BOA SORTE: STORIE DI EMIGRANTI ITALIANI IN BRASILE. Jequié, figlia di Trècchina
a cura di Andrea Lilli
TESTO IN ITALIANO   (Texto em português)

Trècchina è una verde, piccola e tranquilla cittadina della Basilicata occidentale, nella lingua stretta fra Campania e Calabria. Sovrasta il Golfo di Policastro, affacciandosi sul mar Tirreno da un altopiano di 600 metri, e dista 10 chilometri dalla splendida Maratea.

La popolano 2500 abitanti e diversi turisti che, nella buona stagione, passeggiando vicino alla sede del Municipio, possono imbattersi in una strada che curiosamente si chiama, unica in Italia, Viale Jequié. E tutti si sono chiesti, trecchinesi e turisti: chi sarà mai stato questo Jequié? Perché fu così importante da meritarsi quella via grande, al centro del paese, fra Via Guglielmo Marconi e la Banca? Un cantante? Un attore? Un calciatore? Così, volendo approfondire, si va a scoprire la lunga e avventurosa storia di Jequié piccolo villaggio dell’entroterra bahiano, diventato Jequié grande città ormai di 200.000 abitanti, figlia di due italiani di Trecchina.

                                                                     
Da dove derivi il proprio nome il paese di Trecchina, non è chiaro. Una tesi sostiene che dipenda dalle tre cime (chine) che circondano l’altopiano su cui posa il paese, anche se in realtà le cime sono quattro, di cui una doppia. Un’altra teoria, ipotizza che Trecchina fu fondata da migranti greci, fuggiti dalla città di Eraclea Trachinia (Trachis) quando il re persiano Serse la invase, nel 480 a.C. circa. Altri vogliono che il termine Trecchina derivi dal latino e significhi “luogo di sterpi e burroni”. 

Quel che è certo: dopo l’Unità d’Italia, e per tutto l’ultimo trentennio dell’Ottocento, in tanti furono i trecchinesi emigranti, soprattutto verso il Brasile. Fra i tanti, ci furono due Giuseppe (poi diventati Josè): Giuseppe Rotondano e Giuseppe Niella, che arrivarono a Salvador, nello Stato di Bahia. Piccoli commercianti girovaghi particolarmente intraprendenti, dal 1865 perlustrarono i dintorni interni a largo raggio, e giudicando fertile di buoni affari il villaggio indigeno di Jequié, municipio di Maracàs, attraversato dal Rio das Contas (la parola “jequié”, in lingua Tupi, significa “cesto articolato, nassa per la pesca”) e posto in posizione strategica, circondato di terre fertili per coltivazioni di cacao e caffè, decisero di fermarsi e aprire là, a 365 km. da Salvador, un negozio fisso. Nacque così Casa Grande, il primo vero centro commerciale di Jequié, e l’unico nel raggio di centinaia di chilometri.

La Ditta Josè Rotondano & Josè Niella aveva visto giusto. Ebbe successo, crebbe, si espanse; finché, dopo vent’anni, fu necessario aggiungere un aiutante, che desse man forte ai due fondatori nelle attività aziendali, soprattutto nel tenere i conti. Il parroco di Trecchina, incaricato da Giuseppe Rotondano di trovare il volonteroso, vide in Carmine Marotta un ragazzo istruito e motivato, e nel 1887 Carmine partì per Salvador, col vapore da Napoli. Erano anni cruciali per la storia nazionale brasiliana. Il 13 maggio 1888 venne promulgata la Legge sulla liberazione degli schiavi. Il 15 novembre 1889 venne proclamata la Repubblica Brasiliana.

Nello stesso anno, mentre la nostra azienda cambiava nome, che da Casa Grande diventò Casa Confiança (Casa della Fiducia), e vedeva aumentare il proprio volume di affari,  allargandosi al settore agricolo (caffè, cacao, cotone, tabacco) e zootecnico (bestiame), si unì ai tre soci un quarto trecchinese, Angelo Grisi.  Venne creato un sistema creditizio, con la prima banca di Jequié. Venne costruita la ferrovia, che la collegava per 400 chilometri alla capitale Salvador, dove la merce veniva imbarcata per l’esportazione in Europa. Il paese contava già circa 20.000 abitanti, che andavano al cinema, nei bar, nei circoli culturali creati dai trecchinesi.

