Il soldato Maria Quitéria e il 2 Luglio 1823: Indipendenza del Brasile a Bahia
Antonella Rita Roscilli
Maria Quitéria. In: Quotidiano "Diario da Bahia" 2 Luglio 1941
NuoviPercorsi/Sarapegbe, 2 luglio 2024
In Brasile furono numerose le lotte coloniali per ottenere l’indipendenza dal Portogallo. Ufficialmente la data della liberazione fu dichiarata il 7 settembre 1822, ma la data dell'Indipendenza completa è, in realtà, il 2 luglio 1823, quando anche la Provincia di Bahia si liberò dal giogo portoghese. Come ricorda lo storico baiano Ubiratan Castro de Araújo: "A Bahia si combatté per l'indipendenza di tutto il Brasile". Infatti, a differenza della pacifica proclamazione d’indipendenza di D. Pedro I sulle rive del fiume Ipiranga, la liberazione di Bahia costò migliaia di vite e aspre battaglie per terra e per mare, tanto che lo stesso inno brasiliano ricorda il sole del 2 luglio che brilla “più del primo” sole.
Sono molte le storie legate alla provincia di Bahia ove, tra il 1821 e il 1822, iniziarono le proteste contro la dominazione portoghese. “Bahia divenne teatro della guerra tra due partiti antagonisti: quello della ricolonizzazione dei portoghesi e quello dell'indipendenza brasiliana. Qui arrivò la Legione Costituzionale lusitana, al comando del generale Inácio Luis Madeira de Melo, che espulse le truppe del Regno del Brasile dalla città di Salvador il 19 febbraio 1822 e lo stesso Madeira assunse il governo di Bahia come dittatore per impedirne l'indipendenza.”(Araujo, 2001)
Le truppe portoghesi invasero la città, che divenne un vero teatro di guerra. In quel mese di febbraio, tra gli altri, si registrò il martirio di suor Joana Angélica de Jesus presso il convento di Lapa a Salvador, dove si rifugiarono alcuni rivoltosi.
La reazione brasiliana non si fece attendere ed arrivò direttamente dalle città del Recôncavo a Bahia. Come riportato dallo storico prof. Luis Henrique Dias Tavares nel libro "História da Bahia": "Il 14 giugno 1822, si riunì il Consiglio Municipale di Santo Amaro e decise che in Brasile dovesse esistere un unico centro esecutivo retto dal Principe Reggente. Così, il 25 giugno, il Consiglio municipale di Vila de Nossa Senhora do Rosário da Cachoeira, allora sede del primo governo indipendente del Brasile, proclamò Reggente perpetuo il principe reggente D. Pedro I".
Foto di Duda Tawil
Si verificarono nuove battaglie contro i portoghesi e José Antônio da Silva Castro, nonno dell'illustre poeta baiano Castro Alves, comandò il battaglione brasiliano più coraggioso dell'intera campagna: il Battaglione Volontari dell'Imperatore, popolarmente chiamato "Battaglione dei Parrocchetti", a causa della colore verde dei cappotti.
La storia ricorda che nel 1822, alle truppe che combattevano contro i portoghesi, si unì un valoroso soldato, molto abile nell'uso delle armi, disciplinato e audace: il "soldato Medeiros". Ma c'è un dettaglio che rese questo soldato ancora più interessante, quando si scoprì che Medeiros era, in realtà, una donna: il suo nome era Maria Quitéria de Jesus Medeiros.
Maria Quitéria nacque il 27 luglio 1792, figlia di Gonçalo Alvores de Almeida e Quitéria Maria de Jesus, nella parrocchia di São José das Itapororocas, “campos da Cachoeira” (Tavares, 2001), nel Recôncavo di Bahia. Sebbene non avesse ricevuto un'istruzione formale, Maria imparò a cavalcare, cacciare e usare le armi. Quando i sostenitori dell'Indipendenza viaggiarono per Bahia in cerca di volontari, lei non esitò ad accompagnarli, anche contro la ferma volontà del padre. Prese abiti da uomo e si arruolò nel reggimento di artiglieria come "soldato Medeiros". Il soldato Medeiros fu successivamente trasferito alla fanteria e si unì al battaglione volontario dell'Imperatore.
Pertanto, Maria Quitéria fu la prima donna in Brasile ad appartenere ad un'unità militare. Si guadagnò il rispetto dei compagni e non ebbe più bisogno di indossare abiti da uomo. Si distinse per entusiasmo ed audacia, influenzando altre donne con le quali formò un gruppo impegnato nella lotta di liberazione.
Le truppe di Madeira furono sconfitte nel Recôncavo, a Itaparica, a Pirajá, e così il battaglione Periquitos, lungo il Caminho das Boiadas, riuscì ad entrare trionfalmente in città.
