Il Memoriale "Casa do Rio Vermelho"a Salvador Bahia in Brasile
Antonella Rita Roscilli
Casa do Rio Vermelho - esterno
TESTO IN ITALIANO   (Texto em português)

"Casa do Rio Vermelho" o "Casa de Jorge Amado e Zélia Gattai": la residenza dove viveva la coppia di scrittori nel quartiere di Rio Vermelho, a Salvador, stato di Bahia, in Brasile, divenne nota con questo nome. Poi Jorge Amado se ne andò, con la sua morte, avvenuta nel 2001. Zélia Gattai visse lì ancora un pò di tempo. La porta della casa fu chiusa nel 2003, quando lei si trasferì in un altro quartiere e da allora rimase chiusa.

Dopo ben 11 anni, grazie all'impegno del Comune di Salvador, e in particolare del sindaco Antonio Carlos Magalhães Neto, il 7 novembre 2014, questa famosa residenza ha riaperto ufficialmente i battenti come Memoriale e accoglie tutti coloro che vogliano visitare il luogo dove visse la coppia. 

Quartiere di Rio Vermelho, numero 33 di Rua ("Via" in italiano N.d.T) Alagoinhas. Per quasi 40 anni questo fu non solo l'angolo di pace dove vivevano Jorge e Zélia, ma anche una vera e propria sorgente da cui scaturiva la creazione letteraria."Però io non avrei fatto nulla di ciò che ho fatto senza il sostegno di Zelia, senza il suo braccio che sosteneva il mio", affermò in varie occasioni Jorge Amado.

Il Museo ricavato dalla casa è stato progettato dall'architetto e scenografo Gringo Cardia, con l'aiuto di Paulo Miguez, Vice-Rettore della Universidade Federal da Bahia. Conserva molti oggetti personali, ricordi di amici come Pablo Neruda, Pablo Picasso, Calasans Neto, Glauber Rocha, Lina Bo Bardi ecc. e conta su una vasta collezione d'arte, accumulata nel corso degli anni, durante i loro viaggi in giro per il mondo.
                                                                           

La casa è come un labirinto da scoprire», dice Gringo Cardia. Non c'è alcun percorso predefinito: il Museo porta i visitatori ad avventurarsi nelle stanze della casa, senza barriere, con accesso alla camera da letto, la cucina, il bellissimo giardino, la stanza in cui Jorge scriveva ecc.
Gringo Cardia ha incluso video e narrazioni in quasi tutte le camere, contribuendo a illuminare in vari aspetti la vita e l'opera della coppia. 

Il restauro ha lasciato la casa come era. Oltre a video ed effetti audio, contiene abiti, mobili, utensili, oltre a un negozio di souvenir e un bar-caffè ove si raccontano le storie di Jorge e Zélia. Il giardino sembra una piccola foresta con alberi maestosi, molti dei quali vennero piantati da loro nel corso degli anni ed ospita al suo ingresso una scultura di Exú, Orixà protettore. Sotto la panchina, dove loro amavano sedersi per conversare, sono sepolte le ceneri di Jorge Amado e Zélia Gattai. L'antica piscina è stata trasformata in "Lago dei Rospi", un animale che piaceva molto a Jorge Amado e che è presente nella casa in vari materiali e grandezze.

Con un arredamento originale in ogni stanza, questa casa dispone di 15 ambienti. La sala da pranzo era anche lo studio di Amado e molti romanzi li ha scritti alla macchina da scrivere manuale "Royal" che i visitatori possono vedere sul tavolo. Questo era il grande sogno di Zelia Gattai: fare in modo che "i suoi lettori potessero ammirare il luogo dove viveva Amado, potessero conoscere da vicino l'essere umano e lo scrittore, là dove nascevano opere che furono pubblicate in più di 50 paesi".
                                                                             

Oltre a questi spazi, il pubblico può anche visitare il piccolo "laboratorio magico" ove Zélia Gattai sviluppava i negativi delle sue foto, che si trovano al completo nella Fondazione Jorge Amado, nel quartiere storico del Pelourinho. I visitatori della Casa do Rio Vermelho possono anche accedere a documenti importanti e lettere scambiate da Jorge Amado con personalità nazionali ed internazionali. Nella "Sala die Leitura" si può assistere a video in cui famosi attori interpretano stralci tratti dalle opere di Amado. "A Roda da Conversa", invece, si trova nel cortile della casa e richiama l'attenzione per video e conversazioni di gente famosa, amici e familiari.

