La popolazione afrodiscendente che vive per strada e gli abusi di autorità
Karla Maria
Foto di Luciney Martins
TESTO IN ITALIANO   (Texto em português)

Alle ore 10.00 l'area esterna della Parrocchia di São Miguel Arcanjo, nel quartiere Mooca, a São Paolo, in Brasile, sta già ricevendo acqua e sapone. Lì la giornata inizia presto, alle ore 7 del mattino, con la distribuzione di prima colazione, vestiti, assistenza sociale, legale e spirituale, con la benedizione di padre Julio Lancellotti, che lavora da 35 anni in quella parrocchia, accanto alle persone più povere.

Sto aspettando per l'intervista con l'avvocato del Vicariato do Povo da Rua per parlare della violenza della polizia, quando incontro João*. Lui è stanco dei discorsi di denuncia e nessun cambiamento. “Cosa cambierà per me se ti racconto  qualcosa? Farmi picchiare di nuovo da loro?”, risponde, con un corpo stanco, di quelli che sta da dieci anni sulla strada e che ha subíto diversi tipi di violenza. Ho chiesto se spera che la situazione possa migliorare e la sua risposta è forte: "E come migliora, con questo governo non farà che peggiorare". Il nome João* è fittizio, ma la storia della violenza che lui, brasiliano afrodiscendente, vive nelle strade di São Paolo, quella si ripete ogni giorno.

“La violenza contro i senzatetto è aumentata troppo. I casi sono quasi quotidiani, ad esempio c'è il caso di una persona che ha subíto violenze da parte della rapa [polizia militare], la quale ha rimosso cose, compresi documenti e ha strappato tutto. Ritirano perfino le stampelle. Dalla fine del 2018 ad oggi i casi sono aumentati troppo. I casi avvengono ogni settimana, tutti i giorni, ogni volta che vengo qui per fissare un appuntamento c'è un caso da segnalare”, afferma la giurista del Vicariato, Juliana Costa Hashimoto Bertin.

Giulia Grillo, una difensore dei Diritti Umani che lavora nel quartiere  di Cracolândia, nel centro della capitale, è intervenuta durante un controllo violento e alla fine lei è divenuta una vittima. "Ho assistito a un controllo aggressivo, un GCM (Guardia Civile Metropolitana) ha preso a calci un ragazzo ed io ho detto che non potevano agire in quel modo, allora loro mi hanno portato alla stazione di polizia. Il delegato mi ha trattato bene, ma uno dei GCM ha cercato di collegarmi al traffico di droga, è assurdo”.

Giulia lavora nel quartiere da tre anni e ammette che ci sono "GCM che sono più umani, ma ci sono quelli addestrati per picchiare che trattano e definiscono immondizia i consumatori di droghe", dice. A São Paolo ci sono 16.000 persone che vivono per strada ed è qui che si concentra il maggior numero di episodi di violenza contro questa popolazione. Secondo il sistema informativo sulle malattie soggette a notifica del Ministero della Salute (Sinan), tra il 2015 e il 2017 sono stati registrati 788 casi. I giovani che vivono in strada, dai 15 ai 24 anni, sono il principale obiettivo della violenza: sono il 38%. La maggior parte delle vittime si dichiara afrodiscendente, con il 54% delle notifiche.
                                                         
                                                         Foto: Cláudia Pereira

L'aggressione fisica è la più comune e si verifica nel 92% dei casi, e nel 19% di essi gli attacchi sono stati ripetuti. Sebbene in strada gli uomini siano la maggioranza, sono le donne a soffrire di più. Sono il 50,8% rispetto al 49,2% di essi. Le donne più giovani con la pelle nera, di età compresa tra 15 e 24 anni, rappresentano il 38% dei casi.

Per il difensore civico della polizia di stato di São Paolo, Elizeu Soares Lopes, i casi di violenza contro i senzatetto devono essere analizzati individualmente. "L'attività della polizia deve rimanere circoscritta alla legge, qualsiasi attività al di fuori della legge può essere segnalata al numero 0800-177070. Speriamo che la legge funzioni per tutti”.

Per Lopes, le iniziative del governo di Dória, come l'applicazione di telecamere alle uniformi dei poliziotti militari e l'aggiornamento nella formazione degli agenti pubblici,  proteggono sia la popolazione che la polizia. “Questo è il cosiddetto controllo remoto dell'attività della polizia. Non solo la fotocamera nel giubbotto, ma anche nel veicolo e ad alta risoluzione. E anche il sensore di controllo del veicolo, per sapere dove sta andando. Permette anche il controllo del peso. Sono strumenti importanti da monitorare ”.
Secondo il rapporto 2019 della Ouvidoria sono stati registrati durante l'anno 848 reclami classificati come abuso di autorità, con 714 casi (84%) che coinvolgono agenti di polizia militare, 113 casi (13,5%) relativi a agenti di polizia civile, e 20 (2,5%) che coinvolgono membri di entrambe le forze. La polizia tecnico-scientifica ha ricevuto una denuncia per abuso di autorità in quel periodo. Alla domanda su questi dati, diversamente dalla sua collega Juliana, Lopes non crede che l'azione violenta della polizia sia una politica d'azione.

