Un mirabile segno: I "100 Presepi in Vaticano"
Antonella Rita Roscilli
TESTO IN ITALIANO   (Texto em português)

                                                                                                                                                                      News Sarapegbe 14 dicembre 2020
Si rinnova l'appuntamento con "100 Presepi in Vaticano", per vivere il Natale 2020 come momento di gioia e tenerezza. La tradizione del presepe, ideata da San Francesco d' Assisi a Greccio nel 1223, si ripresenta in molteplici vesti, e ruota attorno ad alcune casette di legno all'interno delle quali sono collocate tutte le opere, raccolte nella bellezza del Colonnato del Bernini, poco distante dalla scultura Angels Unawares  di piazza San Pietro a Roma.
 
La manifestazione è stata inaugurata il 13 dicembre da Mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione con queste parole: "La pandemia ha toccato il mondo intero, ma non ci ha impedito di poter dare questo segno di speranza. Il presepe è un segno di speranza, ecco perchè abbiamo voluto continuare la tradizione dei 100 presepi, iniziata 80 anni fa da Manlio Menaglia, quest'anno nella magnificenza del colonnato del Bernini trovano la loro collocazione. Il presepe è un segno di semplicità, ma di estrema bellezza. Davanti al presepe non possiamo dimenticare ciò che rappresenta: è il segno di Dio che non ci lascia soli. In questo Natale, in queste situazioni di disagio, sofferenza  e dolore possa giungere realmente il segno della gioia, della speranza, e del conforto che viene dal presepe".
Ad animare l’evento è stata  l’Ambasciata Ucraina presso la Santa Sede, presente con una Delegazione ufficiale accompagnata da una rappresentanza della comunità ucraina a Roma, l'Esarca d'Italia  e un coro di bambini in abiti tradizionali.
                                                             
Tutti belli i presepi e tutti molto significativi, provenienti da diversi luoghi che dimostrano quanto amore e fantasia sono stati immessi nella loro realizzazione. Ad esempio troviamo il presepe che vuole ricordare  la città di Amatrice, colpita dal devastante terremoto, ove Gesù Bambino nasce sotto una tenda blu della Protezione Civile, in mezzo a macerie e case diroccate dal sisma. Realizzato da Antonio Mariella - Associazione amici del presepio  Sez. Candela - Sant'Agata di Puglia, è in polistirolo gessato e la didascalia riporta le seguenti parole: "Per non dimenticare Amatrice, Dio si fa uomo nei luoghi si sofferenza e per quelli che sentono il bisogno del suo amore".  E' curatissimo nei particolari,  come il cartello che che indica Amatrice tra i borghi più belli d'Italia, o la torre civica che riporta sull'orologio l'orario esatto del terremoto. In mezzo a tanta distruzione e deserto, ecco la luce, la nascita di Gesù, la Vita, la Speranza.
                                                 
                                                           
C'è quello tutto bianco in cui il Papa da solo sul sagrato di San Pietro, accanto al cricifisso,  guarda il Bambin Gesù appena nato, a ricordarci quel giorno piovoso di marzo 2020 quando, in piena pandemia, da solo pregò per tutti noi, per tutto il mondo. C'è quello per la Pace nel mondo che vede da una parte i capi del mondo che chiedono la Pace a Gesù, e dall'altra il Papa e i fedeli del mondo che pregano per la Pace nel mondo, con uma colomba della Pace che guarda la Cometa sul tetto del povero rifugio dove nacque Gesù. E ancora, sotto l'effetto del cielo tra le colonne, possiamo ammirare  quello realizzato da Christian Appreda su Via della Luce in Trastevere,  dall'omonimo quadro di Vittorio Roisier Franz, riproduzione di scorcio di Roma sparita di fine 800, che vede tra i protagonisti un libraio e libri perfettamente riprodotti.
 
