Gianni Amico, amico di nome e di fatto
Elio Rumma
João Gilberto durante l'esibizione al Circo Massimo nel 1983
TESTO IN ITALIANO   (Texto em português)

Nell'estate del 1983 con Margherita, mia moglie, avevamo deciso di fare una vacanza "esotica" e la nostra scelta era caduta sul Kenya, paese che ci affascinava sia per la sua natura che per le sue spiagge e che non avevamo mai visitato. Però, allorché ci recammo all'agenzia di viaggi per prenotare i biglietti d'aereo, scoprimmo che non c'erano voli disponibili. A quel punto ci venne in mente che Gianni Amico era in Brasile per organizzare l'evento dell'Estate Romana di Nicolini. Una telefonata a Fiorella per avere il recapito di Gianni e ci mettemmo subito in contatto.
 
Gianni fu felice della nostra idea e disse che avrebbe predisposto tutto per garantirci una degna accoglienza. Nel giro di 24 ore eravamo pronti per questa avventura, sicuri di trovare oltre che un caro amico una guida preziosa per scoprire un Paese che, nel mio caso particolare in quanto mio padre era nato a Bahia, fin dall'infanzia era stato nelle mie fantasie. Gianni fu veramente di parola. All'aeroporto di Rio trovammo ad aspettarci Alfonso, un driver molto distinto, che era alla guida di una lussuosa limousine e che mi consegnò subito una busta contenente tutto l'occorrente per un impatto morbido con quella nuova realtà e finanche dei soldi locali.
 
L'hotel in cui Gianni soggiornava e dove aveva prenotato anche per noi era il President a Copacabana, proprio sulla Avenida Atlântica, ed era un albergo moderno e molto accogliente. Era da poco passata l'alba e, prima di salutare Gianni, prendemmo possesso della nostra stanza e disfacemmo i bagagli. Quando poi, qualche ora dopo, bussammo alla porta di Gianni fummo investiti da una zaffata acre di alcol metilico ed altre sostanze altrettanto puzzolenti. Gianni era a letto completamente afono con un asciugamani intorno al collo impregnato di quel liquido dall'odore così penetrante.
 
Accanto al suo letto c'era un signore dall'aria gioviale che scoprimmo essere Osmar, uno dei componenti del famoso Trio Elettrico di Salvador Bahia. Osmar spiegava a Gianni e, di conseguenza, a noi  che quello era un trattamento efficace per recuperare la voce.
I saluti furono gioiosi e, anche senza voce, Gianni si sforzo' di spiegarci lo scopo della sua missione. Indubbiamente stava prendendo corpo un evento del tutto eccezionale che avrebbe trasformato Roma nella capitale della musica brasiliana con tutti i più grandi artisti di origine bahiana. Dieci giorni di musica e spettacolo di altissimo livello in memoria di Glauber Rocha, grande e compianto amico di Gianni.
 
Nel corso della giornata avemmo modo d'incontrare sia altri musicisti che avrebbero partecipato all'evento sia due registi grandi amici di Gianni: Paulo Cesar Saraceni e Leon Hirzman. Durante questi incontri fu inevitabile che venisse fuori l'idea di realizzare un film su questa maestosa imponente ed unica manifestazione. Bahia de todos s os Sambas nacque così. In una stanza dell'hotel President di Copacabana con Gianni Amico, Paulo Cesar Saraceni, Leon Hirzman che sarebbero stati i registi ed il sottoscritto che ne sarebbe stato il produttore. Officiante dell'accordo Gustavo Dahl.
 
Per tutto il periodo del soggiorno brasiliano Gianni si dimostrò una guida illuminante e preziosa aiutandomi a comprendere una realtà a me sconosciuta ma pure con alcuni tratti simili alla mia cultura partenopea di provenienza. Organizzare una manifestazione con 150 musicisti, cantanti, corpo di ballo, ecc. e la logistica connessa non fu un'impresa facile e gestire 3 troupes di ripresa era davvero complicato anche se i direttori della fotografia erano due grandi professionisti : Tonino Nardi e Carlos Saldanha.
 
