La Memoria Essenziale del Museo della Repubblica in Brasile
Lidia Pena
Museu da República,quartiere de Catete,a Rio de Janeiro
TESTO IN ITALIANO   (Texto em português)

La memoria di un lavoro ricco e fondamentale per la storia del Paese è ben conservata nel Museo della Repubblica, nel quartiere di Catete, nella città di Rio de Janeiro. Merita di essere riconsiderata ed è interamente legata alla promulgazione della Costituzione brasiliana che ha completato 25 anni nel 2013: una Costituzione cittadina responsabile di una nuova struttura di diritti e doveri dello stato e del popolo. Stiamo parlando della Collezione Memoria della Costituente che riunisce più di 20.000 documenti, prodotti in Brasile durante il processo di discussione e elaborazione della Costituzione che avvenne dopo il doloroso periodo della dittatura militare.

Il Programma "Pró-Memória da Constituinte" ha riunito il suo prezioso fondo, unendo i lavori ufficiali e le manifestazioni della società civile: un archivio vivo organizzato mentre avvenivano i fatti e i suoi protagonisti potevano essere fotografati.
Uno dei principali obiettivi del Progetto fu quello di rivelare la cultura politica dell'epoca. Venne ripreso il maggior numero di manifestazioni attraverso le quali la popolazione, i suoi enti, gruppi attivisti, artisti, studiosi e partiti politici rappresentarono o reagirono al momento che viveva il Paese.

Tra questi ricordi, si distinguono le pagine relative alla partecipazione politica, riunite dalla ricercatrice del Museo, Maria Helena Versiani, nella sua tesi di dottorato nel Centro de Pesquisa e Documentação de História Contemporânea do Brasil – CPDOC, della Fundação Getúlio Vargas. Le pagine appartengono a  lettere inviate da brasiliani dei quattro angoli del Paese alle autorità, quali il Presidente della Repubblica e i parlamentari del Congresso Nazionale.

La raccolta è stata incentivata con diverse campagne dal Centro Pró-Memória da Constituinte – CPMC, e ha contato sull'appoggio di artisti, professori, studenti. Alla divulgazione contribuirono anche programmi di Radio, Tv e Loteria sportiva. 

Su un totale di 5.245 lettere, ne furono selezionate 424 e racchiuse in un libro, grazie alle ricerche di Versiani. Il volume sarà lanciato nel 2014 dall'editore Contra Capa, con l'appoggio della Faperj - Fundação de Amparo à Pesquisa di Rio de Janeiro. Il lavoro difende un atto importante di partecipazione politica, riflesso nelle lettere, in cui il popolo può praticare il suo diritto di opinione, continuamente rivendicato durante la Costituente.  Le lettere valorizzano la democrazia e mostrano come gli scriventi giudicavano i rappresentanti politici e percepivano i diritti di cittadinanza in Brasile.

Un lavoro minuzioso riunisce testi dattilografati o manoscritti. Lettere personali, alcune senza dominio di una scrittura elaborata. Anzi, al contrario, la maggior parte delle lettere provengono da persone umili che usavano i propri limiti o esperienze per sensibilizzare i politici.
 
"Sono felicie di aver trovato l'indirizzo per partecipare alla nostra madre Costituente. Bene, ho varie idee, e magari vi piaceranno"...Questo stralcio di lettera di Maria Aurieta Vasconcelos, della città di Capuia, in Pernambuco, nordest brasiliana, è datata 1986 ed è esempio di come le persone interagirono con l'importante momento alla ricerca di um nuovo ordine istituzionale.
"Mosso dal gentile invito a partecipare, impresso nei volantini della lotteria sportiva, ecco che sorgo"... Nella frase iniziale di una delle sei lettere di Carlos Alberto de Matos, datata 1987 e giunta da Mongaguá, São Paulo, è evidente l'orgoglio di poter uscire dall'anonimato. Le sue domande vertono su questioni di sicurezza, come "trasformare distretti di polizia e presidi in centri di servizi sociali". E firma allegando il numero di tutti i suoi documenti compresa la Carteira de Trabalho, dimostrando fiducia nel processo che si è instaurato.

Lettera del signor Carlos Alberto de Matos che partecipò intensamente al processo della Costituente.
Fondo Coleção Memória da Constituinte – Museu da República 

 
Alcune lettere parlano dell'alto costo di vita, impossibile per chi guadagna solo il salario minimo. Altri criticano la forma con cui il governo discute la Costituente. Nella semplicità e sincerità di queste corrispondenze, si rivela la fede nella possibilità, la non indifferenza del popolo che incontra uma forma di attuazione nel quotidiano.