Alla inaugurazione hanno partecipato Antonio Carlos Magalhães Neto, sindaco di Salvador; Guilherme Bellintani, Segretario del Turismo e Cultura; Fernando Guerrero, direttore della Fondazione Gregorio de Matos; Myriam Fraga, direttrice della Fondazione Casa di Jorge Amado; João Jorge e Paloma, figli di Jorge e Zélia, i nipoti e bisnipoti della coppia e, tra gli altri, l'attrice Sonia Braga che ha interpretato diversi films tratti dall'opera letteraria di Amado.

Paloma e João, i due figli di Jorge e Zélia,  hanno un buon ricordo dei tempi in cui vivevano nella casa: "Seguimmo la costruzione della casa che i nostri genitori hanno scelto per vivere. E' stata la casa dove ricevevamo i nostri amici, ognuno aveva il suo angolo carino, fresco, arieggiato. Ho passato la parte migliore della mia vita in questa casa", dice Paloma Amado. João Jorge ricorda che sua madre aveva sempre il sogno di trasformare la casa di Rio Vermelho in memoriale. "Le è costato molto lasciare questa casa ed è successo solo dopo che ha avuto un problema di salute. Così abbiamo deciso di trasformare la casa in Memoriale. Se ne sono occupati i nostri figli e abbiamo presentato un progetto nel 2012".

Anche secondo João Jorge Amado Neto, nipote dei due scrittori, la nonna diceva sempre che avrebbe voluto che la casa diventasse un Memoriale. Fernando Guerreiro ha elogiato il progetto: "Questa è la nostra memoria, la nostra cultura e persino la nostra religiosità in quanto le ceneri della famosa coppia riposano in giardino." In Brasile, nel corso di una intervista a Zélia Gattai (che ha formato il capitolo "Mi ricordo ... Passeggiando inella memoria" della mia opera letteraria "Zélia de Euà Rodeada de Estrelas " - ed. Casa de Palavras, 2006), un giorno, mostrando dei pezzi d'arte, mi fece vedere una scultura che si trovava nel salotto. Con un grande sorriso, mi disse che era stata creata appositamente dall'amico Oscar Niemeyer per il Memoriale e lei la teneva pazientemente da parte. Aspettava che si aprisse il Memoriale per portarla a Rio Vermelho. 
                                                                     

Nel 2008, per un articolo commissionato da un quotidiano italiano, mi ritrovai a Rio de Janeiro per intervistare il celebre architetto brasiliano Oscar Niemeyer, in occasione del compimento dei 100 anni di età. Ricordandomi di questa sua bella scultura, gli chiesi di parlarmi un po dell'amicizia con la celebre coppia. Niemeyer mi rispose con queste parole: "Jorge Amado è stato un amico straordinario.Sono indimenticabili gli incontri che ho avuto con questo grande scrittore e sua moglie Zélia Gattai. Non ricordo come ci fossimo conosciuti, ma come è dolce ricordare le nostre conversazioni interminabili, la loro cordialità, la loro allegria".

Sono sicura che ora l'allegria di Jorge e Zélia si è trasformata in Felicità allo stato puro perchè dal cielo possono finalmente vedere questo sogno realizzato. Finalmente la Casa do Rio Vermelho si è trasformata in Memoriale, è aperta a tutti i visitatori ed è entrata a far parte del patrimonio culturale di Bahia e di tutto il Brasile.  
Ora la loro Felicità risuona in tutte le stanze della Casa di Rio Vermelho. Per sempre

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TEXTO EM PORTUGUÊS   (Testo in italiano)

O MEMORIAL CASA DO RIO VERMELHO A SALVADOR BAHIA - BRASIL
Por 
Antonella Rita Roscilli
                                                                 

Casa do Rio Vermelho ou Casa de Jorge Amado e Zélia Gattai. E' com este nome que ficou conhecida a residência onde vivia o casal de escritores no Brasil, no bairro do Rio Vermelho, na cidade do Salvador, estado da Bahia. A casa foi fechada em 2003, quando  Zélia Gattai se mudou de local e desde então, permaneceu fechada.

