L'EDITORIALE
Antonella Rita Roscilli
Cari Lettori,
                   questo numero "sboccia" nel caldo dell'estate italiana e romana con importanti novità. Infatti a partire da questo numero ci saranno alcuni articoli bilingue, ossia consultabili in italiano e in portoghese. Si spera siano di vostro interesse e che possano arricchire il bagaglio di conoscenze sulla cultura brasiliana in Europa.

La prima parte della rivista SARAPEGBE è dedicata ad un grande artista brasiliano, di Salvador, Bahia, che ci ha lasciato lo scorso aprile: il compositore e cantante Vevé Calasans. Vevé ha  regalato al Brasile musiche indimenticabili che costituiscono la sua grande eredità musicale. Oltre ad un articolo sulla vita e l'opera artistica, il noto produttore e suo grande amico Roberto Sant’Ana gli dedica un ricordo intenso, seguito da una lunga intervista concessa in esclusiva alla nostra rivista italiana, ove ripercorre le tappe della sua amicizia con l'artista.

Vi presentiamo quindi un articolo dell’ antropologo italiano Roberto Malighetti (prof. Straordinario presso l’Università di Milano Bicocca) sul valore e l’attualità, nella odierna società, dei quilombos, nuclei di resistenza creati dagli schiavi fuggitivi in Brasile e fondati sul “diritto ad avere diritti”.  Mobilitando la memoria storica e utilizzando una simbologia capace di legittimare le rivendicazioni e dare loro un peso giuridico, il villaggio della Baixada Occidental Maranhense ottenne il riconoscimento ufficiale di Reserva Extrativista do Quilombo Frechal. "Da qui si sviluppa una interessante analisi in cui i quilombos e le loro voci marginali divengono centrali nel proporre modelli paradigmatici per  pensare le soggettività contemporanee, dislocate e decentralizzate dall’accelerazione dei meccanismi della globalizzazione".

Interessante sarà poi scoprire un personaggio di origini tedesche, ma naturalizzato brasiliano: Curt Nimuendaju nell’articolo di Christiano Key Tambascia, ricercatore collaboratore del Departamento de Antropologia Social della Universidade Estadual de Campinas. Nimuendaju è stato costantemente apprezzato come un eccellente etnografo, un ottimo catalogatore, ma approssimativo dal punto di vista teorico – in gran parte perché autodidatta, conseguentemente alla sua vita “nomade”-. Nonostante ciò apprezzatissimo collezionista e ricercato da molti etnologi, è riconosciuto come uno dei padri dell’etnologia brasiliana. 

Tornando alle tradizioni musicali brasiliane e al loro valore e trasformazione nell'attualità, vi presentiamo il cordel remoçado di Antonio Vieira, un grande personaggio e cordelista baiano. Il cordel è una sorta di musica cantastoriale che Vieira ha utilizzato in modo unico per mandare messaggi ludici e non solo, attento com'era a tutto ciò che lo circondava.
Abbiamo poi l’onore di dedicare L’Angolo della Poesia al poeta e scrittore brasiliano Raul de Taunay che, in anteprima mondiale e in esclusiva, ha concesso alla rivista SARAPEGBE la pubblicazione della sua poesia “Urbe extrema” che dà il titolo al suo nuovo libro “Urbe extrema, versos brasilienses” (ed. 7 Letras, 2012), in corso di pubblicazione.
 
La seconda novità che ho il piacere di annunciare riguarda un nuovo spazio. Infatti, a partire da questo numero, inauguriamo una  rubrica dal titolo “Boa Sorte: Storie di emigranti italiani in Brasile” curata da Andrea Lilli , archivista e ricercatore italiano. Di volta in volta ci aiuterà a scavare nella memoria per  riportare alla luce storie di emigranti italiani che nei secoli hanno varcato l’Oceano per raggiungere il “Paese della Cuccagna”. Storie incredibili, anche avventurose, di italiani che si sono distinti lottando alacremente in nome di alcuni Valori e per il bene loro e del Paese che li ospitava. Hanno donato a volte anche la stessa vita, quale è il caso del dr. Siro Lilli nella prima storia che vi proponiamo.
In questa rubrica intendiamo soprattutto riportare all’attenzione la memoria degli emigranti italiani nello stato di Bahia, grazie al ricordo vivo dei loro discendenti.

Nel nostro scaffale dei libri vi proponiamo un'opera molto particolare. Infatti lo scrittore e giornalista brasiliano Jorge Ramos ha dato alle stampe da poco un volume su un personaggio che tanto ha lottato e realizzato nella vita. E' sconosciuto ai più in Italia, ma se ne parla ampliamente ne “O Semeador de Orquestras – História de um Maestro Abolicionista” (Il seminatore di orchestre - Storia di un Maestro abolizionista), ovvero la biografia del Maestro Manuel Bastos Tranquilino (1850-1935), illustre cachoeirense e fondatore di orchestre. Tranquilino lottò alacremente per l’abolizione della schiavitù e la notte del 13 maggio 1888 scese nelle strade della sua città, Cachoeira, nella regione del Recôncavo, Stato di Bahia, insieme a tutta l'orchestra, per commemorare con la musica la firma della legge che abolì ufficialmente la schiavitù in Brasile.

Vogliamo ricordare che nel mese di aprile 2012 abbiamo realizzato in Italia, alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma,  "I Mondi di Jorge Amado", primo Evento nazionale ufficiale per commemorare il Centenario della Nascita dello scrittore brasiliano Jorge Amado. Vi hanno preso parte l’on.le italiano Fabio Porta, unico rappresentante al Parlamento italiano eletto nella circoscrizione dell'America meridionale, lo scrittore Julio Monteiro, direttore della rivista "Sagarana" e di una importante scuola di scrittura e, infine, la sottoscritta. L’evento è stato arricchito da una mostra fotografica dal titolo “L’Universo Amadiano” realizzata dal fotografo brasiliano Sérgio Siqueira e un recital dal titolo “ Zélia e Amado Jorge” (a cura di A.R.R.) interpretato dagli attori Francesca Gatto e Simone Ciampi, accompagnati dalla chitarra del musicista Paulo Valentim de Souza. Vi proponiamo quindi il documentario, a cura di Giovanni Pirri di Allinfo.it, nato da questo importante evento italiano.
 
Vi auguriamo Buona Estate, Buona Lettura e Buona Visione!
 
                                                                                                            Il Direttore