Sono documenti ricchissimi dal punto di vista sociologico e culturale che richiedono e riaffermano valori socialmente giusti, chiedono chiaramento la democrazia che si vuole e che si sta aspettando da lunghi 21 anni, il tempo che durò la dittatura in Brasile.
 
Un'altra attività intensa del Programma, a Rio de Janeiro, si basò sulle ricerche di opinione realizzate insieme ai passanti, nella strada, davanti alla sede del CPMC, all'ora di pranzo, in rapide interviste. Avvenivano ogni quindici giorni o quando c'era qualche discussione e votazione importante prevista nel Congresso Nacional. L'obiettivo era quello di mobilitare la popolazione perchè desse la sua opinione sul tema. Alla fine della giornata i risultati venivano registrati, quindi, inviati a coloro che facevano parte della Costituente e alla stampa.

Fondo Coleção Memória da Constituinte – Museu da República 

Fu di fatto un momento unico in cui tutti diedero una mano. Una visione della Costituente nella concezione di artisti plastici consacrati - Rubens Gerchman, José Roberto Aguilar, Newton Cavalcanti e José Cláudio da Silva - arricchì la decorazione del CPMC. Essi donarono cinque bellissimi pannelli creati su impalcature, nello stesso locale. Il lavoro fu accompagnato giorno per giorno dalla curiosità popolare.

“Il Programa Pró-Memória da Constituinte, prima di tutto, fu uno sforzo di democratizzazione della informazione e approssimazione dello Stato alla società civile, ed ebbe um esito positivo totale" afferma la professoressa Elizabeth Süssekind, testimone che partecipò a tutto il processo e oggi ricercatrice presso il Museo della Repubblica, il guardiano di questa memoria. Parte essenziale della storia del Brasile è quindi debitamente registrata e aperta alla conoscenza di studenti, ricercatori, curiosi e visitatori.
 
 

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TEXTO EM PORTUGUÊS   (Testo in italiano)

A Memória Essencial do  Museu da República no Brasil
por
Lida Pena 


Museu da República, no bairro do Catete, na cidade do Rio de Janeiro
 
A memória de um trabalho rico e fundamental à história do País está muito bem guardada no Museu da República, no bairro do Catete, na cidade do Rio de Janeiro, e merece ser resgatada. Ela está inteiramente ligada à promulgação da Constituição brasileira que completou 25 anos em 2013. A Constituição Cidadã, responsável por uma nova estrutura de direitos e deveres do Estado e do povo.
Trata-se da Coleção Memória da Constituinte que reúne documentos produzidos no Brasil - mais de 20 mil - durante o processo de discussão e elaboração da Constituição, que se deu após doloroso período de ditadura militar.

O Programa Pró-Memória da Constituinte montou seu precioso acervo somando os trabalhos oficiais e manifestações da sociedade civil acontecidos durante o último processo Constituinte. Um arquivo vivo organizado enquanto os fatos ocorriam e seus protagonistas podiam ser retratados.
Um dos principais objetivos do Projeto foi revelar a cultura política daquele momento. Captou-se o maior número de manifestações através das quais a população, suas entidades, grupos ativistas, artistas, estudiosos e partidos políticos representaram ou reagiram ao momento que o País vivia.

Dentro dessas lembranças, destacam-se as páginas de participação política, reunidas pela pesquisadora do Museu, Maria Helena Versiani, em sua tese de doutorado no Centro de Pesquisa e Documentação de História Contemporânea do Brasil – CPDOC, da Fundação Getúlio Vargas. As páginas são de cartas enviadas por brasileiros dos quatro cantos do País às autoridades, como o Presidente da República e os parlamentares do Congresso Nacional.

O recolhimento dessas sugestões foi estimulado em diversas campanhas pelo Centro Pró-Memória da Constituinte – CPMC, criado especificamente para atuar no período. E contou com o apoio de outros setores da sociedade, como artistas, professores, estudantes. Também programas de rádios e Tvs e Loteria esportiva ajudaram na divulgação.

De um total de 5.245 cartas, foram selecionadas 424 transformadas em livro,  resultante da pesquisa de Versiani, a ser lançado em 2014 pela Editora Contra Capa, com o apoio da Faperj - Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado do Rio de Janeiro.  O trabalho defende o ato importante de participação política refletido nas cartas, onde o povo pode praticar o seu direito de opinião, reiteradamente reivindicado durante a Constituinte. As cartas valorizam a democracia e identificam como os missivistas qualificavam os representantes políticos e como percebiam os direitos de cidadania no Brasil.

