Una storia di "Bahia de Todos os Sambas"
Tuzé de Abreu
Batatinha e dietro a sinistra Tuzé de Abreu - Roma - 1983
TESTO IN ITALIANO   (Texto em português)

Era una giornata piovosa a Salvador. Gianni Amico mi telefonò dicendo che Caetano Veloso gli aveva suggerito che fossi io a condurlo a casa di Batatinha nel quartiere di Saúde, più precisamente a Godinho. Fissammo un appuntamento. Lui venne nel mio appartamento dove abitavo con Greice e dove qualche volta veniva anche mio figlio Francisco, in Rua Sabino Silva.
 
Fu allora che Amico mi disse che stava preparando (lui era un regista e aveva anche girato un film sul Brasile che andai a vedere anni dopo) e avrebbe diretto un evento per la città di Roma, ideato da lui che era un appassionato di musica baiana e amico di molti grandi artisti. L'evento aveva il suggestivo titolo di "Bahia de Todos os Sambas", e generò il documentario omonimo diretto da Leon Hirszman.
 
Vennero confermati nientedimeno che João Gilberto, Dorival Caymmi, Caetano Veloso, Gilberto Gil, Maria Bethânia, Gal Costa, Moraes Moreira e il Trio Elétrico di Armandinho Dodô e Osmar. Voleva che lo portassi da Batatinha (lui amava il samba "O Inventor do Trabalho") e che suggerissi altri nomi. Lo portai dal nostro caro Oscar da Penha in una notte molto piovosa. Batatinha (Oscar da Penha) ne fu felice e mi chiese di dirigere il suo spettacolo a Roma dato che lo avevo fatto anche qui in Brasile alcune volte.
 
Suggerii ad Amico anche il gruppo folcloristico "Viva Bahia", organizzato e diretto dalla grande Emilia Biancardi. Annoverava tra i suoi danzatori Vavá Botelho che più tardi avrebbe fondato l'eccellente Balé Folclórico da Bahia, senza dubbio figlio di "Viva Bahia", ed io mi annoveravo tra i suoi musicisti. Funzionò.
 
L'altra mia indicazione fu il grande cantautore Elomar Figueira, ma purtroppo questo non funzionò.
Tra i partecipanti c'era anche Walter Queiroz, vecchio amico di Barra, compositore della hit “Filho da Bahia”, indimenticabile registrazione di Fafá de Belém.
 
Venendo incontro ai miei pensieri, nonostante ci fossero nomi come Caymmi, João Gilberto, Caetano, Gil, Gal, Bethânia, Moraes Moreira e Armandinho, per diverse persone legate alla produzione l'esibizione di Batatinha fu la migliore. Ovviamente, successe per il fattore "sorpresa". Praticamente lì solo Amico conosceva il lavoro artistico di Batatinha. Anche  il "Viva Bahia" venne molto applaudito.
 
Per risparmiare, conoscendo la grande qualità dei gruppi che accompagnavano i “Doces Bárbaros”, formati da musicisti che oltre ad essere bravi erano miei conoscenti, decisi di non portare musicisti specifici per Batatinha.
 
Avevo tutti gli arrangiamenti criptati, diverse linee melodiche scritte e le canzoni non erano tecnicamente difficili. Così chiamai "Terra Trio", che suonava con Maria Bethânia, un altro chitarrista molto famoso, jazzista, che suonava con uno di loro, oltre ad alcuni percussionisti di "Viva Bahia" e alle cantanti Greice Carvalho e Fafá Leonardo, baiane che erano lì per vedere gli spettacoli.
 
Nella prima prova del "Terra Trio", i percussionisti e i cantanti furono grandiosi e mostrarono molta gioia nello stare con Batatinha. Invece un famoso jazzista - non lasciatemi dire il suo nome o con chi suonava - mise in discussione gli accordi, dicendo che le armonie dovevano essere lavorate perchè erano troppo semplici. Gli spiegai che le canzoni erano semplici e avremmo fatto solo una prova, non si preoccupasse perché io conoscevo bene il lavoro. Andammo in albergo.
 