“In Brasile, abbiamo una cultura della violenza. Non è un sintomo particolare di un'istituzione. [...] perché i protocolli non insegnano che le persone debbano essere violente ”. Le denunce per abuso di autorità nel 2019 sono state registrate, principalmente, nell'area della Capitale, Grande São Paolo e Ribeirão Preto e sono state presentate, in gran parte, contro la polizia militare.

Per Dimitri Nascimento Sales, presidente del Consiglio di Stato per la Difesa dei Ditti della Persona Umana (Condepe), la violenza della polizia contro i senzatetto, come la rimozione delle tende, non è qualcosa di isolato. “C'è una deliberazione, anche se non esplicita, affinchè questi atti avvengano e rimangano impuniti. Ci sono discorsi che autorizzano la violenza della polizia e ci sono situazioni in cui i casi non vengono portati in giudizio, tra gli altri, l'indebolimento della Corregedoria.", afferma Sales.
Il Condepe e altre entità della società civile hanno chiesto al governo statale informazioni dettagliate sulle iniziative di controllo delle attività di polizia annunciate dal governo di Dória e, fino alla chiusura di questo articolo, non hanno ricevuto risposta.

“Stiamo accompagnando agenti di pubblica sicurezza che agiscono al di fuori della legge, che commettono crimini come torture, minacce, danni fisici. Di recente abbiamo dovuto denunciare un famoso ufficiale di polizia a Cracolândia per il numero di aggressioni ed estorsioni. La polizia cerca di estorcere e quando non riescono, ti mettono la droga in tasca e ti fanno "il flagrante" per traffico di droga. Questa persona verrà portata in penitenziario e vi rimarrà per sei anni [...] Abbiamo una struttura di pubblica sicurezza permeata da razzismo, transfobia, omofobia ... ", dice il presidente di Condepe.
 
Richieste della società civile al governo statale un maggiore controllo sull'azione della polizia:
- Adozione di misure urgenti per l'installazione del Conselho Consultivo da Ouvidoria della Polizia di Stato di São Paolo;
- Adozione di misure urgenti da istituire per ricevere e dare seguito alle denunce di violazioni dei diritti umani da parte della Ouvidoria della Polizia nei fine settimana;
- Creazione di una Camera tecnica per monitorare le indagini sui casi di violenza e morte causata dalla Polizia nell'ambito della Promotoria de Justiça Criminais da Comarca da Capital. Rafforzamento del dialogo con il Ministero pubblico dello Stato di São Paolo per l'attuazione, nell'ambito dei procuratori penali del distretto capitale, del gruppo speciale di azione di pubblica sicurezza (GAESP), al fine di promuovere un efficace controllo esterno delle attività di polizia.  

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TEXTO EM PORTUGUÊS   (Testo in italiano)

População negra que vive em situação de rua é a maior vítima do abuso de autoridade
Dentre os casos de violência policial registrado contra a população de rua, 50,8% são contra mulheres e 49,2% contra homens

por
Karla Maria


                                                           
                                                     Foto: Luciney Martins
Às 10h da manhã a área externa da Paróquia São Miguel Arcanjo, na Mooca, já está recebendo água e sabão. O dia ali começa cedo, às 7h, com a distribuição do café da manhã, roupas, atendimento social, jurídico e espiritual, com a benção do padre Julio Lancellotti, atuando a 35 anos naquela paróquia, ao lado do povo mais pobre.

Aguardava a entrevista com a advogada do Vicariato do Povo da Rua para falar sobre violência policial, quando conheci João*. Alguém que está cansado desse papo de denuncia e nenhuma mudança. “O que vai resolver eu te dizer alguma coisa? Pra eles me baterem de novo?”, respondeu, com um corpo cansado de dez anos de rua e violências distintas. Perguntei se tinha alguma esperança de a situação poder melhorar, e a resposta soou alta. “Melhorar como, com esse governo aí só vai piorar”.

O nome João* é fictício, mas a história de violência que ele, um homem preto, vive nas ruas de São Paulo se repete diariamente. “A violência contra a população de rua aumentou demais. Os casos são quase diários, por exemplo, de uma pessoa que sofreu violência do rapa [Polícia Militar], que retirou coisas e pertences, inclusive documentos e picotou na frente da pessoa. Retiram até muletas até. Do final de 2018 para cá aumentou demais. Os casos são semanais, diários, toda vez que eu venho para cá fazer atendimento tem um caso para relatar”, conta a advogada do Vicariato, Juliana Costa Hashimoto Bertin.
Giulia Grillo defensora dos direitos humanos que atua na região da Cracolândia, no centro da capital, interferiu em uma abordagem violenta e tornou-se vítima. “Testemunhei uma abordagem agressiva, um GCM [Guarda Civil Metropolitano] chutou o cara e eu falei que eles não podiam agir daquela maneira, aí me levaram para a delegacia. Lá, a delegada me tratou bem, mas um dos GCM tentou me ligar ao tráfico, um absurdo”.