Depois de 11 anos, graças ao empenho da atual Prefeitura de Salvador, e particularmente do prefeito Antonio Carlos Magalhaes Neto, no dia 7 de novembro de 2014, restaurada e readaptada, a famosa casa reabriu as portas como Memorial, para que todos, brasileiros e estrangeiros, fans das obras dos escritores, possam visitar o lugar onde eles viveram. 

Bairro do Rio Vermelho, número 33 da Rua Alagoinhas. Durante quase 40 anos a família morou neste endereço. A casa do Rio Vermelho não era apenas o recanto de paz de Zélia e Jorge. Era também a fonte de onde fluía a criação literáaria. "Mas eu não teria feito nada do que fiz sem a Zélia, sem o apoio dela, sem o braço da Zélia aqui sustentando o meu braço”, dizia Jorge Amado.

                                                                     

O Museu foi projetado pelo arquiteto e cenógrafo Gringo Cardia, com auxílio na curadoria do vice-reitor da Ufba Paulo Miguez, em homenagem a um dos maiores nomes da cultura brasileira. O acervo è dividido entre objetos pessoais do casal de escritores e lembranças de amigos queridos como Pablo Neruda, Pablo Picasso, Calasans Neto, Glauber Rocha, Lina Bo Bardi ecc. Além disso, conta com um vasto acervo de arte, amealhado ao longo de décadas viajando ao redor do mundo.

“A casa é um labirinto que está aberta para todo mundo descobrir”, diz Gringo Cardia. Sem percurso pré-definido, o Museu leva o visitante a se embrenhar pelos cômodos da casa dos Amado sem barreiras, com acesso ao quarto do casal, a cozinha, o belíssimo jardim, a sala onde Jorge escrevia etc.
Gringo Cardia incluiu filmes, projeções e narrações em quase todos os cômodos, ajudando a iluminar a vida e o trabalho do casal em suas diversas facetas.

A restauração deixou a casa do jeito que era  e o local è enriquecido com efeitos de som, fotografias, roupas, além dos moveis e utensilios, uma loja de souvenir e um café , que contam histórias de Jorge e Zélia. O jardim com a mini floresta que eles plantaram e na entrada, Exu, o Orixá protetor. Embaixo do banquinho onde costumavam sentar e conversar, estão depositadas as cinzas do casal. A antiga piscina foi transformada em "Lagoa dos Sapos", sapos que Jorge Amado adorava e que se encontram de qualquer material e tamanho na casa e no jardim.
 
Com  decoração é original em todos os cômodos, esta casa possui 15 ambientes. A sala de refeições era também a área de trabalho. Alguns clássicos da nossa literatura foram escritos na máquina para escrever manual "Royal" que hoje em dia o público pode admirar na mesa. Este era o grande sonho de Zélia Gattai, para que os leitores podessem admirar o lugar onde Jorge Amado vivia e escrevia, "para conhecer o ser humano e o escritor no lugar onde nasciam as obras que se tornaram famosas no mundo inteiro, publicadas em mais de 50 países".

                                                                     
 
Além desses espaços, os visitantes também podem visitar o pequeno "laboratório mágico" de Zélia Gattai em que ela revelava as fotos que costumava tirar, e que se encontram, em forma completa, no acervo da Fundação Casa de Jorge Amado, no bairro histórico do Pelourinho. Os visitantes da Casa do Rio Vermelho podem também acessar a documentos e importantes cartas trocadas por Jorge Amado com personalidades nacionais e internacionais. Na “Sala de Leitura” os visitantes podem assistir aos vídeos de atores interpretando trechos das obras do escritor. A “Roda de Conversa”, que fica no quintal da casa, chama a atenção por exibir depoimentos de famosos, amigos e familiares.