La sera prima delle prove generali a cui avrebbe subito seguito lo spettacolo, ricevetti una telefonata dal jazzista che mi comunicò la sua rinuncia perchè non poteva suonare in quel modo. Stavo quasi per rispondergli, poi mi ricordai che a Roma viveva Tony Costa, un baiano e con cui aveva suonato molte volte, e che allora faceva parte della band di Caetano Veloso. Lo chiamai. Lui si spaventò un pò, ma lo convinsi dicendogli che ero sicuro che avrebbe appreso tutto velocemente. Dopotutto, aveva vissuto a Salvador per anni e suonava molto questo tipo di repertorio. Naturalmente non dissi niente sul "jazzista". Feci bene.  
 
Anche Tony andò benissimo e ci fu la grande sorpresa perchè nientemeno che Gilberto Gil e Armandinho apparvero alle prove e si unirono alla band dando uno straordinario splendore. Lo spettacolo fu un grande successo. Come ho detto sopra, alla fine dell'evento, alcuni dissero che era il migliore. Il famoso jazzista venne da me dopo la performance, con frasi del tipo che aveva suonato al Municipal di Rio de Janeiro e aveva fatto questo e quello, ecc. Risposi: "Molto bene" e me ne andai.
 
A proposito di Batatinha voglio ricordare anche che la sua valigia si perse sul volo della Varig che poi lo rimborsò. Si confermò ancora una volta la grande flemma filosofica di Mestre Batata (come lo chiamavo). Sembrava che non fosse accaduto a lui. Anni dopo mi successe la stessa cosa su un volo dalla Svizzera alla Germania, mi ricordai subito di lui e sorrisi.
 
Ancora su Batatinha. Prima del suo spettacolo, in apertura, Armandinho ed io suonammo “Lamentos” di Jacob do Bandolim, che venne registrato per il documentario.
Lo spettacolo di "Viva Bahia" fu straordinario. Amico mi ringraziò moltissimo per la presenza di quel gruppo che  era il gioiello della corona della grande Emilia Biancardi, e che era il padre - o la madre - della corrente e l'internazionale Balé Folclorico da Bahia.
 
Noi partecipanti avevamo un badge che ci permetteva di entrare nel backstage di tutti gli spettacoli. C'era un bar-ristorante con diversi tavoli ove si ritrovavano gli artisti, oltre ai camerini. Una sera arrivai lì quando Dorival Caymmi e Greice Carvalho stavano parlando a un tavolo. Così presi parte alla conversazione, e fu la più lunga e la migliore che ho avuto con Caymmi nella mia vita.
 
Giunsero alcune persone, mi ricordo Nana Caymmi e l'artista Antonio Peticov di São Paulo, che esponeva in Italia, rimasero un pò insieme e poi se ne andarono. Greice e io non vedemmo nemmeno lo spettacolo (non ricordo chi ci fosse) e rimanemmo con Caymmi fino a quando lui non se ne andò. Fu allora che vidi Dorival cantare per lui un jingle che aveva creato per le sigarette "Nacional" diversi anni prima. In seguito insegnai a Gereba questo jingle e lui approfondì il discorso.
 
È fondamentale dire che gli spettacoli avvennero all'aperto (per il pubblico) presso il monumentale Circo Massimo, che ho rivisto con emozione nel 2019. A tre giorni dallo spettacolo di João Gilberto ricevetti una telefonata disperata da Gianni Amico il quale diceva che le partiture autografe del direttore Waltel Blanco erano arrivate all'Orchestra Nazionale d'Italia, che lo avrebbe accompagnato, ma i copisti di Roma (o di tutta l'Italia, non ricordo) erano in sciopero. A quel tempo non esisteva il computer e le parti degli strumenti dovevano essere estratte dalle partiture "a mano". Mi chiese se sapessi come fare. Risposi di si. Mi offrì centocinquantamila lire per farlo in tempo  record.
 
