III Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani: 23 Luglio 2023
Antonella Rita Roscilli
TESTO IN ITALIANO   (Texto em português)

“Di generazione in generazione la sua misericordia” (Lc 1,50) è il tema scelto da Papa Francesco per la III Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani. Vuole vuole esprimere il legame importante degli anziani con i giovani e viceversa. Quest’anno, infatti, la celebrazione dedicata ai nonni e agli anziani avrà luogo domenica 23 luglio, a pochi giorni dall’inizio della Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona che si terrà dal 2 al 6 agosto, occasione in cui Papa Francesco incontrerà la gioventù proveniente da ogni parte del mondo.

La Giornata dei Nonni e degli Anziani ribadisce l’importanza di allacciare o riallacciare i legami con coloro che sono memoria e radici della società e della vita personale di ognuno: i “vecchi”, come spesso li definisce il Papa, senza alcun tono di spregio, ma, anzi, con la consapevolezza che non è certo una parola a scalfirne il valore.   “Non lasciamoli soli, la loro presenza nelle famiglie e nelle comunità è preziosa, ci dona la consapevolezza di condividere la medesima eredità e di far parte di un popolo in cui si custodiscono le radici”, insiste il Papa. “Essi consegnano al presente un passato necessario per costruire il futuro”. 

Che sia un abbraccio, che siano quattro chiacchiere insieme, che sia una semplice visita, l’importante è “fare qualcosa” per “onorare” i nonni e gli anziani e non farli sentire soli, abbandonati, insomma, “scartati”. E’ bello vedere un nonno col suo nipotino, è bello ascoltare i racconti del passato, densi di memorie, insegnamenti, saggezza. “Questa sapienza della vecchiaia è il luogo della nostra gestazione, che illumina la vita dei bambini, dei giovani, degli adulti e dell’intera comunità. Noi vecchi dovremmo essere questo per gli altri: luce per gli altri” (Papa Francesco. In: Catechesi sulla Vecchiaia: 18, 24 ago 2922). 

Ricordiamo che se noi oggi siamo qui e viviamo in un certo modo nella “Casa comune” che è il pianeta Terra, ove tutti noi siamo di passaggio e perciò immigranti, se siamo qui, lo dobbiamo sempre anche a tutti coloro che ci hanno preceduto nelle generazioni, ed è giusto onorarli, rispettarli e stare loro accanto, ascoltarli e, nel bisogno, aiutarli. Di generazione in generazione, di trasmissione in trasmissione, la vecchiaia è una tappa della vita che appartiene agli esseri umani, senza distinzione alcuna.

                                            MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCOI
                                   In occasione della III Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani

Cari fratelli e sorelle! «Di generazione in generazione la sua misericordia» (Lc 1,50): è questo il tema della III Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani. È un tema che ci riporta a un incontro benedetto: quello tra la giovane Maria e la sua anziana parente Elisabetta (cfr Lc 1,39-56). Questa, ricolma di Spirito Santo, rivolge alla Madre di Dio delle parole che, a distanza di millenni, ritmano la nostra preghiera quotidiana: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo» (v. 42). E lo Spirito Santo, già disceso su Maria, le suggerisce di rispondere con il Magnificat, nel quale proclama che la misericordia del Signore si estende di generazione in generazione. Lo Spirito Santo benedice e accompagna ogni fecondo incontro tra generazioni diverse, tra nonni e nipoti, tra giovani e anziani. Dio, infatti, desidera che, come ha fatto Maria con Elisabetta, i giovani rallegrino i cuori degli anziani, e che attingano sapienza dai loro vissuti. Ma, anzitutto, il Signore desidera che non lasciamo soli gli anziani, che non li releghiamo ai margini della vita, come purtroppo oggi troppo spesso accade.

È bella, quest’anno, la vicinanza tra la celebrazione della Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani e quella della Gioventù; entrambe hanno come tema la “fretta” di Maria (cfr v. 39) nel visitare Elisabetta, e ci portano così a riflettere sul legame tra giovani e anziani. Il Signore spera che i giovani, incontrandoli, accolgano la chiamata a custodire la memoria e riconoscano, grazie a loro, il dono di appartenere a una storia più grande. L’amicizia di una persona anziana aiuta il giovane a non appiattire la vita sul presente e a ricordarsi che non tutto dipende dalle sue capacità. Per i più anziani, invece, la presenza di un giovane apre alla speranza che quanto hanno vissuto non vada perduto e che i loro sogni si realizzino. Insomma, la visita di Maria ad Elisabetta e la consapevolezza che la misericordia del Signore si trasmette da una generazione all’altra rivelano che non possiamo andare avanti – e neppure salvarci – da soli e che l’intervento di Dio si manifesta sempre nell’insieme, nella storia di un popolo. È Maria stessa a dirlo nel Magnificat, esultando in Dio che ha operato meraviglie nuove e sorprendenti, fedele alla promessa fatta ad Abramo (cfr vv. 51-55).