Lo storico baiano Sérgio Guerra Filho scrive in “Il popolo e la guerra” che l’esercito liberatore comprendeva contadini, disoccupati, caboclos, meccanici, pescatori, liberti e perfino schiavizzati, neri, meticci, bianchi e indigeni poveri, uomini e donne, giovani e vecchio che andarono volontariamente in guerra. Erano persone umili che donavano il sudore e il sangue della loro vita durante le battaglie. Rischiarono tutto per gli ideali di libertà e uguaglianza. Nonostante ciò, dopo l’indipendenza, la povertà, la fame e la schiavitù persistettero nella società, poiché il potere rimase nelle mani dei bianchi, dei grandi commercianti e dei proprietari terrieri.
Documenti come quello dello storico prof. Luís Henrique Dias Tavares, attestano che Maria Quitéria “partecipò alla prima avanzata del febbraio 1823 verso l'isola di Itaparica. Il 2 luglio si trovava in un gruppo di ufficiali e soldati dell'esercito brasiliano comandato dal maggiore Manoel da Fonseca Lima e Silva (Tavares, 2008).
Quel 2 luglio 1823 fu riconosciuta come un'eroina della Guerra d'Indipendenza.
Fu poi ricevuta a Rio de Janeiro dall'imperatore Dom Pedro I, che le concesse il titolo di "Cavaliere dell'Ordine Imperiale del Cruzeiro". Nell'occasione era presente la viaggiatrice e scrittrice inglese Maria Graham, che la descrisse così nel suo diario: “Maria Quitéria non ha istruzione, ma è vivace, intelligente, dotata di una percezione acuta. Penso che se potesse studiare, diventerebbe una personalità di spicco. Non c'è nulla di maschile nei suoi modi, gentili e aggraziati” (Graham, 1824).
Maria Quitéria indossava un'uniforme blu con una specie di gonna e un cappello con una piuma. “Non voleva restare a guardare la liberazione della sua patria. Era un soldato disciplinato, coraggioso, capace, cosciente” scrive Jorge Amado in “Bahia de todos os Santos”. Dopo la guerra visse in modo semplice e anonimo, sposando a Feira de Santana il suo ex fidanzato dal quale ebbe una figlia, Luísa Maria da Conceição. Rimasta vedova, si trasferì con la figlia nella città di Salvador e qui rimase fino alla morte, avvenuta nel 1853. È sepolta nella Igreja Matriz do Santíssimo Sacramento e Sant'Ana, nel quartiere di Nazaré, a Salvador, dove il 21 agosto 1953, in suo onore, fu inaugurata una statua in bronzo.
Con decreto del Presidente della Repubblica, nel 1996 fu eletta Patrona dello Stato Maggiore Complementare degli Ufficiali dell'Esercito Brasiliano. La sua immagine si trova in tutte le divisioni militari brasiliane. La più nota risale al 1920 circa ed è un ritratto dipinto dall'artista italiano Domenico Failutti, donato dal Comune di Cachoeira al Museu Paulista dell'Università di San Paolo.
Un'illustre medaglia militare porta il nome di Maria Quitéria, il più alto riconoscimento che il Comune di Salvador concede alle donne che si distinguono nella società. Tra le altre, ricordiamo la Ialorixá Mãe Stella de Oxossi, che fu insignita della "Medaglia Maria Quitéria" il 28 aprile 1995. E lei, il 25 aprile 2013, con un'elezione storica, fu eletta anche Membro della Accademia di Lettere di Bahia.
Il comune di Feira de Santana ha dedicato a Maria Quitéria un monumento e ha intitolato a lei un importante viale, come è avvenuto in molte altre città brasiliane. Sempre nell'opera “Bahia de todos os Santos”, pubblicata all'inizio del 1945, Jorge Amado scriveva queste parole: “[...] Tuttavia la fama andò a Joana Angélica, una suora che difese la porta del suo convento. Né il patriottismo né l'entusiasmo per la sua fede la mossero, il che è encomiabile. Ma l'eroina dell'Indipendenza è un'altra, è lla donna che ruppe con i terribili pregiudizi dell'epoca, si arruolò come soldato, imbracciò un fucile, uccise i nemici, combatté con le armi in mano. Maria Quitéria è il caso di sabotaggio più scandaloso della storia del Brasile”.
Nella città di Salvador, dove già esiste l'Avenida Joana Angélica, si spera che in futuro, oltre a una strada, anche qualche via importante venga intitolata a Maria Quitéria che sarà ricordata per sempre nella storia brasiliana come una donna straordinaria e coraggiosa.
© SARAPEGBE.
E’ vietata la riproduzione, anche parziale, dei testi pubblicati nella rivista senza l’esplicita autorizzazione della Direzione