Ci sono, ancora,  ancora quelli realizzati secondo la tradizione napoletana del XVIII secolo, ma anche quelli creati dai bambini delle scuole elementari, come quello con le matite colorate, e altri in cui si è sbizzarrita la loro fantasia. Quelli fatti di trucioli, di spighe e chicchi di grano, mollica di pane, legno, sughero,  corde, quello in minilapadine realizzato che proviene dalla scuola primaria "Roberto Scurpa" Classe 2a Nalli - I.C.S. Castro dei Volschi, per mostrare come Gesù con la sua nascita porta luce al mondo, o di strame, o quello scolpito su una conchiglia, o realizzato tra le pagine di un'antica Bibbia del 1844-46 proveniente da Ambra Negri da Pofi (Fr), il presepe arcobaleno simbolo di pace e speranza, di conchiglie. Provengono da tanti luoghi: Colleferro, Latina, Castro dei Volsci, Basso Lazio, Slovenia, Ungheria ecc.
                                                                 
Papa Francesco nella sua Lettera sul significato e valore del presepe ha offerto l’immagine di come vivere questo Natale con speranza: “La nascita di un bambino suscita gioia e stupore perché pone dinanzi al grande mistero della vita… Il presepe ci fa vedere, ci fa toccare questo evento unico e straordinario che ha cambiato il corso della storia, e a partire dal quale si ordina la numerazione degli anni, prima e dopo la nascita di Cristo. Che sorpresa vedere Dio che assume i nostri stessi comportamenti: dorme, prende il latte dalla mamma, piange e gioca come tutti i bambini! [...] Il presepe è un invito a “sentire”, a “toccare” la povertà che Gesù ha scelto per sé nella sua Incarnazione. [...] Gesù, «mite e umile di cuore» (Mt 11,29), è nato povero, ha condotto una vita semplice per insegnarci a cogliere l’essenziale e vivere di esso. Dal presepe emerge chiaro il messaggio che non possiamo lasciarci illudere dalla ricchezza e da tante proposte effimere di felicità.” (Admirabile signum).
 
                                                    
In queste feste natalizie non avrebbe senso voltare lo sguardo dall’altra parte come se non esistesse il drammatico momento che il mondo intero sta vivendo. Occorre guardare la realtà e dare significato a quanto accade nella storia personale e dell’umanità. Molte famiglie vivranno con tristezza la perdita dei propri cari che la pandemia ha strappato in modo drammatico dai loro affetti e spesso con forme di violenza e disumanità senza neppure permettere di stare loro vicini per un ultimo saluto. Molte altre famiglie vivranno questo Natale separate perché non possono raggiungere  i propri cari, ma tutte queste limitazioni non possono impedire di vivere il Natale come un momento di speranza per guardare al futuro con la serenità necessaria. Costruire un piccolo presepe nelle nostre case sarà un segno ulteriore per sostenere in questa situazione la gioia di trasmettere una tradizione familiare alle generazioni più giovani.  
                                                     
Ricordiamo che l’iniziativa "100 Presepi in Vaticano" del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione è stata resa possibile per il sostegno offerto da UnipolSai Assicurazioni, da Regia Congressi e da The Media Company Store.  La visita sarà gratuita e possibile tutti i giorni dalle 10 alle 20 (ultimo ingresso alle ore 19.45), tranne il 25 e il 31 dicembre in cui l’orario sarà dalle 10 alle 17. 
 



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Antonella Rita Roscilli, Lusitanista, giornalista, scrittrice e traduttrice. Laureata in Italia in Lingua e Letteratura Brasiliana, lavora per molti anni alla RAI-Radiotelevisione Italiana, Si occupa di tematiche interculturali e Comunicazione. Da quasi trenta anni si dedica alla divulgazione in Europa specie dellai cultura del Brasile e dei Paesi dell’Africa di lingua ufficiale portoghese. In Brasile fa parte della ALB-Academia de Letras da Bahia, e dell'Istituto Storico Geografico (IGHB) eletta come Membro corrispondente per l'Italia. Vincolata alla Università Federale di Bahia-UFBA, è  biografa della memorialista Zélia Gattai, moglie dello scrittore Jorge Amado. Ha pubblicato varie opere tra cui Zélia de Euá Rodeada de Estrelas (ed. Casa de Palavras), Da palavra à imagem em “Anarquistas, graças a Deus” e Zélia Gattai e a Emigração italiana no Brasil entre Séc. XIX e XX" (ed. EDUFBA)  