Giulia atua a três anos na região e admite que há “GCMs que são mais humanos, mas há os que são treinados para bater, que tratam e chamam os usuários [de drogas] de lixo”, diz. São Paulo conta com 16 mil pessoas morando em suas ruas, e é aqui que se concentra o maior número de registros de violência contra esta população. Segundo o Sistema de Informação de Agravos de Notificação (Sinan) do Ministério da Saúde, entre 2015 a 2017, foram registrados 788 casos. Os jovens que vivem nas ruas, com idades de 15 a 24 anos são o principal alvo da violência: 38%. A maioria das vítimas se declara negra, com 54% das notificações.

A agressão física é a mais comum e acontece em 92% dos casos, sendo que, em 19% deles, os ataques se repetiam. Apesar de os homens serem maioria nas ruas, as mulheres são as que mais sofrem. Elas são 50,8% frente a 49,2% deles. As mulheres mais jovens e de pele negra, com idades entre 15 e 24 anos de idade somam 38% dos casos.
Para o ouvidor da Polícia do Estado de São Paulo, Elizeu Soares Lopes, os casos de violência contra a população em situação de rua, devem ser analisados individualmente. “A atividade policial tem de estar circunscrita à lei, qualquer atividade fora da lei as pessoas podem denunciar 0800-177070. Esperamos que a lei sirva para todos”.
                                                             
                                                              Foto: Cláudia Pereira

Para Lopes, as iniciativas do governo Dória, como a aplicação de câmeras nas fardas dos policiais militares e a atualização na formação dos agentes públicos protegem a população e o policial. “Este é o chamado controle remoto da atividade policial. Não só a câmera no colete, mas também na viatura de alta resolução. E também sensor de controle da viatura, para saber onde ela está indo. Possibilita também o controle de peso. São instrumentos importantes para fiscalizar”.

Segundo relatório de prestação de conta da Ouvidoria de 2019, durante aquele ano, foram registradas 848 denúncias classificadas como Abuso de Autoridade, sendo 714 casos (84%) envolvendo policiais militares, 113 casos (13,5%) relativos a policiais civis e 20 (2,5%) envolvendo membros das duas forças. A Polícia Técnico-Científica recebeu 1 denúncia por Abuso de Autoridade naquele período. Questionado sobre estes dados e diferentemente de sua colega Juliana, Lopes não acredita que a atuação violenta da polícia seja uma política de atuação.

“No Brasil temos uma cultura de violência. Não é um sintoma particular de uma instituição. [...] porque os protocolos não ensinam que as pessoas têm de ser abusivas”. As denúncias por Abuso de Autoridade em 2019 foram registradas, principalmente, na Capital, Grande São Paulo e Região de Ribeirão Preto e foram apresentadas, em sua grande maioria, contra a Polícia Militar. Para Dimitri Nascimento Sales, presidente do Conselho Estadual de Defesa dos Direitos da Pessoa Humana (Condepe) a violência policial contra a população em situação de rua, como a retirada de barracas não é algo isolado. “Há uma deliberação, ainda que não seja explícita para que estes atos ocorram e permaneçam impunes. Você tem discursos que autorizam a violência policial e você tem situações em que os processos não sejam levados a julgamento, o enfraquecimento da Corregedoria, entre outros”, destaca Sales.

O Condepe com outras entidades da sociedade civil solicitaram do governo estadual informações detalhadas sobre as iniciativas de controle da atividade policial anunciadas pelo governo Dória, e até o fechamento desta reportagem não obtiveram resposta. “Estamos acompanhando agentes da segurança pública agindo fora da legalidade praticando crimes como tortura, ameaça, lesão corporal. Tivemos que denunciar recentemente um policial famoso na Cracolândia pelo número de agressões e de extorsão. Os policiais tentam extorquir e quando não conseguem plantam a droga e fazem o flagrante de tráfico de drogas. Essa pessoa vai ser levada para a penitenciária e vai ficar seis anos[...]  Temos uma estrutura da segurança pública permeada por racismo, por transfobia, homofobia...”, avalia o presidente do Condepe.

Pedidos da sociedade civil ao governo do Estado para um maior controle da ação policial:
- Adoção de medidas urgentes para a instalação do Conselho Consultivo da Ouvidoria da Polícia do Estado de São Paulo;
- Adoção de medidas urgentes para instalação de plantão para recebimento e acompanhamento de denúncias de violação de direitos humanos pela Ouvidoria da Polícia nos finais de semana;
- Criação de Câmara Técnica para acompanhamento da apuração dos casos de violência e letalidade policial no âmbito da Ouvidoria da Polícia do Estado de São Paulo;
- Reforço do diálogo com o Ministério Público do Estado de São Paulo para a implementação, no âmbito das Promotorias de Justiça Criminais da Comarca da Capital, do Grupo de Atuação Especial da Segurança Pública (GAESP), a fim de promover efetivo controle externo das atividades policiais.