Il Circo Massimo di Roma si trasformò in un grandioso spettacolo di musica e pubblico entusiasta. Le vie del centro di Roma furono teatro delle esibizioni delle "mamas" del Candomble ' e dei danzatori della capoeira e finanche il Vaticano vide uno straordinario Gilberto Gil illustrare cantando la bellezza e la cultura di quel luogo. In tutto questo "pandemonio" la presenza di Gianni era pressoché ubiqua, pronto a dirigere la gran macchina dello show e delle riprese ad esso connesse e, allo stesso tempo, a rimediare agli inevitabili inconvenienti ed essere un ospite perfetto per tutti quegli artisti, famosi o meno famosi che fossero.
 
L'apoteosi finale fu a Piazza Navona con ben 150.000 persone a ballare sulle note della musica travolgente del Trio Eletrico: Dodò, Osmar ed Armandinho che a bordo di un camion appositamente attrezzato facevano risuonare la loro musica e il loro ritmo per la gioia dei romani. Gianni era in mezzo alla folla, esausto ma felice, conscio di aver realizzato un sogno irripetibile. Le riprese del film terminarono in un clima di grande euforia e tutti ci mettemmo all'opera per completare  il lavoro.
 
Purtroppo quasi subito cominciarono i guai: le cooperative che erano associate per la realizzazione dell'evento fallirono e quindi tutto il materiale sonoro che era in loro custodia fini' sotto sequestro giudiziario. I soldi che dovevano arrivare dal Brasile si persero per strada e così via di seguito ad una serie di intralci. Questo percorso ad ostacoli durava da parecchio tempo quando improvvisamente venne a mancare Leon Hirzman, primo dei lutti che accompagnarono Bahia de todos os Sambas.
 
In quegli anni con Gianni avevamo una frequentazione pressoché quotidiana. Se da Velletri dove tuttora vivo, scendevo in città una tappa obbligata era la casa di Gianni e Fiorella in Prati e qui era un continuo incontrare e conoscere personaggi che hanno fatto la storia della musica e del cinema. E poi lunghe partite a "podrida" e discussioni calcistiche: Gianni accanito juventino io romanista fideistico. Senza tralasciare il ciclismo di cui entrambi eravamo appassionati. Nei week end la casa di Velletri si riempiva di amici per pranzi e cene memorabili e per attività cosiddette ginnico sportive. Ci eravamo inventate le "Pippiadi", il nome spiega tutto, che consistevano in una serie di esilaranti prove pseudo sportive.
 
Si è parlato e si parla spesso dello spessore artistico e culturale di Gianni Amico, maestro umile di una generazione di cineasti e intellettuali, ma a me piace ricordarlo anche per l'aspetto ludico della sua personalità. Gianni era sempre pronto al sorriso, alle battute, all'ironia e a prendere in giro la vita. La sua gioia di vivere era contagiosa ed anche nelle discussioni più intellettuali riusciva ad inserire un tocco di leggerezza. Era Amico di nome e di fatto, le sue amicizie erano sparse in tutto il mondo e lui manteneva i contatti con tutti a prezzo di bollette telefoniche stellari. Purtroppo non ha fatto in tempo a vedere la conclusione dell'avventura di Bahia de todos os sambas. Nel 1990 una orrenda malattia lo consumò rapidamente e mi porterò sempre nel cuore l'ultimo straziante incontro che ebbi con lui poche ore prima della sua morte. In ospedale, ormai quasi in coma.
 