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TEXTO EM PORTUGUÊS   (Testo in italiano)

Admirável signo: 100 Presépios no Vaticano
por
Antonella Rita Roscilli

 
                                                         
                                                            
                                                                                                                                                                                                  News Sarapegbe 14 dicembre 2020
Renova-se a manifestação "100 Presépios no Vaticano", para viver o Natal 2020 como um momento de amor e ternura. A tradição do presépio, idealizada por San Francesco d 'Assisi em Greccio em 1223, apresenta-se sob múltiplas formas, e neste ano, algumas casinhas de madeira dentro das quais estão colocadas todas as obras, se encontram reunidas na beleza da Colunata de Gian Lorenzo Bernini, não  longe da escultura dos "Angels Unawares" na Praça de São Pedro em Roma.
 
A manifestação foi inaugurada no dia 13 de dezembro por Mons. Rino Fisichella, presidente do Pontifício Conselho para a Promoção da Nova Evangelização, com as seguintes palavras: “A pandemia atingiu o mundo inteiro, mas não nos impediu de dar este sinal de esperança. O presépio é um sinal de esperança, por isso quisemos dar continuidade à tradição dos 100 presépios que, iniciada há 80 anos por Manlio Menaglia, este ano encontra o seu lugar na magnificência da colunata de Bernini. O presépio é um sinal de simplicidade, mas de extrema beleza. Diante do presépio não podemos esquecer o que ele representa: é o sinal de Deus que não nos deixa sós. Neste Natal, nestas situações de desconforto, sofrimento e dor, ele é sinal de alegria, de esperança e de conforto que vem do berço ". A inauguração foi animada pela Embaixada da Ucrânia junto à Santa Sé, presente com uma delegação oficial acompanhada por um representante da comunidade ucraniana em Roma, o Esarca da Itália e um coro de crianças ucranianas em trajes tradicionais.
 
                                                            
Todos os presépios são lindos e todos muito significativos, vindos de diferentes lugares que demonstram quanto amor e imaginação foram colocados em sua criação. Por exemplo, encontramos um presépio que quer relembrar Amatrice com a tragédia do terremoto, onde o Menino Jesus nasce sob uma tenda azul da Proteção Civil, em meio a escombros e casas destruídas pelo terremoto. Realizado por Antonio Mariella - Associação dos Amigos da Seção de Presépios. Candela - Sant'Agata di Puglia, é de poliestireno, risca de giz, e a legenda traz as seguintes palavras: “Para não esquecer de Amatrice, Deus se faz homem nos lugares de sofrimento e para quem sente necessidade do seu amor”. Muitos os detalhes, como a placa que indica Amatrice entre as mais belas aldeias (borghi) da Itália, ou a torre cívica com o relógio mostrando a hora exata do terremoto.
                                                           
                                                            
Há um presépio todo branco em que o Papa sozinho diante da Basílica de São Pedro, ao lado do crucifixo, olha o menino Jesus recém-nascido, e parece quase nos lembrar daquele dia chuvoso de março de 2020 quando, em plena pandemia, o Santo Padre rezou sozinho por todos nós, para o mundo inteiro. Há outro presépio  pela Paz no mundo que vê de um lado os líderes do mundo que pedem a Paz a Jesus, e do outro o Papa e os fiéis do mundo que rezam pela Paz no mundo, no meio o menino Jesus e no telhado do pobre refúgio onde nasceu, uma pomba da Paz olha o cometa.
 