Per meglio accogliere lo stile dell’agire di Dio, ricordiamo che il tempo va abitato nella sua pienezza, perché le realtà più grandi e i sogni più belli non si realizzano in un attimo, ma attraverso una crescita e una maturazione: in cammino, in dialogo, in relazione. Perciò chi si concentra solo sull’immediato, sui propri vantaggi da conseguire rapidamente e avidamente, sul “tutto e subito”, perde di vista l’agire di Dio. Il suo progetto di amore attraversa invece il passato, il presente e il futuro, abbraccia e mette in collegamento le generazioni. È un progetto che va oltre noi stessi, ma nel quale ciascuno di noi è importante, e soprattutto è chiamato ad andare oltre. Per i più giovani si tratta di andare al di là dell’immediato nel quale ci confina la realtà virtuale, la quale spesso distoglie dall’azione concreta; per i più anziani si tratta di non soffermarsi sulle forze che s’indeboliscono e di non rammaricarsi per le occasioni perse. Guardiamo avanti! Lasciamoci plasmare dalla grazia di Dio che, di generazione in generazione, ci libera dall’immobilismo nell’agire e dai rimpianti del passato!

Nell’incontro tra Maria ed Elisabetta, tra giovani e anziani, Dio ci dona il suo futuro. Il cammino di Maria e l’accoglienza di Elisabetta aprono infatti le porte al manifestarsi della salvezza: attraverso il loro abbraccio la sua misericordia irrompe con gioiosa mitezza nella storia umana. Vorrei allora invitare ciascuno a pensare a quell’incontro, di più, a chiudere gli occhi e a immaginare, come in un’istantanea, quell’abbraccio tra la giovane Madre di Dio e l’anziana madre di San Giovanni Battista; a rappresentarlo nella mente e a visualizzarlo nel cuore, per fissarlo nell’anima come una luminosa icona interiore.
E invito poi a passare dall’immaginazione alla concretezza nel fare qualcosa per abbracciare i nonni e gli anziani. Non lasciamoli soli, la loro presenza nelle famiglie e nelle comunità è preziosa, ci dona la consapevolezza di condividere la medesima eredità e di far parte di un popolo in cui si custodiscono le radici. Sì, sono gli anziani a trasmetterci l’appartenenza al Popolo santo di Dio. La Chiesa, così come la società, ha bisogno di loro. Essi consegnano al presente un passato necessario per costruire il futuro. Onoriamoli, non priviamoci della loro compagnia e non priviamoli della nostra, non permettiamo che siano scartati!

La Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani vuol essere un piccolo segno delicato di speranza per loro e per la Chiesa intera. Rinnovo perciò il mio invito a tutti – diocesi, parrocchie, associazioni, comunità – a celebrarla, mettendo al centro la gioia traboccante di un rinnovato incontro tra giovani e anziani. A voi giovani, che vi state preparando a partire per Lisbona o che vivrete la Giornata Mondiale della Gioventù nei vostri luoghi, vorrei dire: prima di mettervi in viaggio andate a trovare i vostri nonni, fate una visita a un anziano solo! La sua preghiera vi proteggerà e porterete nel cuore la benedizione di quell’incontro. A voi anziani chiedo di accompagnare con la preghiera i giovani che stanno per celebrare la GMG. Quei ragazzi sono la risposta di Dio alle vostre richieste, il frutto di quel che avete seminato, il segno che Dio non abbandona il suo popolo, ma sempre lo ringiovanisce con la fantasia dello Spirito Santo.

Cari nonni, cari fratelli e sorelle anziani, che la benedizione dell’abbraccio tra Maria ed Elisabetta vi raggiunga e colmi di pace i vostri cuori. Vi benedico con affetto. E voi, per favore, pregate per me.

       Roma, San Giovanni in Laterano, 31 maggio 2023, Festa della Visitazione della B.V. Maria.
 