Così comprai carta da musica, alcune penne a inchiostro e mi chiusi in albergo fino a quando non terminai il lavoro. Mangiavo in camera. Il giorno della prova generale, sorpresa! I badges erano stati cambiati. Nessuno poteva vedere le prove o lo spettacolo di João Gilberto tranne il pubblico. Siccome dovevo necessariamente andare a controllare e correggere eventuali errori nella copia guadagnai un badge speciale.
 
Durante queste prove successero cose interessanti. Primo: João Gilberto iniziò a suonare quando ad un tratto sentì l'odore di una sigaretta, e lui odiava il fumo. Si scoprì chi stesse fumando e la sigaretta venne spenta. Secondo: il tecnico del suono dell'evento aveva un cane enorme (credo fosse un San Bernardo) super mite e silenzioso. Piaceva a tutti e tutti  giocavano con lui. Proprio quando le prove stavano per iniziare per la seconda volta, con grande sorpresa generale, il cane iniziò ad abbaiare molto forte. Dal palco iniziava una lunga passerella che passava tra le due ali del pubblico, nella parte centrale, e veniva utilizzata da Gal Costa. Amico stava in piedi alla fine di questa passerella, al centro, dove sarebbe stato il pubblico, di fronte a João Gilberto con le braccia incrociate. Quando il cane cominciò ad abbaiare lui cadde in ginocchio, terrorizzato dalla possibile reazione di João Gilberto che si limitò a sorridere e disse al microfono: "Il cane non è amico di Amico".
 
Terza e ultima interruzione: ero perfettamente consapevole degli arrangiamenti dal momento che li avevo copiati per gli strumenti. Così rimasi sorpreso quando vidi che Naná Vasconcelos e Djalma Correia sistemavano i loro strumenti percussivi in ​​fondo all'orchestra. Dopo il cane, quando il maestro aveva finalmente dato il via alla prima canzone, sentimmo gli strumenti a percussione suonare là nel fondo. João Gilberto non cantò neppure. Immediatamente disse al maestro: "Waltel, non c'è quel tic tic tic".
 
Waltel, che forse sapeva già, guardò Naná e Djalma e loro se ne andarono subito. Poi iniziarono veramente le prove. Credo che fu uno dei migliori spettacoli che abbia mai visto. Fui felicissimo di aver collaborato con lui.
 
Per concludere, al Trio Elétrico non fu permesso di muoversi per le vie della città. Dovette stare fermo in Piazza Navona, ma fu un enorme successo. Molte persone, me compreso, fecero il bagno nella bellissima fontana principale in quella piazza altrettanto bella. Fa parte del mio curriculum.

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Tuzé de Abreu (Alberto José Simões de Abreu, Salvador 21/02/1948).  Laureato in Medicina e Flauto, con un master in composizione musicale. Musicista professionista dall'età di 14 anni, 1962, con esperienza musicale eclettica nazionale e internazionale ; ex-membro della Orchestra Sinfonica della UFBA. E' stato musicista e direttore musicale di trio elettrici, musicista di gruppi di choro, bossa nova, musica sperimentale, orchestre da ballo. Ha lavorato per 10 anni, ma non di seguito, con Walter Smetak, ha suonato nei suoi due album. Ha lavorato nei gruppi di Caetano Veloso, Gal Costa, Gilberto Gil, Maria Bethânia, ha fatto parte, come flautista e sassofonista dell'originale "Doces Bárbaros" ( 1976); ha suonato in quasi 50 carnevali a Salvador, in Brasile e all'estero. há realizzato le colonne sonore di sette films, due dei quali premiati, e le sue composizioni sono state registrate, tra gli altri, da Elza Soares, Gal Costa, Caetano Veloso. Il suo spettacolo d'autore "Novas Aventuras no País do Som" ha vinto il Premio Caymmi per il miglior spettacolo e la migliore direzione musicale nel 2015. È stato direttore musicale del Balletto brasiliano di Bahia. Per due  volte è andato in Giappone come parte del gruppo di João Gilberto.
 