Na inauguração, estiveram presentes o prefeito de Salvador ACM Neto, o Secretário de Desenvolvimento Turismo e Cultura Guilherme Bellintani, o diretor da Fundação Gregório de Matos Fernando Guerreiro, a diretora executiva da Fundação Casa de Jorge Amado Myriam Fraga, os filhos de Jorge e Zélia, João Jorge e Paloma, os netos e bisnetos do casal e a atriz Sônia Braga, entre outras personalidades da política e das artes.

Os dois filhos de Jorge e Zélia, Paloma e João, guardam boas lembranças daquele tempo. "Acompanhamos a construção da casa que os meus pais adotaram como deles. Era a casa onde recebíamos os nossos amigos, cada um tinha o seu canto bonito, fresco, arejado. O melhor da minha vida eu passei nessa casa ", conta Paloma Amado. João Jorge lembra que a mãe sempre teve o sonho de transformar a Casa do Rio Vermelho em um memorial. “Ela custou a querer sair da casa, o que só aconteceu depois que teve um problema de saúde. A partir daí decidimos transformar o imóvel em um memorial. Passou muito tempo. Nossos filhos tomaram a frente e apresentamos um projeto em 2012". 

De acordo também com João Jorge Amado, neto dos escritores baianos, a avó sempre dizia que queria que o local se tornasse um Memorial. Fernando Guerreiro elogiou o projeto: "Isso aqui é nossa memória, nossa cultura e até mesmo nossa religiosidade. As cinzas do casal estão ali no jardim". No Brasil, durante a realização de uma reportagem na casa de Zélia Gattai (que formou o capitulo "Me recordo...Passeando na memória" da minha obra literária "Zélia de Euà Rodeada de estrelas" - ed. Casa de Palavras, 2006), entre as peças, um dia, ela me mostrou uma escultura. Com um grande sorriso me contou que foi propositalmente realizada pelo amigo Oscar Niemeyer para o futuro Memorial e que ela guardava aquela peça, esperando que se abrisse o Memorial, para levá-la no Rio Vermelho. 

                                                                     

Em 2008, por causa de uma reportagem para um jornal italiano, viajei para o Rio de Janeiro para entrevistar o famoso arquiteto brasileiro Oscar Niemeyer, na ocasião dos 100 anos dele. Lembrando eu desta bela escultura, pedi para que ele falasse um pouco da sua amizade com o famoso casal. Niemeyer me disse estas palavras: "Jorge Amado foi um amigo extraordinário. São inesqueciveis os encontros que tive com este grande escritor e com a esposa dele Zélia Gattai. Não me lembro bem como os conheci, mas como è doce lembrar das nossas interminaveis conversas, da simpatia deles, da alegria deles".

Estou certa que agora a alegria de Jorge e Zélia se transformou em Felicidade pura, pois do alto do céu olham este sonho realizado. Finalmente a Casa deles se transformou em Memorial, està aberta para todos os que querem visitá-la e faz parte do patrimônio cultural da Bahia e de todo o Brasil. 
Agora a Felicidade deles se pode perceber em todos os cômodos da Casa do Rio Vermelho. Para sempre. 


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Antonella Rita Roscilli, brasilianista, giornalista, scrittrice e traduttrice. Da oltre venti anni si dedica in Europa alla divulgazione della cultura latinoamericana. In particolare, cultura e attualità del Brasile e Paesi dell’Africa di lingua portoghese, attraverso programmi radiofonici, interventi in convegni, pubblicazioni in quotidiani, riviste e nel'area accademica. Ideatrice nell'area documentaristica. Laureata in Italia in Lingua e Letteratura Brasiliana con una tesi sulla memorialista Zélia Gattai, è Mestra em Cultura e Sociedade presso l'Università Federale in Brasile. In Brasile è membro corrispondente della Academia de Letras da Bahia e appartiene all'Instituto Geográfico e Histórico (IGHB). E' biografa di Zélia Gattai Amado. Tra le sue pubblicazioni, le opere Zélia de Euá Rodeada de Estrelas (ed. Casa de Palavras, 2006), Da palavra à imagem em “Anarquistas, graças a Deus” (ed. Edufba/Fapesb, 2011). Ha curato in Italia la post-fazione dell’edizione di Un cappello di viaggio (ed. Sperling &Kupfer)