                                                           
                                                                        Jequié

Ormai ventenne Jequié, la “figlia adottiva” di Trecchina, era cresciuta: grazie alla guida imprenditoriale lucana, era diventata adulta. Tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900, pertanto, Trecchina inviò a Jequié molte centinaia di emigranti, incoraggiati dal successo dei pionieri. E da Jequié, di conseguenza, arrivarono ingenti rimesse economiche per il benessere delle famiglie rimaste in Lucania. Oggi, mentre Trecchina ha mantenuto pressoché costante nel tempo il proprio numero di abitanti, Jequié è diventata la sesta città dello Stato di Bahia, con più di duecentomila abitanti.

Tra i cognomi locali, troviamo notevole parte dell’anagrafe di Trecchina: in ordine alfabetico Acierno, Aprile, Arleo, Arturo, Bartilotti, Bertani, Biondi, Caricchio, Colavolpe, Colombini, D’Andrea, Ferraro, Galizia, Giudice, Grillo, Grisi, Guerrieri, Labanca, Lamberti, Leto, Liguori, Limongi, Lomanto, Magnavita, Maimone, Marotta, Mensitieri, Michelli, Micucci, Niella, Orrico, Paladino, Paternostro, Pellegrini, Pesce, Pignataro, Quaglia, Rotondano, Sangiovanni, Sarno, Scaldaferri, Schettini, Tolomei, Torregrossa, Vita.  
Il ponte Italia-Bahia, ha portato, oltre ai due “padri” Rotondano e Niella, tra gli altri, le seguenti importanti personalità:

  • Vincenzo (Vicente) Grillo, impresario e filantropo, fondatore dell’azienda “Grillo Lamberti & C.ia" (1881)

  • Gerardo (Geraldo) Orrico, impresario, fondatore della ditta “Geraldo Orrico & C.ia” (1907)

  • Antônio Lomanto Júnior, per tre volte prefetto di Jequié, Senatore della Repubblica, Governatore dello Stato di Bahia (período 1963-1967)

  • Emerson Fittipaldi, campione automobilistico di Formula 1 (titoli: 1972, 1974. 35 volte sul podio, nel decennio 1970-1980)

  • Sante Scaldaferri, artista plastico di fama mondiale, scrittore e attore (Salvador, Bahia, 1928-2016)

  • Giuseppe e Francesco Vita, imprenditori, fondatori nel 1902 della Ditta brasiliana di liquori, bibite e cristalli "Fratelli Vita" 

  • Romano Galeffi, filosofo, fondatore dell’Associazione “Dante Alighieri” a Bahia (Montevarchi, 1915 – Salvador Bahia, 1998)

  • Maria Luigia (Gina) Magnavita Galeffi, docente universitaria di Lingua e Letteratura italiana (Belmonte, Bahia, 1925 - Salvador Bahia, 2015
     

                                                                          
                                                                                Bibliografia
  • ARAÚJO, Émerson Pinto de. Capítulos da História de Jequié. Salvador: EGB Editora, 1997.
  • FERREIRA, Jurandyr Pires. (org). Enciclopédia dos Municípios Brasileiros - Bahia. Rio de Janeiro: IBGE, 1958. 2 volumes.
  • FOLGUEIRA, Manoel Rodrigues. Álbum Artístico, Commercial e Industrial do Estado da Bahia. Rio de Janeiro: Edição Folgueira, 1930.
  • MAROTTA, Carmine. Casa Confiança: Trecchina... Jequié: un ponte di ricordi sull'oceano: storia , emigrazione, mode, visi, sentimenti raccontati dalle immagini del passato: storia della fondazione di Jequié e della sua economia commerciale ed agricola. Carmignano: Attucci Editrice, 2004.
  • SCHETTINI, Pasquale. Trecchina nel presente e nel passato. Alessandria: Tipografia Ferrari-Occella, 1947.
  • Quatro Séculos de História da Bahia. Salvador: Revista Fiscal da Bahia, 1949. página 371.
  • G. Mensitiere, Cenni sulle origini di Trecchina, in L. Orrico, Il dialetto Trecchinese, Istituto Grafico Editoriale Italiano, 1985.
  • Blog di Eduardo Sarno, giornalista: http://familiasarno.blogspot.it/


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Andrea Lilli.
 Bibliotecario-archivista e documentalista, lavora nella Sovraintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma.