 
 
Traduzione dal portoghese di A.R.R.


© SARAPEGBE.                                                          
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TEXTO EM PORTUGUÊS   (Testo in italiano)

Uma história do "Bahia de Todos os Sambas"
por
Tuzé de Abreu

 
 
                                                              
                                                              Tuzé de Abreu com Batatinha - Roma - 1983  

Eram dias de bastante chuva em Salvador. Recebi uma ligação telefônica de Gianni Amico dizendo que Caetano Veloso pediu que o levasse até a casa de Batatinha no bairro da Saúde, mais precisamente no Godinho. Marcamos um encontro. Ele foi ao apartamento onde eu morava com Greice e onde às vezes Francisco (meu filho) também ficava, à Rua Sabino Silva.
 
Foi então que Amico contou que estava realizando e dirigindo (ele era cineasta, tendo inclusive feito um filme sobre o Brasil, que fui conhecer anos depois) um evento para a prefeitura de Roma, idealizado por ele, que era apaixonado pela música baiana e amigo de vários dos seus grandes nomes. O evento teve o sugestivo nome de Bahia de Todos os Sambas, e gerou o filme documentário, homônimo, dirigido por Leon Hirszman. Já estavam confirmados ninguém menos que João Gilberto, Dorival Caymmi, Caetano Veloso, Gilberto Gil, Maria Bethânia, Gal Costa, Moraes Moreira e o Trio Elétrico de Armandinho Dodô e Osmar.
 
Ele queria de mim que o levasse a Batatinha (adorava o samba “O Inventor do Trabalho”) e sugerisse outros nomes. Levei-o ao nosso querido Oscar da Penha numa noite muito chuvosa. Batatinha (Oscar da Penha) ficou feliz e me chamou para dirigir o show dele lá, uma vez que já tinha feito isto algumas vezes por aqui.
 
Sugeri ainda a Amico o grupo folclórico Viva Bahia, organizado e dirigido pela grande Emília Biancardi e que contava entre os seus dançarinos com Vavá Botelho, mais tarde fundador do excelente Balé Folclórico da Bahia, sem dúvida filho do Viva Bahia , e comigo entre os seus músicos. Deu certo.
 
Minha outra indicação, o grande cantor compositor Elomar Figueira, infelizmente não deu certo.
Entre os participantes houve ainda Walter Queiroz, velho amigo da Barra, compositor do sucesso “Filho da Bahia” gravação inesquecível de Fafá de Belém. Puxando a brasa para minha sardinha, apesar de nomes como Caymmi, João Gilberto, Caetano, Gil, Gal, Bethânia, Moraes Moreira e Armandinho, várias pessoas ligadas à produção consideraram o show de Batatinha o melhor. Óbvio que isto aconteceu bastante devido ao fator “surpresa”.
 
Praticamente só Amico conhecia o trabalho de Batata por lá. O Viva Bahia também foi muitíssimo aplaudido. Por economia, sabendo da grande qualidade das bandas dos “Doces Bárbaros” formadas por músicos que além de bons eram meus conhecidos, resolvi não levar músicos específicos para Batatinha. Tinha todos os arranjos cifrados, várias linhas melódicas escritas e as músicas não eram tecnicamente difíceis.
 
Então chamei o Terra Trio, que tocava com Bethânia, mais um guitarrista muito famoso, jazzista, que tocava com um deles, além de alguns percussionistas do Viva Bahia e as vocalistas Greice Carvalho e Fafá Leonardo , baianas que estavam lá para assistir aos shows. Logo no primeiro ensaio o Terra Trio os percussionistas e as vocalistas “mataram a pau” e demonstraram muita alegria por estarem com Batatinha. Já o famoso jazzista – permitam-me não dizer o nome nem com quem tocava – começou a questionar os acordes, dizer que as harmonias deviam ser mexidas por estarem muito simples.
 
