A LOS ANGELES IL FILM BRASILIANO "CAPITÃES DA AREIA" CON LA REGIA DI CECILIA AMADO
Antonella Rita Roscilli
Cecilia Amado, John Savage e Caco Monteiro a Los Angeles
Continua il successo nel mondo per il film brasiliano Capitães da Areia (Capitani della spiaggia), basato su uno dei libri più famosi dI Jorge Amado e diretto da Cecilia Amado, nipote di Jorge Amado e Zélia Gattai, memorialista di antiche origini italiane. A Los Angeles il Los Angeles Brazilian Film Festival (LABRFF) nella Academy of Motion Pictures, ha dedicato una sezione ad Amado nell'anno del suo Centenario (Jorge Amado Tribute) e il 16 luglio 2012 il film di Cecilia Amado è stato a lungo applaudito, tanto da decidere una nuova proiezione per la serata finale del Festival. 

La Mostra Itinerante di Cinema "Jorge Cine Amado", organizzata e prodotta da Caco Monteiro (che nel film di Cecilia Amado fa una speciale partecipazione come attore), è quindi giunta fino a Los Angeles e alla proiezione, nel Landmark Theater, insieme a Cecilia, Caco e altri, si trovava anche l’attore John Savage che è rimasto colpito dal libro di Jorge Amado trasformato in pellicola dalla nipote regista. L'opera letteraria da cui è tratto il film venne pubblicato nel 1937 ed è la storia di ragazzi abbandonati che vivono nelle strade brasiliane affrontando ogni sorta di pericolo, meninos de rua conosciuti come “capitani della spiaggia”. Dora, Pedro Bala, Professor, Gato, Sem-Perna, Boa Vida sono stati ri-creati dall'abile penna di Jorge Amado per sensibilizzare l’opinione pubblica su un problema di quegli anni che, purtroppo, è tuttora presente nel Brasile di Lula e Rousseff.

Nell’evolversi della trama del film sorgono conflitti tra i "capitani della spiaggia" e un altro gruppo di meninos de rua capitanati da Ezequiel (Edelvan de Jesus Santos), oltre al triangolo amoroso formato dal Pedro Bala (Jean Luís Souza de Amorim), Professor (Robério Lima), Gato (Paulo Abade), Sem-Perna (Israel Vinícius Gouvêa de Souza), Boa Vida (Jordan Mateus) e Dora (Ana Graciela Conceição da Silva ), l’unica ragazza della banda. Rivivono, splendidamente interpretati da attori che sono stati scelti direttamente dalla regista, a partire da ricerche nelle comunità di Salvador che ospitano ragazzi abbandonati, come il “Projeto Axé” diretto da Cesare de Florio. Per questo non vi sono attori noti al pubblico. L’unico che aveva avuto esperienze come attore è Robério Lima, che nel film interpreta il personaggio di Professor.

La fotografia del film è affidata a Guy Gonçalves. Le musiche sono di Carlinhos Brown, autore della bella colonna sonora, ma i colori, le atmosfere, le scenografie naturali delle spiagge, del mare e dell'architettura appartengono alla città di Salvador e ci trasportano in una dimensione nella quale le sue bellezze si scontrano con la triste realtà dei ragazzi abbandonati.

Abbandonati dalle famiglie, i "capitani della spiaggia", sono obbligati a lottare per sopravvivere nelle strade di Salvador e vivono di rapine e furti, ma viene focalizzata la loro anima, la possibilità del riscatto. Nell’opera di Amado i protagonisti, capeggiati da Pedro Bala, nascono, in realtà, come vittime di una società oppressiva e ipocrita dove l'elite, i previlegi e il conservatorismo bloccano l'uguaglianza dei diritti sociali ed economici. La violenza dei ragazzi è avvertita, perciò, come giusta e necessaria, come risposta alla violenza sociale, patita da larga parte del popolo. 

Il valore dei meninos aumenta con il dramma di Sem Pernas che preferisce il suicidio al riformatorio, con il senso di colpa di Pedro Bala quando pensa alla sua vittima, con le letture ad alta voce di João José, l'unico che sa leggere e ha il ruolo di creare coscienza attraverso la lettura. Amado conferisce ai ragazzi dignità: sono solidali tra loro, leggono, ascoltano, apprendono la forza rivoluzionaria della parola, capace di trasformare minori abbandonati in cittadini coscienti.

Il libro di Amado venne considerato sovversivo e bruciato, insieme ad altri, nella pubblica piazza. Era il 17 dicembre 1937. Ma la  repressione dell'Estado Novo non riuscì ad interrompere il cammino del suo libro e 75 anni dopo rimane giovane e vivo nel Paese di Candelária e Carandirú, immortalato nel film incantevole di Cecilia Amado. ”Lessi il libro di mio nonno quando avevo 14 anni” ha detto Cecilia “e mi colpì molto perchè parla del dramma sociale dei meninos de rua, oggi purtroppo ancora molto attuale, dopo sessant’anni. Il libro parla direttamente ai giovani e contrappone libertà e abbandono, una questione fondamentale dell’adolescenza. Poter presentare quest’opera alle nuove generazioni, nell’anno del Centenario di Jorge Amado, per me è un onore infinito”.
 
Come abbiamo scritto in un recente articolo apparso nella sezione “Nuovi Percorsi” ("Il trionfo del film "Capitães da Areia" di Cecilia Amado" di A.R.R.. In "Sarapegbe", A. 1, n. 2 -  2012), questo film ha ricevuto, finora, il Prêmio de Pùblico come migliore film nel Festival Internacional de Cine de Punta del Este in Uruguay. In Brasile ha avuto il Premio della Giuria Popolare come Migliore Film 2012 nel 38° Festival SESC, un'importante iniziativa cinematografica, realizzata in 16 città dello stato di São Paulo.

Si ringrazia per la collaborazione il giornalista Duda Tawil
Antonella Rita Roscilli, brasilianista e giornalista. Si dedica alla divulgazione di cultura e attualità del Brasile e Paesi dell’Africa lusofona. Laureata in Lingua e Lett. Brasiliana presso “La Sapienza”, Università di Roma, è Mestre em Cultura e Sociedade (Facom-Ufba). Biografa della memorialista Zélia Gattai Amado, ha pubblicato le opere Zélia de Euá Rodeada de Estrelas (ed. Casa de Palavras, 2006), Da palavra à imagem em “Anarquistas, graças a Deus” (ed. Edufba/Fapesb, 2011). Ha curato la post-fazione dell’edizione italiana di Un cappello di viaggio (ed. Sperling &Kupfer) di Zélia Gattai. Collaboratrice della "Fundação Casa de Jorge Amado" di Salvador (Bahia). Membro corrispondente dell'Academia de Letras da Bahia (ALB) e dell’Instituto Geográfico e Histórico da Bahia (IGHB).