Gianni e Fiorella erano una coppia da più di 18 anni ma non erano sposati e con la fine di Gianni Fiorella ed Olmo avrebbero perso tutti i loro diritti di familiari. Che fare? A quel punto occorreva organizzare al più presto un matrimonio secondo le regole perché Fiorella ed Olmo potessero godere quantomeno dell'ufficialità burocratica di una famiglia. Mi diedi da fare tramite alcune amicizie e nel giro di due ore il matrimonio fu celebrato, testimoni Margherita, Bernardo Bertolucci, Roberto Benigni ed io.La faccia di Gianni, pur nella semi-incoscienza degli ultimi attimi  di vita s'illumino' di un pallido sorriso mentre tutti noi presenti non riuscimmo a trattenere le lacrime.
 
Negli anni seguenti con grande forza di volontà e pazienza, Fiorella ed io non abbandonammo il progetto di Bahia de todos os sambas. Grazie all'intervento di Walter Lima, amico fraterno e generoso mecenate, amico di Glauber Rocha, che riuscì a trovare il denaro necessario per portare a termine il film, Bahia de todos os sambas vide la luce in una cornice degna del sogno di Gianni Amico: Evento Speciale alla Mostra del Cinema di Venezia. Era ormai il 1997.


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Elio Rumma è nato a Salerno, vive e lavora a Velletri. Ha studiato Filosofia presso l’Università Federico II di Napoli. Fin da giovanissimo si è interessato di Arte e Cultura. È stato assistente di Ettore Scola e socio fondatore del Filmstudio di Roma, primo e più importante cineclub italiano. Ha realizzato alcuni corti cosiddetti underground e uno di questi " n. 1 Errore di gruppo" è stato proiettato nei maggiori musei del mondo, tra cui il Moma, la Tate modern, il Maxxi di Roma. Ha realizzato numerosi documentari per la Rai, Istituto Luce e altri enti pubblici. Ha prodotto il film Bahia de todos os sambas, evento speciale alla Mostra del Cinema di Venezia. Ha collaborato per alcuni anni al Festival dell'Audiovisivo di Salvador Bahia, ideato e diretto da Walter Lima. Nell'ultimo decennio si è dedicato completamente alla pittura e ha tenuto numerose mostre collettive e personali. Attualmente è impegnato come artista e curatore nel progetto PACC-PERCORSO DI ARTE CONTEMPORANEA IN CILENTO per la realizzazione di un museo open air lungo oltre 100km
 
 

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TEXTO EM PORTUGUÊS   (Testo in italiano)

Gianni Amico, Amigo de nome e de fato
por
Elio Rumma

 
                                                               
                                           João Gilberto durante a exibição no Circo Massimo em Roma em 1983
 
No verão de 1983 com Margherita, minha esposa, decidimos tirar férias "exóticas" e nossa escolha recaiu sobre o Quênia, um país que nos fascinou tanto pela natureza quanto pelas praias e que nunca havíamos visitado. Porém, quando fomos à agência de viagens para reservar passagens aéreas, descobrimos que não havia voos disponíveis. Aí nos lembramos  que Gianni Amico estava no Brasil para organizar o evento da Estate Romana de Nicolini. Fizemos um telefonema para Fiorella pedindo o endereço de Gianni e entramos em contato imediatamente com ele.
 
Gianni ficou feliz com a nossa idéia e disse que arranjaria tudo para nos garantir uma boa estadia. Em 24 horas estávamos prontos para esta aventura, com a certeza de encontrar, além de um querido amigo, um precioso guia para descobrir este país que, no meu caso particular estava na minha cabeza desde a infancia pois meu pai nasceu na Bahia. Gianni foi realmente de palavra. No aeroporto do Rio encontramos o Alfonso nos esperando, um motorista muito distinto, que dirigia uma limusine luxuosa e que imediatamente me entregou um envelope contendo tudo o que era necessário para um impacto suave com aquela nova realidade, e até algum dinheiro local.
 
O hotel onde o Gianni estava hospedado, e onde ele havia reservado para nós também era o Hotel President em Copacabana, bem na Avenida Atlântica, e era um hotel moderno e muito confortável.  Passava um pouco do amanhecer e antes de nos despedirmos de Gianni, tomamos posse de nosso quarto e desfizemos as malas. Então, algumas horas depois, batendo na porta de Gianni, fomos atingidos por um cheiro acre de álcool metílico e outras substâncias igualmente fedorentas. Gianni estava na cama completamente sem voz, com uma toalha em volta do pescoço embebida naquele líquido de cheiro tão penetrante.
 