                                                                       
 
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TEXTO EM PORTUGUÊS   (Testo in italiano)

III Dia Mundial dos Avós e dos Idosos: dia 23 de Julho de 2023
por
Antonella Rita Roscilli

                                                 

                                                             


                                                                                                                                                      Nuovi Percorsi/Sarapegbe, 15 luglio 2023
“Sua misericórdia é de geração em geração” (Lc 1,50) é o tema escolhido pelo Santo Padre Francisco para o III Dia Mundial dos Avós e dos Idosos, e quer expressar o importante vínculo entre idosos e jovens e vice-versa. Este ano, de fato, a celebração dedicada aos avós e aos idosos, acontecerá no domingo, 23 de julho, poucos dias antes do início da Jornada Mundial da Juventude em Lisboa, que acontecerá de 2 a 6 de agosto, ocasião em que Papa Francisco vai encontrar os jovens vindos do mundo inteiro.

O Dia dos Avós e Idosos reafirma a importância de estabelecer ou restabelecer laços com aqueles que são a memória e as raízes da sociedade e da vida pessoal de cada um: os "velhos", como muitas vezes os define o Papa, sem qualquer desprezo, mas, sim, , com a consciência de que certamente não é uma palavra que possa riscar o seu valor. “Não os deixemos sozinhos, a sua presença nas famílias e nas comunidades é preciosa, dá-nos a consciência de partilhar o mesmo patrimônio e de fazer parte de um povo cujas raízes se conservam” insiste o Papa “pois eles entregam ao presente um passado necessário para construir o futuro”.

Quer seja um abraço, quer seja uma conversa a dois, quer seja uma simples visita, o importante é “fazer alguma coisa” para “honrar” os avós e os idosos e não os fazer sentir sozinhos, abandonados, enfim, “descartados”. É bom ver um avô com seu neto, é bom ouvir as histórias do passado, cheias de lembranças, ensinamentos, sabedoria. “Essa sabedoria da velhice é o lugar da nossa gestação, que ilumina a vida de crianças, jovens, adultos e toda a comunidade. Nós, os velhos, devemos ser isto para os outros: luz para os outros” (Papa Francisco. In: Catequese sobre a Velhice: 18, 24 ago. 2022).

Lembremo-nos que se hoje estamos aqui e vivemos de certa forma na "casa comum" que é o planeta Terra, por onde todos estamos de passagem e por isso imigrantes, se aqui estamos, o devemos sempre também a todos aqueles que nos precederam nas gerações, e é justo honrá-los, respeitá-los e estar perto deles, ouvi-los e, na necessidade, ajudá-los. De geração em geração, de transmissão em transmissão, a velhice é um fase da vida que pertence ao ser humano, sem distinção alguma.
 

                                               MENSAGEM DO SANTO PADRE FRANCISCO
                                       Por ocasião do III Dia Mundial dos Avós e dos Idosos

Queridos irmãos e irmãs! «De geração em geração, a sua misericórdia» (cf. Lc 1, 50): assim reza o tema do III Dia Mundial dos Avós e dos Idosos. O tema leva-nos a um encontro abençoado: o encontro entre Maria, jovem, e sua parente Isabel, idosa (cf. Lc 1, 39-56). Esta, cheia de Espírito Santo, dirige à Mãe de Deus palavras que, dois milénios depois, cadenciam a nossa oração diária: «Bendita és Tu entre as mulheres e bendito é o fruto do teu ventre» (1, 42). E o Espírito Santo, que já tinha descido sobre Maria, sugere-Lhe como resposta o Magnificat, onde proclama que a misericórdia do Senhor se estende de geração em geração. O Espírito Santo abençoa e acompanha todo o encontro fecundo entre gerações diversas, entre avós e netos, entre jovens e idosos. De facto, Deus quer que os jovens, como fez Maria com Isabel, alegrem os corações dos anciãos e extraiam sabedoria das suas experiências. Mas o primeiro desejo do Senhor é que não deixemos sozinhos os idosos, que não os abandonemos à margem da vida, como hoje, infelizmente, acontece com demasiada frequência.