E ainda, sob o efeito do céu estrelado, entre as colunas, podemos admirar aquele criado por Christian Appreda na Via della Luce em Trastevere, a partir da pintura homônima de Vittorio Roisier Franz, reprodução da "Roma sparita" do final do século 19, e entre os protagonistas um incrível sebo e livros perfeitamente reproduzidos.  Encontramos presépios feitos de acordo com a tradição napolitana do século XVIII, mas também realizados por crianças do ensino fundamental, como aquele com lápis de cor, e outros em que vive uma bela imaginação. Feitos de lascas, espigas e grãos de trigo, pão ralado, madeira, cortiça, cordas, feitos com mini-lamparinas e fabricado na escola primária "Roberto Scurpa" Classe 2a Nalli - I.C.S. Castro dei Volsci, para mostrar como Jesus com o seu nascimento traz luz ao mundo, seja de canetas, seja esculpido em uma concha, ou de papel, entre as páginas de uma antiga Bíblia de 1844-46 provindo de Ambra Negri da Pofi (Fr ), o símbolo da natividade do arco-íris de paz e esperança, de conchas. Muitos lugares enviaram o presépio:  Colleferro, Latina, Castro dei Volsci, Lower Lazio, Eslovênia, Hungria etc.
 
                                                        
O Papa Francisco na sua Carta sobre o significado e o valor do presépio ofereceu uma imagem de como viver este Natal com esperança sincera: "O nascimento de uma criança suscita alegria e espanto porque nos coloca perante o grande mistério da vida ... O presépio faz-nos ver, faz-nos tocar aqui um acontecimento único e extraordinário que mudou o curso da história, e a partir do qual se ordena a numeração dos anos, primo e após o nascimento de Cristo. Que surpresa ver Deus adotando os mesmos comportamentos que nós: dormir, beber o leite das mães, chorar e brincar!
 [...]O  Presépio é um convite a «sentir», a «tocar» a pobreza que escolheu, para Si mesmo, o Filho de Deus na sua encarnação, tornando-se assim, implicitamente, um apelo para o seguirmos pelo caminho da humildade, da pobreza, do despojamento [...]Jesus, «manso e humilde de coração» (Mt 11, 29), nasceu pobre, levou uma vida simples, para nos ensinar a identificar e a viver do essencial. Do Presépio surge, clara, a mensagem de que não podemos deixar-nos iludir pela riqueza e por tantas propostas efêmeras de felicidade."(Admirabile signum).
                                                         
Nesta época de Natal, não faria sentido desviar o olhar como se o momento dramático que o mundo inteiro vive não existisse. A fé exige que olhemos para a realidade e que possamos dar sentido ao que acontece na história pessoal e na humanidade. Viver o Natal como um parêntese não explicaria o significado. Não sabemos a que horas Jesus nasceu em Belém. A única indicação que temos sobre o seu nascimento é fornecida pelo evangelista Lucas que afirma que na região havia pastores que "dormiam no campo" e "vigiavam o rebanho à noite" (Lc 2, 8). O Evangelho diz que era noite e escuridão.
 
Neste Natal, muitas famílias experimentarão tristemente a perda de entes queridos que a pandemia arrancou dramaticamente de seus entes queridos e, muitas vezes, com formas de violência e desumanidade, sem nem mesmo permitir que estejam perto deles para uma última despedida. Muitas outras famílias viverão separadas o Natal, porque são impedidas de chegar aos seus entes queridos devido às mais díspares dificuldades. Todas estas limitações não podem impedir-nos de viver o Natal como momento de esperança para olhar para o futuro com a necessária serenidade. Construir um pequeno presépio em nossas casas será mais um sinal de apoio à alegria de passar adiante uma tradição familiar para as gerações mais jovens.
 
Destacamos que a iniciativa "100 Presépios no Vaticano" do Pontifício Conselho para a Promoção da Nova Evangelização foi possível graças ao apoio oferecido por UnipolSai Assicurazioni, Regia Congressi e The Media Company Store. A visita é gratuita e possível todos os dias das 10h às 20h00 (última admissão às 19h45), exceto nos dias 25 e 31 de dezembro, quando o horário será das 10h às 17h.

 



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