Ao lado de sua cama estava um senhor de aparência jovial que descobrimos ser Osmar, um dos membros do famoso Trio Elétrico de Salvador Bahia. Osmar explicou a Gianni e conseqüentemente a nós, que este era um tratamento eficaz para recuperar a voz. As saudações foram alegres e, mesmo sem voz, Gianni se esforçou para explicar o propósito de sua missão. Sem dúvida, estava se formando um evento absolutamente excepcional, que transformaria Roma na capital da música brasileira com todos os maiores artistas de origem baiana. Dez dias de música e entretenimento de alto nível em memória de Glauber Rocha, grande e saudoso amigo de Gianni.
 
Durante o dia tivemos a oportunidade de conhecer mais dois músicos que iriam participar do evento e dois diretores que eram grandes amigos do Gianni: Paulo Cesar Saraceni e Leon Hirzman. Nessas reuniões era inevitável que surgisse a idéia de fazer um filme sobre este evento majestoso e único. Foi assim que nasceu "Bahia de todos os Sambas". Numa sala do Hotel Presidente de Copacabana, com Gianni Amico, Paulo Cesar Saraceni, Leon Hirzman que seríam os diretores, e eu que seria o produtor. Gustavo Dahl oficiante do acordo.
 
Ao longo de sua estadia no Brasil, Gianni mostrou-se um guia esclarecedor e precioso, ajudando-me a compreender uma realidade que eu desconhecia, mas que também tinha alguns traços semelhantes à minha cultura napolitana de origem. Organizar um evento com 150 músicos, cantores, grupos de dançarinos, etc. e a logística relacionada, não era uma tarefa fácil, e administrar 3 equipes de filmagem era muito complicado, mesmo que os diretores de fotografia fossem dois grandes profissionais: Tonino Nardi e Carlos Saldanha.
 
O Circo Massimo de Roma se transformou em um grande show de música e com público entusiasmado. As ruas do centro de Roma foram palco das apresentações das Mães do Candomblé e dos capoeiristas, e até o Vaticano viu um extraordinário Gilberto Gil ilustrar a beleza e a cultura daquele lugar cantando. Em todo esse "pandemônio" Gianni foi quase onipresente, pronto para dirigir a grande máquina do espetáculo e as filmagens a ela ligadas e, ao mesmo tempo, remediar os inevitáveis ​​inconvenientes, e ser um anfitrião perfeito para todos aqueles artistas famosos ou menos famosos que fossem.
 
A apoteose final foi na Piazza Navona com 150.000 pessoas dançando ao som da música arrebatadora do Trio Elêtrico: Dodò, Osmar e Armandinho que sobre  um caminhão especialmente equipado fizeram suas músicas e ritmos ressoarem provocando a grande  alegria dos romanos. Gianni estava no meio daquela multidão, exausto mas feliz, ciente de que havia realizado um sonho irrepetível. As filmagens do filme terminaram em um clima de grande euforia e todos nós nos colocamos a disposição para concluir o trabalho.
 
Infelizmente, os problemas começaram quase que no imediato: as cooperativas que se associaram para a realização do evento faliram e, portanto, todo o material sonoro que estava sob sua custódia acabou em apreensão judicial. O dinheiro que deveria vir de Brasil se perdeu no caminho e assim por diante seguindo uma série de obstáculos. Esta corrida de obstáculos já durava bastante tempo quando Leon Hirzman faleceu repentinamente, foi o primeiro dos enlutados que acompanhava Bahia de todos os Sambas.
 
