Il Brasile a Vinitaly 2023
Antonella Rita Roscilli

                                                                                                                                              News Sarapegbe 31 marzo 2023
Gli emigranti italiani in Brasile esportarono i loro usi e costumi che cercarono di riprodurre nei territori che li accolsero. Seppur con un clima molto diverso, e a volte molto ostile, iniziarono produzioni di vegetali, frutta e tanto altro, specie al sud, ove il clima e la terra piu si avvicinavano all ‘amato suolo natio. Tra queste, la coltivazione dell’uva rivestì particolare importanza, avvicinandoli alla nuova patria. 

Infatti, anche se in Brasile la coltivazione della vite e la produzione di vino furono introdotte dai portoghesi, fu nella seconda metà del XIX secolo che la viticoltura iniziò a svilupparsi nel Paese, con l'arrivo degli immigrati italiani. Fra il 1880 e il 1924, solamente in Brasile entrarono più di 3,6 milioni di immigranti, di cui il 38% erano italiani. I primi ad arrivare furono proprio i veneti, seguiti da campani, calabresi e lombardi. Si trasferirono in una terra tropicale nella quale dovettero adattarsi soprattutto a climi, animali e cibi differenti. Eppure contribuirono fortemente al suo  sviluppo e lasciarono nel  paese una profonda impronta di ciò che portavano nell' anima: le tradizioni del loro paese natìo, insieme a un patrimonio di valori etici e morali, formatisi proprio in seno alla civiltà contadina veneta.  

Per esempio, sui monti del Rio Grande do Sul non c’erano che foreste vergini: i contadini veneti, tra enormi sacrifici, in pochi decenni le trasformarono in ordinati vigneti  fondarono città con nomi veneti come Nuova Treviso. Iinizialmente producevano i vini per il loro consumo familiare, specie a Santa Catarina o nella Serra Gaúcha. Con la commercializzazione e l'ampliamento della produzione anche ad altri stati quali Pernambuco, Bahia, ecc. sono nate tante aziende e cooperative che oggi esportano vini e spumanti in tutto il mondo, comprese etichette pluripremiate. Dietro ad ogni vino c’è una storia.
                                                             

Quest’anno a Verona si terrà la 55° edizione di Vinitaly, la più grande manifestazione di vini e spumanti, con 18 padiglioni e più di 130 paesi del mondo. Dalla Galleria degli Uffizi di Firenze giungeranno il Bacco dl Caravaggio e il Bacco di Guido Reni, Si potranno così accostare eccellenza del vino insieme ad eccellenza dell’arte.

Il Brasile sarà presente al Padiglione Internazionale, Hall D - Stand A4, con uno spazio espositivo di ben 40mq dedicato alla promozione dei diversi tipi di vini spumanti, rossi e bianchi "made in Brazil", iniziativa alla quale hanno aderito le aziende vinicole Miolo, Manus Vinhas e Vinhos, Lidio Carraro e Americo Siviero.
 
Per promuovere la partecipazione del Brasile a Vinitaly, lo scorso 23 marzo l'Ambasciata ha realizzato presso la propria sede di Palazzo Pamphilj a Roma l'evento "Dal Brasile all'Italia passando per ii Veneto", con la presenza del Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia. L’Italia rimane il primo produttore al mondo per il prosecco, con la sua tradizione ben salda. Durante l'incontro, organizzato in collaborazione con la Regione del Veneto e Veronafiere, sono stati presentati degli spumanti brasiliani e veneti, oltre ai territori di produzione.  

Oggi il Brasile è il 14° produttore mondiale di vino (annata 2021) e il 13° mercato  di  consumo.  Lo  sviluppo  del settore  non  ha  annullato  una  delle caratteristiche principali della viticoltura brasiliana: la produzione familiare, fortemente legata alla salvaguardia del territorio. In questo contesto l'enoturismo sta guadagnando sempre piu spazio nelle zone di produzione, con l'offerta di itinerari di charme, avventura, contatto con la natura e degustazione di vini e spumanti in abbinamento alla cucina locale.

Allo stand brasiliano sara possibile assaggiare anche la "cachaça", tipico distillato di canna da zucchero prodotto esclusivamente in Brasile. Ha come materia prima il mosto fermentato del succo di canna da zucchero, una gradazione alcolica cha va dal 38% al 48% ed e uno degli ingredienti del famoso cocktail "caipirinha". La diversita di ogni regione del Brasile si riflette nella varietà di sapori e aromi della cachaça, esaltati dalla vasta gamma di legni utilizzati per l'invecchiamento, come l'amburana, il jequitiba, il noce, il balsamo, l'ipe, l' eucalyptus, il castagno e la quercia.