Al Teatro de'Servi a Roma si รจ tenuto uno spettacolo-evento di rilevante importanza per il futuro
Antonella Rita Roscilli
Tutti gli artisti riuniti sul palco del Teatro de'Servi. Foto Aldo Pergjergji (IndeArts)

                                                                                                                                         Newsletter 9/2/2015
Riflettere sulla necessità di avere un Centro Interculturale per Roma Capitale Multietnica: uno spazio pubblico dove vivere il dialogo invece che lo scontro, la mediazione e non la contrapposizione, l’intercultura in luogo dell'anonimato. Questo è stato l'obiettivo dell'evento-spettacolo che si è tenuto a Roma il 7 febbraio 2015 al Teatro de' Servi con entrata gratuita. Di alto livello artistico, costituisce la prima iniziativa pubblica organizzata dal Comitato del Progetto.  
                                                                       
                                                                       Foto di Aldo Pergjergji (IndeArts)
Ha avuto il patrocinio del Municipio I ed erano presenti più di 100 associazioni. Sono intervenuti, tra gli altri, Sabrina Alfonsi, Presidente del Municipio Roma I, Andrea Valeri, Assessore Politiche Culturali e Turismo Municipio I, Emilia la Nave, Assessore Attività Produttive Municipio II,  il giornalista pakistano Ejaz Ahmad. Franco Pittau della Caritas italiana, la docente Michela Becchis. 

La musica, il canto, la Parola e la danza fanno parte in maniera trasversale della storia dell'intero genere umano e hanno costituito il trait d'union dell'intero spettacolo basato, quindi, su ciò che unisce per poi giungere a ciò che differenzia donando caratteristiche e personalità a ogni cultura. "Si inizia da quello che ci unisce per arrivare a ciò che ci divide. Questo evento è un incontro tra diverse culture e tradizioni" ha spiegato Maouka Sékou Diabaté, originario della Costa d'Avorio che, insieme a Mioara Moraru, presidente dell'associazione rumena Propatria, è stato il brillante presentatore dell'evento. 
                                                                   
                                                                       Foto di Aldo Pergjergji (Indearts)
Sul palco del teatro romano, arricchito da una suggestiva e raffinata scenografia, si sono alternati artisti di 13 paesi come Bangladesh, Iran, Egitto, Nigeria, Croazia, Ucraina, Brasile, Romania, Cile, Colombia ecc. che, per qualità e ricchezza culturale, hanno incantato il pubblico composto da 300 persone circa. “Ogni giorno veniamo investiti da moltissime richieste di spazi per proiezioni, esposizioni, eventi teatrali, presentazioni di libri e ne possiamo soddisfare solo un 10%. Avere a disposizione un luogo in cui realizzare tutto questo è un sogno al quale molte associazioni e enti impegnati con i migranti pensano da anni”, affermava qualche tempo fa Gabriella Sanna, responsabile del "Servizio Intercultura delle Biblioteche di Roma Capitale".

                                                                       
                                                                         Foto di Aldo Pergjergji (IndeArts)
L'immensa ricchezza multiculturale è una realtà romana, al di là delle tristi immagini stereotipate che ci propinano spesso i media. Non può più essere relegata e va mostrata per educare e combattere i pregiudizi, lottare contro il razzismo. Va riunita, insieme alle tante associazioni presenti nella capitale. Ad un mese esatto dai gravi fatti della Francia e della Nigeria, si è scelta questa data per realizzare un evento che rimarrà scolpito nella memoria di quanti vi hanno partecipato per la sua Bellezza e il suo alto significato.
                                                                         

Antonella Rita Roscilli, giornalista, brasilianista, scrittrice e traduttrice. Da oltre venti anni si dedica in Europa alla divulgazione della cultura latinoamericana, cultura e attualità del Brasile e Paesi dell’Africa di lingua portoghese, attraverso programmi radiofonici, interventi in convegni, pubblicazioni in quotidiani, riviste nazionali e internazionali e nel'area accademica. Ha fondato e dirige la Rivista Internazionale di Dialogo Interculturale "Sarapegbe". Ideatrice nell'area documentaristica. Laureata in Italia in Lingua e Letteratura Brasiliana, è Mestra em Cultura e Sociedade presso l'Università Federale in Brasile. In Brasile è membro corrispondente della Academia de Letras da Bahia e appartiene all'Instituto Geográfico e Histórico (IGHB). E' biografa della memorialista italo-brasiliana Zélia Gattai Amado su cui ha pubblicato le opere Zélia de Euá Rodeada de Estrelas (ed. Casa de Palavras, 2006), Da palavra à imagem em “Anarquistas, graças a Deus” (ed. Edufba/Fapesb, 2011). Ha curato in Italia la post-fazione dell’edizione del libro Un cappello di viaggio (ed. Sperling &Kupfer).