Neste ano, regista-se uma proximidade estupenda entre a celebração do Dia Mundial dos Avós e dos Idosos e a Jornada Mundial da Juventude; no tema de ambas, sobressai a «pressa» de Maria (cf. 1, 39) quando visita Isabel, levando-nos assim a refletir sobre a ligação entre jovens e idosos. O Senhor espera que os jovens, ao encontrar os idosos, acolham o apelo a guardar as memórias e reconheçam, graças a eles, o dom de pertencerem a uma história maior. A amizade duma pessoa idosa ajuda o jovem a não cingir a vida ao presente e a lembrar-se que nem tudo depende das suas capacidades. Por sua vez, aos mais velhos, a presença dum jovem abre à esperança de que não se perderá tudo aquilo que viveram e se vão realizar os seus sonhos. Em resumo, a visita de Maria a Isabel e a consciência de que a misericórdia do Senhor se transmite duma geração à outra mostram que não podemos avançar – nem salvar-nos – sozinhos, e que a intervenção de Deus se manifesta sempre no conjunto, na história dum povo. É precisamente Maria quem no-lo diz no Magnificat, alegrando-Se em Deus, que, fiel à promessa feita a Abraão (cf. 1, 51-55), realizou maravilhas novas e surpreendentes.

Para melhor captar o estilo do agir de Deus, recordemos que o tempo deve ser vivido em plenitude, porque as realidades maiores e os sonhos mais belos não acontecem num instante, mas através dum crescimento e duma maturação: em caminho, em diálogo, no relacionamento. Ora, quem se concentra apenas no imediato, nas próprias vantagens que se hão de conseguir rápida e sofregamente, no «tudo e já», perde de vista o agir de Deus. Diversamente, o seu projeto de amor atravessa o passado, o presente e o futuro, abraça e põe em ligação as gerações. É um projeto que nos ultrapassa a nós mesmos, mas no qual cada um de nós é importante e, sobretudo, é chamado a ir mais além. Para os mais jovens, trata-se de ir mais além do imediato em que nos confina a realidade virtual, que muitas vezes nos desvia da atividade concreta; para os mais velhos, trata-se de não se deterem no debilitar-se das forças nem no lamento pelas ocasiões perdidas. Olhemos para a frente! Deixemo-nos plasmar pela graça de Deus, que, de geração em geração, nos liberta do imobilismo no agir e das lamúrias voltadas para o passado!
No encontro entre Maria e Isabel, entre jovens e idosos, Deus dá-nos o seu futuro. Na realidade, o caminho de Maria e o acolhimento de Isabel abrem as portas à manifestação da salvação: através do seu abraço, a misericórdia irrompe, com alegre mansidão, na história humana. Por isso, quero convidar cada um a pensar naquele encontro; mais ainda, a fechar os olhos e imaginar, como numa foto instantânea, aquele abraço entre a jovem Mãe de Deus e a mãe idosa de São João Batista; representá-lo na mente e visualizá-lo no coração, para o fixar na alma como um luminoso ícone interior.

E convido depois a passar da imaginação à vida concreta, fazendo algo para abraçar os avós e os idosos. Não os deixemos sozinhos; é preciosa a sua presença nas famílias e nas comunidades: dá-nos a noção de partilhar a mesma herança e de fazer parte dum povo em que se preservam as raízes. Sim! São os idosos que nos transmitem a pertença ao santo Povo de Deus. A Igreja e de igual modo a sociedade precisam deles. É que os idosos entregam ao presente um passado necessário para construir o futuro. Honremo-los, não nos privemos da sua companhia nem os privemos da nossa. Não permitamos que sejam descartados.

O Dia Mundial dos Avós e dos Idosos pretende ser um pequeno e delicado sinal de esperança para eles e para a Igreja inteira. Por isso renovo o meu convite a todos – dioceses, paróquias, associações, comunidades – para o celebrarem, colocando no centro a alegria transbordante dum renovado encontro entre jovens e idosos. A vós, jovens, que estais a preparar-vos para partir para Lisboa ou que vivereis a Jornada Mundial da Juventude na própria localidade, quero dizer: antes de sair para a viagem, ide visitar os vossos avós, fazei uma visita a um idoso sozinho. A sua oração proteger-vos-á e levareis no coração a bênção daquele encontro. A vós, idosos, peço para acompanhardes com a oração os jovens que estão prestes a celebrar a JMJ. Aqueles jovens são a resposta de Deus aos vossos pedidos, o fruto daquilo que semeastes, o sinal de que Deus não abandona o seu povo, mas sempre o rejuvenesce com a criatividade do Espírito Santo.

Queridos avós, queridos irmãos e irmãs idosos, chegue até vós a bênção do abraço entre Maria e Isabel, e encha de paz os vossos corações. Com afeto, vos abençoo. E vós, por favor, rezai por mim.

     Roma – São João de Latrão, na Festa da Visitação da Virgem Santa Maria, 31 de maio de 2023.