 



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TEXTO EM PORTUGUÊS   (Testo in italiano)


BOA SORTE: STORIE DI EMIGRANTI ITALIANI IN BRASILE. Jequié, filha de Trècchina.
por
Andrea Lilli


                                                                   
Trècchina é uma pequena, tranquila e verde cidade da Basilicata ocidental, uma região italiana que se encontra na linha estreita entre a região Campania e a região Calábria. Olha para o Golfo de Policastro, e se abre sobre o mar Tirreno a partir de um planalto de 600 metros, Trècchina està a apenas 10 km dà bela cidade de Maratea.

Os 2.500 habitantes e os muitos turistas que, durante a primavera e o verão italiano, se encontram perto da Prefeitura da cidade, podem passar por uma avenida que, única na Itália, se chama com um nome estranho para os italianos: Viale Jequié. Muitos, entre Trecchinesi e turistas se perguntam: quem serà este Jequié? Quem è que foi tão importante assim para merecer o nome daquela avenida  no centro da cidade, entre a Via Guglielmo Marconi e o Banco. Um cantor? Um ator? Um jogador de futebol? 

E' assim, querendo conhecer a origem e aprofundar, que vamos descobrindo  a longa e incrivel história daquela aldeia chamada Jequiè, no interior do estado brasileiro da Bahia, que tornou-se hoje em dia uma cidade grande, agora com 200.000l habitantes e, na realidade, filha adotiva de dois homens de Trecchina.
                                                           
Ainda não está muito clara a origem do nome da cidade de Trècchina Uma tese argumenta que o nome tem origem dos três picos que rodeiam o planalto em que se situa a pequena cidade, mesmo que, na realidade, os picos sejam quatro, pois um è duplo. Outra teoria hipotiza que Trecchina foi fundada por imigrantes gregos, que fugiram da cidade de Heraclea Trachinia (Trachis) quando Serse, rei da Persia, a invadiu, em 480 a. C.

Outros dizem que o nome Trecchina vem do latim e que significa "lugar de arbustos e ravinas".
De todas estas e muitas outras ipoteses, permanece uma única certeza. Após a unificação da Itália, e ao longo dos últimos trinta anos do século XIX, muitos foram os "trecchinesi" que emigrararm e foram especialmente para o Brasil. Entre eles estavam dois Giuseppe (que mais tarde se tornaram Josè): Giuseppe Rotondano e Giuseppe Niella, que chegaram a Salvador, no estado da Bahia. Eram pequenos empresários particularmente empreendedores, e, a partir de 1865, começaram a visitar os arredores. Afinal o que julgaram fertil e ótima para começar a fazer bons negócios, foi uma aldeia indígena chamada Jequié, no município de Maracàs, atravessada pelo Rio das Contas (a palavra "jequié", na língua tupi, significa       " cesta para o pescado") e, além disso, a aldeia era colocada em uma posição estratégica, cercada por terras férteis para plantas de cacau e café.

Assim decidiram ficar là e abriram uma loja, distante 365 km de Salvador. Foi assim que nasceu Casa Grande, o primeiro e verdadeiro centro comercial de Jequié, o único em centenas de quilômetros.
A empresa Josè Rotondano e Josè Niella acertou, Teve sucesso, cresceu, expandiu-se; até que, após vinte anos, foi necessário adicionar um ajudante, que pudesse dar aos dois fundadores um forte apoio nas atividades da empresa. 

O padre de Trècchina, encomendado por Giuseppe Rotondano para procurar pessoas de  boa voltade, encontrou em Carmine Marotta um menino alfabetizado e motivado. Foi assim que em 1887 Carmine viajou em um navio que partiu de Napoles para Salvador. Aqueles foram anos cruciais para a história nacional brasileira. Em 13 de maio de 1888, foi promulgada a Lei Aurea, a lei para a libertação dos africanos escravizados. Em 15 de novembro de 1889, foi proclamada a República. No mesmo ano, a nossa empresa mudou de nome, de Casa Grande tornou-se Casa Confiança e o volume de negócios aumentou, expandindo-se para agricoltura (café, cacau, algodão, tabaco) e gado. Juntou-se aos três parceiros um quarto trecchinese, Angelo Grisi.
                                                                 
                                                                          Jequié

Foi criado um sistema de crédito, com o primeiro banco de Jequié. Foi construída a ferrovia , que a conectou por 400 quilômetros até a capital Salvador, onde se carregava a mercancia nos navios, para depois ser exportada para a Europa. O país já tinha cerca de 20 mil habitantes, que frequentavam cinema, bares e associações culturais criados pelos Trecchinesi. Jequié jà tinha vinte anos, e podemos dizer que a "filha adotiva" de Trecchina cresceu logo. Graças ao guia empresarial da Lucania (assim era chamada também a região italiana Basilicata), ela cresceu e virou adulta.
 