Argumentei com ele que as músicas eram simples e que só teríamos mais um ensaio, que ele não se preocupasse porque eu conhecia bem o trabalho. Fomos para o hotel. Na noite da véspera do ensaio geral seguido logo pelo show, recebi uma ligação do tal jazzista dizendo que refletiu e achou que não poderia tocar daquela maneira. Pensei em argumentar, então lembrei de que estava em Roma Tony Costa, que é meio baiano e com quem já tinha tocado muitas vezes, e que então fazia parte da banda de Caetano Veloso. Liguei pra ele. Ficou um pouco assustado. Mas o convenci dizendo ter certeza de que ele pegaria rápido.
 
Afinal ele tinha morado em Salvador por anos e tocado bastante este tipo de repertório. Naturalmente não falei nada sobre o “jazzista”. Dito e certo. Tony também “matou a pau” e, grande surpresa, apareceram no ensaio geral ninguém menos que Gilberto Gil e Armandinho e entraram na banda dando um extraordinário brilho. O show foi um grande sucesso. Como disse acima, no final do evento houve quem dissesse que foi o melhor. O jazzista famoso procurou-me depois da apresentação, cheio de dedos e de conversas de que tinha tocado no Municipal do Rio de Janeiro e feito isso e aquilo, etc. Eu disse: “muito bom”, e fui embora.
 
Sobre Batatinha digo ainda que a mala dele foi perdida pela Varig que o ressarciu depois. Mais uma vez ficou constatada a grande fleuma filosófica do Mestre Batata (como eu o chamava). Parecia que não era com ele. Anos depois aconteceu  o mesmo comigo num voo da Suíça para a Alemanha, lembrei imediatamente dele e sorri. Ainda Batatinha. Antes do seu show, na abertura, Armandinho e eu tocamos “Lamentos” de Jacob do Bandolim o que ficou registrado no filme.
 
O show do Viva Bahia foi extraordinário. Amico agradeceu-me muito pela presença daquele grupo que foi a joia da coroa da grande Emília Biancardi, e que foi o pai – ou a mãe- do atual e internacional Balé Folclórico da Bahia. Nós participantes do evento tínhamos um crachá que permitia entrar no back-stage em todos os shows. Lá havia um bar restaurante com várias mesas para encontro dos artistas, além dos camarins. Numa das noites quando entrei lá, estavam numa mesa Dorival Caymmi e Greice Carvalho conversando.
 
Fui lá e entrei na conversa, que foi a mais longa e melhor que tive com Caymmi na vida. Pessoas (lembro Nana Caymmi e o artista plástico paulista Antonio Peticov , que estava expondo na Itália) chegavam , ficam um pouco e saiam. Greice e eu nem vimos o show (não me lembro de quem era) ficamos com Caymmi até ele ir embora. Foi aí que surpreendi Dorival cantando para ele um jingle que ele fizera para os cigarros “Nacional” há vários anos. Depois ensinei este jingle a Gereba que foi mais fundo na história.
 
É fundamental dizer que os shows foram ao ar livre (para o público) no monumental Circo Massimo, que revi com emoção em 2019. Quando faltavam uns três dias para o show de João Gilberto, recebi uma ligação desesperada de Gianni Amico dizendo que as partituras manuscritas pelo maestro Waltel Blanco tinham chegado para a orquestra Nacional da Itália, que o acompanharia, mas os copistas de Roma (ou da Itália, não lembro) estavam em greve. Naquele tempo não havia computador e as partes dos instrumentos tinham que ser extraídas das partituras “a mão”. Perguntou se eu sabia fazer isso. Disse que sim. Ele ofereceu-me cento e cinquenta mil liras para fazê-lo em tempo recorde.
 
