Il sociologo brasiliano José de Souza Martins alla Fondazione Basso
Antonella Rita Roscilli
Nella Sala conferenze della Fondazione Basso di Roma, lunedì 16 febbraio 2015 alle ore 17, si terrà una conferenza dal titolo "Il linciaggio:giustizia popolare in Brasile" nel corso della quale interverrrà José de Souza Martins, sociologo e professore emerito all'Università di San Paolo in Brasile. Personaggio di spicco, considerato uno dei più grandi intellettuali, è già intervenuto in Italia in varie e sempre interessanti occasioni.

Tra i punti salienti della sua prestigiosa attività ricordiamo che dopo Celso Furtado e Fernando Henrique Cardoso fu il terzo brasiliano ad occupare nel 1993-1994 la cattadra Simón Bolivar della Università di Cambridge in Inghilterra, quando fu eletto anche fellow di Trinity Hall. Durante le sue ricerche sulle questioni agrarie e il lavoro, creò la "sociologia della vita quotidiana" che aiuta a comprendere la società soprattutto attraverso ciò che rimane ai margini. Le sue conoscenze contribuirono alla formazione del Grupo Executivo de Repressão ao Trabalho Escravo, durante il governo di Fernando Henrique Cardoso. Nel 1996 il Segretario Generale delle Nazioni Unite lo nominò membro per le Americhe della Commissione dei Curatori del Fondo Volontario dell'Onu sulle "Forme Contemporanee di Schiavitù" e ne fece parte fino al 2007.  

Nato in una famiglia di operai nel 1938, iniziò a lavorare all'età di 11 anni in una fabbrica della città di São Caetano do Sul (SP), ma continuò anche a studiare e nel tempo si laureò in Scienze Sociali. Per caso scoprì nel 1955 la Biblioteca Mário de Andrade che, da allora, divenne il luogo dove passava tutti i sabati. Più di 50 anni dopo affermò "Questa biblioteca durante e dopo i miei anni universitari fu il grande centro culturale della mia vita". Dopo la laurea nel 1964 e il dottorato nel 1970 presso l'Università di São Paulo, divenne ordinario di sociologia nel 1998. La sua formazione ebbe influenza di professori come Florestan Fernandes, Otávio Ianni e Fernando Henrique Cardoso.

E 'stato ricercatore presso l'Università di Cambridge nel 1976, visiting professor presso l'Università della Florida (USA) nel 1983 e presso l'Università di Lisbona nel 2000. È Professore Emerito di Filosofia, Lettere e Scienze Umane presso l’ Università di São Paulo, professore Honoris Causa dell'Università Federale di Viçosa (Minas Gerais), Dottore onorario della Università Federale di Paraíba e Dottore Honoris Causa della City University di São Caetano do sul (Brasile).

Ha coordinato il comitato speciale interministeriale del Ministero della Giustizia e del Segretariato per i diritti umani che, nel 2002, sotto il governo di Fernando Henrique Cardoso, redasse il Piano nazionale per l'eliminazione del lavoro infantile. Si occupò anche delle questione del lavoro schiavo in Brasile.  Tra i 35 libri che ha pubblicato, è autore di una trilogia sui conflitti nati dall’espansione del Brasile nella regione amazzonica: A Chegada do Estranho, Não Há Terra para Plantar neste Verão [Edizione italiana: Non C'è Terra da Coltivare Quest'Estate, trad. de Piera Feloj Galli, Vecchio Faggio Editore, Chieti, 1988] e Fronteira – A degradação do Outro nos confins do humano.

E' anche autore di una trilogia sulla vita quotidiana e la periferia: Subúrbio, A Sociabilidade do Homem Simples e A Aparição do Demônio na Fábrica. I suoi libri più recenti sono: Sociologia da Fotografia e da Imagem (2008), A Política do Brasil Lúmpen e Místico,(2011), Uma Arqueologia da Memória Social (Autobiografia de um Moleque de Fábrica), [2011], A Sociologia como Aventura (2013), Uma Sociologia da Vida Cotidiana (2014) e Linchamentos – A justiça popular no Brasil (2015).

E 'membro del Consiglio Supremo FAPESP - Fondazione per la ricerca e il sostegno dello Stato di São Paulo, rappresentante del Consiglio dell'Università di UNESP - São Paulo State University e del consiglio di fondazione UNIVESP - Università Virtuale di São Paulo. Ha ricevuto il Premio Vanucci Mendes, CNPq - Consiglio Nazionale per la Scienza e lo sviluppo tecnologico (1993); Premio Ricercatore / 2002 del Bunka Research Fund-Bank Sumitomo Mitsui / Società Brasiliana di cultura giapponese; Florestan Fernandes Award, Società Brasiliana di Sociologia (2007); e tre Jabuti Premi Humanities (1993, 1994, 2009) della Camera brasiliana.

 
 
Antonella Rita Roscilli, giornalista, brasilianista, scrittrice e traduttrice. Da oltre venti anni si dedica in Europa alla divulgazione della cultura latinoamericana, cultura e attualità del Brasile e Paesi dell’Africa di lingua portoghese, attraverso programmi radiofonici, interventi in convegni, pubblicazioni in quotidiani, riviste nazionali e internazionali e nel'area accademica. Ha fondato e dirige la Rivista Internazionale di Dialogo Interculturale "Sarapegbe". Ideatrice nell'area documentaristica. Laureata in Italia in Lingua e Letteratura Brasiliana, è Mestra em Cultura e Sociedade presso l'Università Federale in Brasile. In Brasile è membro corrispondente della Academia de Letras da Bahia e appartiene all'Instituto Geográfico e Histórico (IGHB). E' biografa della memorialista italo-brasiliana Zélia Gattai Amado su cui ha pubblicato le opere Zélia de Euá Rodeada de Estrelas (ed. Casa de Palavras, 2006), Da palavra à imagem em “Anarquistas, graças a Deus” (ed. Edufba/Fapesb, 2011). Ha curato in Italia la post-fazione dell’edizione del libro Un cappello di viaggio (ed. Sperling &Kupfer).