Entre o século XIX e o início do século XX, Trecchina enviou para Jequié muitas centenas de emigrantes, cheios de esperança, graças ao sucesso dos pioneiros. Assim da cidade de Jequié, começaram a chegar grandes remessas económicas para o bem-estar das famílias que ficavam na Lucania. Hoje em dia, ao contrario de Trecchina, que tmantém quase constante, ao longo do tempo, o seu número de habitantes, Jequié tornou-se a sexta cidade do estado da Bahia, com mais de duzentos mil habitantes.

Entre os sobrenomes encontramos uma parte substancial dos nomes que se encontram em Trecchina: em ordem alfabetica encontramos Acierno, Aprile, Arleo, Arturo, Bartilotti, Bertani, Biondi, Caricchio, Colavolpe, Colombini, D’Andrea, Ferraro, Galizia, Giudice, Grillo, Grisi, Guerrieri, Labanca, Lamberti, Leto, Liguori, Limongi, Lomanto, Magnavita, Maimone, Marotta, Mensitieri, Michelli, Micucci, Niella, Orrico, Paladino, Paternostro, Pellegrini, Pesce, Pignataro, Quaglia, Rotondano, Sangiovanni, Sarno, Scaldaferri, Schettini, Tolomei, Torregrossa, Vita. 
A ponte Itália-Bahia, além dos dois "pais" Rotondano e Niella, levou para Jequié, entre outras, as seguintes importantes personalidades:

- Vincenzo (Vicente) Grillo, empresário e filantropo, fundador da empresa "Grillo Lamberti & Cia" (1881)

- Gerardo (Geraldo) Orrico, empresário, fundador da empresa "Geraldo Orrico & Cia" (1907)

- Giuseppe e Francesco Vita, fundadores em 1902 da fábrica de licores refrigerantes e cristais "Fratelli Vita"   

- Antônio Lomanto Júnior, três vezes prefeito de Jequié, senador da República, governador do Estado da Bahia (período 1963-1967)

- Sante Scaldaferri, artista plástico de renome mundial, ator e escritor. (Salvador, Bahia, 1928-2016)

- Emerson Fittipaldi, campeão da Fórmula 1 (títulos: 1972, 1974. 35 vezes no pódio, na década 1970-1980)

-  Romano Galeffi, filósofo, fundador da Associação "Dante Alighieri" na Bahia (Montevarchi, 1915 - Salvador, Bahia, 1998)

 - Maria Luigia (Gina) Magnavita Galeffi, professora universitária de Língua e Literatura Italiana (Belmonte, Bahia, 1925 - Salvador,Bahia, 2015)



             
                                                                                 Bibliografia
  • ARAÚJO, Émerson Pinto de. Capítulos da História de Jequié. Salvador: EGB Editora, 1997.
  • FERREIRA, Jurandyr Pires. (org). Enciclopédia dos Municípios Brasileiros - Bahia. Rio de Janeiro: IBGE, 1958. 2 volumes.
  • FOLGUEIRA, Manoel Rodrigues. Álbum Artístico, Commercial e Industrial do Estado da Bahia. Rio de Janeiro: Edição Folgueira, 1930.
  • MAROTTA, Carmine. Casa Confiança: Trecchina... Jequié: un ponte di ricordi sull'oceano: storia , emigrazione, mode, visi, sentimenti raccontati dalle immagini del passato: storia della fondazione di Jequié e della sua economia commerciale ed agricola. Carmignano: Attucci Editrice, 2004.
  • SCHETTINI, Pasquale. Trecchina nel presente e nel passato. Alessandria: Tipografia Ferrari-Occella, 1947.
  • Quatro Séculos de História da Bahia. Salvador: Revista Fiscal da Bahia, 1949. página 371.
  • G. Mensitiere, Cenni sulle origini di Trecchina, in L. Orrico, Il dialetto Trecchinese, Istituto Grafico Editoriale Italiano, 1985.
  • Blog de Eduardo Sarno, jornalista: http://familiasarno.blogspot.it/

Traduzido. por A.R.R.




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Andrea Lilli. Bibliotecário, arquivista e documentalista, trabalha na Sovrintendenza ai Beni Culturali da Prefeitura de Roma.