Um trabalho minucioso reúne textos datilografados ou manuscritos, (todas as cartas analisadas no livro são escritas à mão), pessoais, alguns sem domínio da escrita culta, ao contrário, vindos em grande maioria de pessoas humildes que usavam as próprias limitações ou experiências para sensibilizar os políticos.

“Fiquei contentíssima ao encontrar o endereço para participar da nossa mãe Constituinte. Bem, tenho várias ideias que talvez gostem”... Este trecho da carta de Maria Aurieta Vasconcelos, da cidade de Capuia, em Pernambuco, nordeste brasileiro, datada de 1986, é exemplo de como as pessoas interagiram com o importante momento em busca de uma nova ordem institucional.
“Movido pelo gentil convite para participar, impresso em volantes da loteria esportiva, eis que eu surjo”... Na frase inicial de uma das seis cartas de Carlos Alberto de Matos, em 1987, vinda de Mongaguá, São Paulo, está evidente o orgulho em poder sair do anonimato e contribuir. Suas demandas dizem respeito a questões de segurança, como “transformar distritos policiais e presídios em centros de serviços sociais”. E ele assina dando o número de todos os seus documentos, incluindo a Carteira de Trabalho, noutra demonstração inequívoca de confiança no processo instaurado.

Carta do senhor Carlos Alberto de Matos, citada no texto, que participou intensamente do
processo da Constituinte. 
Acervo Coleção Memória da Constituinte – Museu da República 
 
Algumas cartas só falavam do alto custo de vida, impossível de ser suportado por quem ganhava apenas o salário mínimo. Outras criticavam a forma como o governo discutia a Constituinte. Na simplicidade e sinceridade dessas correspondências se revela a fé na possibilidade, a não indiferença do povo que encontrou uma forma de atuação pautada no cotidiano vivido.
São documentos riquíssimos do ponto de vista sociológico e cultural que demandam e reafirmam valores socialmente justos, apontando claramente para a democracia que se queria e que fora aguardada por longos 21 anos, tempo em que durou a ditadura no Brasil.

Outra atividade intensa do Programa, no Rio de Janeiro, baseou-se em pesquisas de opinião realizadas junto aos transeuntes, na rua, à frente da sede do CPMC, na hora do almoço, em rápidas entrevistas. Ocorriam a cada quinze dias ou sempre que houvesse alguma discussão e votação importante em pauta no Congresso Nacional. O objetivo era mobilizar a população para que opinasse consistentemente sobre o assunto. No fim do dia os resultados eram tabulados e enviados a todos os constituintes e à imprensa.

Foi de fato um momento único em que todos deram as mãos. Uma visão da Constituinte na concepção de artistas plásticos consagrados - Rubens Gerchman, José Roberto Aguilar, Newton Cavalcanti e José Cláudio da Silva - enriqueceu a decoração do CPMC. Eles doaram cinco belíssimos painéis criados sobre andaimes, no próprio local, cujo trabalho foi acompanhado dia a dia pela curiosidade popular.

Acervo Coleção Memória da Constituinte – Museu da República 

“O Programa Pró-Memória da Constituinte, antes de mais nada, foi um esforço de democratização da informação e aproximação do Estado à sociedade civil, no que teve êxito total”, afirma a professora Elizabeth Süssekind, testemunha participante de todo o processo e hoje pesquisadora do Museu da República, o  guardião dessa memória. Parte essencial da história do Brasil è devidamente registrada e aberta ao conhecimento de estudantes, pesquisadores, curiosos ou meros visitantes.
 

 
 
  
© SARAPEGBE
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Traduzione in italiano di Silvana Rolli
Lidia Pena. Jornalista, carioca, trabalhou nos jornais Correio da Manhã, Última Hora e Tribuna da Imprensa; Rio Gráfica e Editora e Revista Senhor. Como assessora de imprensa, atuou em diversas campanhas políticas do Partido dos Trabalhadores (PT). Foi assessora de imprensa de quatro mandatos do vereador/deputado Chico Alencar. Assessorou a presidência do Instituto de Arquitetos do Brasil - IAB/RJ e a do Banco Nacional de Desenvolvimento Econômico e Social - BNDES. Autora do texto sobre o Círio de Nazaré (a maior festa religiosa do Brasil realizada anualmente em Belém do Pará) na “Enciclopédia da Brasilidade”, organizada pelo professor e economista Carlos Lessa, então presidente do Banco. Foi gerente de Comunicação da Real Grandeza - Fundação de Previdência e Assistência Social de Furnas Centrais Elétricas e Eletronuclear. Participou, em 2011, da equipe que elaborou o texto do livro sobre os 40 anos da Petros - Fundação Petrobras de Seguridade Social. Atualmente trabalha como redatora freelancer.