Comprei um monte de papel de música, algumas canetas de nanquim, e tranquei-me no hotel sem sair, até acabar o trabalho. Comia no apartamento mesmo. No dia do ensaio geral, surpresa! Os crachás tinham sido trocados. Ninguém poderia ver o ensaio ou o show de João Gilberto a não ser do público. Como eu teria forçosamente que ir para verificar e consertar possíveis erros na cópia ganhei um crachá especial. Coisas interessantes aconteceram neste ensaio. Primeiro: João Gilberto ia começando a tocar quando sentiu distante um cheiro de cigarro, o que odiava. Descobriu-se quem estava fumando, apagou-se o cigarro.
 
Segundo: o técnico de som do evento tinha um cachorro enorme (acho que São Bernardo) super manso e silencioso. Todo mundo gostava dele e brincava com ele. Pois bem. Justamente quando ia começar pela segunda vez o ensaio, para surpresa geral o cão começou a latir muito forte. Projetando-se para o meio da plateia, na frente do palco, havia uma passarela que foi muito usada por Gal Costa. Amico estava de pé no extremo desta passarela, no meio de onde ficaria o público, de frente para JG com os braços cruzados.
 
Quando o cão começou a latir caiu de joelhos apavorado com a possível reação de João Gilberto, que simplesmente sorriu e falou no microfone: “O cachorro não é amigo de Amico”. Terceira e última interrupção. Como eu conhecia perfeitamente os arranjos por tê-los copiado para os instrumentos, estranhei quando vi Naná Vasconcelos e Djalma Correia armarem no fundo da orquestra suas parafernálias percussivas. Pois bem. Depois do cachorro, quando finalmente o maestro deu a entrada para a primeira música , ouvimos logo instrumentos de percussão tocando lá atrás. João Gilberto nem sequer cantou. Falou imediatamente para o maestro: “Waltel, não tem aquele tic tic tic não”.
 
Waltel, que talvez estivesse conivente, apenas olhou para Naná e Djalma que saíram de fininho. Aí começou o ensaio mesmo. Em minha opinião foi um dos melhores shows que assisti na vida. Fiquei felicíssimo por ter colaborado um pouco com ele. Por último, o Trio Elétrico foi proibido pela prefeitura de deslocar-se pelas ruas. Então tocou parado na Piazza Navona. Tremendo sucesso. Muita gente, eu inclusive, entrou para tomar banho na belíssima fonte principal daquela igualmente belíssima praça. Está no meu currículo.
 


© SARAPEGBE.                                                          
E’ vietata la riproduzione, anche parziale, dei testi pubblicati nella rivista senza l’esplicita autorizzazione della Direzione
Tuzé de Abreu (Alberto José Simões de Abreu,Salvador 21/02/1948). Graduado em medicina e flauta , com mestrado em composição musical.Músico profissional desde os 14 anos , 1962, tendo uma experiência musical nacional e internacional, eclética; ex-membro da Orquestra Sinfônica da UFBA; foi músico e diretor musical de trios elétricos, músico de grupos de choro, bossa-nova, música experimental, orquestras de baile; trabalhou por 10 anos , não seguidos , com Walter Smetak,  tocou nos dois discos dele;trabalhou nos grupos de Caetano Veloso, Gal Costa, Gilberto Gil , Maria Bethânia , fez parte , como flautista e saxofonista dos Doces Bárbaros originais (1976); tocou em quase 50 carnavais, em Salvador , no Brasil e no exterior; fez a trilha de sete longa metragens, duas delas premiadas,tem composições gravadas por Elza Soares, Gal Costa, Caetano Veloso, entre outros. Seu show autoral Novas Aventuras no País do Som ganhou os prêmios Caymmi de melhor show e melhor direção musical em 2015. Foi diretor musical do Balé Brasileiro da Bahia, foi por duas vezes ao Japão como parte da equipe de João Gilberto.