonda è una parte dell’Africa che affonda”.  E Loris De Filippi ha sottolineato il fatto che l’Europa dovrebbe mettere in atto piani di censimento dei posti di lavoro esistenti nell'Europa dell’Est, per esempio, dove degli immigrati africani potrebbero benissimo essere impiegati. La sua  è una proposta perché l’Africa e l’Europa lavorino assieme per trovare soluzioni.

Nel dibattito che è seguito tra l'autore e il pubblico, sono stati sottolineati l’importanza di inserire lo studio della figura dell’immigrato nelle scuole italiane; il ruolo della degli intelletualli africani nel suscitare il dibattito con tutte le classi sociali italiane, riconoscendo e accettando il passato coloniale che l'Italia ha esercitato in alcuni Paesi dell’Africa. E infine la necessità della formazione della gioventù africana e il suo accesso alle fonti di informazioni.

Quella di Roma è stata la prima di una serie di presentazioni sul tema che lo scrittore Jean-Baptiste Sourou porterà in giro per l'Italia. Sourou è  docente universitario e ricercatore. Cittadino del Benin, vive in Italia da circa vent’anni. Laureato in Teologia, con dottorato in "Scienze Sociali", e corsi di specializzazione e ricerca in varie parti del mondo, ha insegnato "Comunicazione Sociale" presso l'Università Gregoriana di Roma e fino al 2010 ha lavorato alla Radio Vaticana.

Durante i suoi viaggi internazionali di studio e ricerca, Sourou  ha sempre mantenuto vivo un pensiero per l’Africa. Ha iniziato un progetto sulla promozione scientifica dei valori dell’arte,  delle culture locali e il loro inserimento nei processi di sviluppo. Ricordiamo che è  autore di vari libri e articoli sulla vita ecclesiale e sociale in Africa e dedica le sue ricerce scientifiche all’antropologia, le culture africane, i media e l’immigrazione africana in particolare quella via Mediterraneo. La solidarietà e l'uguaglianza sono valori essenziali per le democrazie e ci sono libri come "Affondo" che aiutano a riflettere. Diventano veri strumenti per  combattere indifferenza e preconcetti, al fine di comprendere che siamo tutti fratelli e sorelle.  

Lo scrittore Jean-Baptiste Sourou

Antonella Rita Roscilli, brasilianista, giornalista, scrittrice e traduttrice. Si dedica alla divulgazione di cultura e attualità del Brasile e Paesi dell’Africa lusofona. Laureata in Lingua e Letteratura Brasiliana presso “La Sapienza”, Università di Roma, è in Brasile Mestra em Cultura e Sociedade. Biografa della memorialista brasiliana Zélia Gattai Amado, ha pubblicato le opere Zélia de Euá Rodeada de Estrelas (ed. Casa de Palavras, 2006), Da palavra à imagem em “Anarquistas, graças a Deus” (ed. Edufba/Fapesb, 2011). Ha curato in Italia la post-fazione dell’edizione di Un cappello di viaggio (ed. Sperling &Kupfer) di Zélia Gattai. Membro corrispondente della Academia de Letras da Bahia, è Ideatrice nell'area documentaristica e ha curato in Italia il Centenario di Jorge Amado alla BNC di Roma.