Naqueles anos, nos encontrávamos com Gianni quase que diariamente. De Velletri onde ainda moro, quando descia para a cidade de Roma, uma parada obrigatoria era na casa do Gianni e da Fiorella no bairro de Prati, e aqui havia continuos encontros com pessoas que fizeram a história da música e do cinema. E depois jogos longos em "podrida" e discussões de futebol: Gianni torcia ferozmente pelo Juventus, eu fiel romanista. Sem esquecer o ciclismo que ambos éramos apaixonados. Nos fins de semana, a casa em Velletri se enchia de amigos para almoços e jantares memoráveis ​​e para os chamados esportes de ginástica. Tínhamos inventado o "Pippiadi", o nome explica tudo, que consistia numa série de testes hilares pseudo-desportivos.
 
Muitas vezes se falou e se fala sobre a qualidade e profundidade artística e cultural de Gianni Amico, humilde mestre de uma geração de cineastas e intelectuais, mas eu gostaria de lembrá-lo também pelo aspecto lúdico de sua personalidade. Gianni estava sempre disposto a sorrir, a brincar, a ironizar e a rir da vida. Sua joie de vivre era contagiante e mesmo nas discussões mais intelectuais, ele conseguia inserir um toque de leveza. Ele era um Amigo de nome e de fato, suas amizades estavam espalhadas pelo mundo todo e ele mantinha contato com todos, com o preço de contas de telefone estelares.
 
Infelizmente, ele não teve tempo de ver o final da aventura de Bahia de todos os sambas. Em 1990, uma 'doença horrenda o consumiu' rapidamente e sempre carregarei no meu coração o último tragico encontro que tive com ele algumas horas antes de sua morte. No hospital, e agora quase em coma. Gianni e Fiorella eram um casal há mais de 18 anos, mas não eram casados ​​e com o fim de Gianni, Fiorella e Olmo teriam perderiam todos os direitos familiares. O que fazer? Naquela altura, era necessário organizar o quanto antes um casamento de acordo com as regras, para que Fiorella e Olmo pudessem ao menos gozar da burocracia oficial de uma família.
 
Falei com alguns amigos e em duas horas o casamento foi celebrado, testemunhas foram Margherita, Bernardo Bertolucci, Roberto Benigni e eu. O rosto de Gianni, mesmo na semi-inconsciência dos últimos momentos de vida, iluminou-se com um sorriso pálido enquanto todos nós presentes não pudemos conter as lágrimas. Nos anos seguintes, com muita força de vontade e paciência, Fiorella e eu não abandonamos o projeto Bahia de todos os Sambas. Graças à intervenção de Walter Lima, amigo fraterno e generoso patrono, amigo de Glauber Rocha, que conseguiu o dinheiro necessário para a conclusão do filme, Bahia de todos os Sambas viu a luz, num cenário digno do sonho de Gianni Amico: Evento especial no Festival de Cinema de Veneza. Agora estávamos em 1997.
 
 

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Traduzione in portoghese di A.R.R.
Elio Rumma nasceu em Salerno, vive e trabalha em Velletri. Ele estudou filosofia na Universidade Federico II de Nápoles. Desde muito jovem se interessa por Arte e Cultura. Foi assistente de Ettore Scola e sócio fundador do Filmstudio de Roma, o primeiro e mais importante cineclube italiano. Ele fez alguns dos chamados curtas undergrounds e um desses, chamado "Group Error No. 1", foi exibido nos principais museus do mundo, incluindo Moma, Tate modern, Maxxi em Roma. Realizou inúmeros documentários para a Rai-Tv, Istituto Luce e outros órgãos públicos. Produziu o filme Bahia de todos os sambas, evento especial do Festival de Veneza. Colaborou por alguns anos ao Festival Audiovisual Salvador Bahia, idealizado e dirigido por Walter Lima. Na última década dedicou-se totalmente à pintura e realizou inúmeras exposições coletivas e pessoais. Atualmente está engajado como artista e curador no projeto PACC-PATH DA ARTE CONTEMPORÂNEA EM CILENTO para a construção de um museu a céu aberto com mais de 100km de extensão