Presentato il Documento “In cammino per la Cura della Casa Comune. A cinque anni dalla Laudato sì"
Antonella Rita Roscilli
Foto di A.R.R.
TESTO IN ITALIANO   (Texto em português)


                                                                                                                                                 Novità Sarapegbe 19 giugno 2020
Bambini su uno sfondo verde e blu a indicare foreste e mari, un bambino accarezzato da Papa Francesco e altri che giocano felici nell'acqua. Bambini come metafora della Speranza e uniti agli elementi della nostra Casa Comune. Questa è la copertina del testo “In cammino per la cura della casa comune. A cinque anni dalla Laudato si'", presentato nella Sala Stampa della Santa Sede il 18 giugno 2020. É stato redatto dal “Tavolo interdicasteriale della Santa Sede sull’ecologia integrale”, creato nel 2015 per analizzare come promuovere e attuare l’ecologia integrale. Ne fanno parte istituzioni collegate alla Santa Sede, alcune Conferenze episcopali e organizzazioni cattoliche.

Questo  documento rimane ancorato al messaggio principale dell’Enciclica Laudato sì: tutto è interconnesso, ovvero, esiste una unica e complessa crisi socio-ambientale che richiede una conversione ecologica,  un potente cambio di rotta, così come una conversione spirituale che porti ad una nuova coscienza del rapporto dell'essere umano con l'altro e con il creato. Non siamo di fronte a un duplicato della Laudato sì, ma ad un cammino vero e proprio per approfondire quei temi in essa contenuti, e che si fanno ancora più urgenti, alla luce dell' attuale crisi mondiale.
 
Il mondo è scosso dalla crisi provocata dalla pandemia da Covid-19 che continua a causare  vittime e sta cambiando i nostri stili di vita. In questi tempi difficili destinati a modificare le società in cui viviamo, siamo chiamati ad esprimere maggiore solidarietà, senso di fraternità, più cura gli uni degli altri, del pianeta che ci ospita, a mutare il nostro stile di vita, a "ribadire e tutelare il primato della persona umana sulle macchine e sulle nuove tecnologie" (p. 172). É un processo in fieri e perciò il documento, oltre alla riflessione, nasce giustamente per suggerire iniziative di educazione e di formazione all’ecologia integrale, buone prassi e modelli operativi.
 
Durante la conferenza, introdotta da Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa vaticana, l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, ha annunciato la "prossima adesione della Santa Sede all’Emendamento di Kigali al Protocollo di Montreal sulle sostanze che impoveriscono lo strato di ozono, strumento finalizzato a contrastare sia il problema del cosiddetto “buco dell’ozono”, sia il fenomeno dei cambiamenti climatici. Strumento che va nella direzione auspicata dal Santo Padre, quando afferma nella Laudato sì al n. 112  che la libertà umana è capace di limitare la tecnica, di orientarla, e di metterla al servizio di un altro tipo di progresso, più sano, più umano, più sociale e più integrale".

                                                                     
                                                                          Foto di A.R.R.
Pannelli fotovoltaici sulla copertura dell’Aula Paolo VI; nuova illuminazione di Piazza San Pietro e del Colonnato del Bernini, con un risparmio energetico fino all’80 per cento;auto elettriche e ibride fino alla riqualificazione della Centrale termica dello Stato; progetto "Giardini Bio" nei giardini vaticani; riorganizzazione del sistema di raccolta dei rifiuti urbani che è giunta a differenziare nel 2019 il 59%  dei rifiuti urbani e il 99% dei rifiuti speciali: queste le numerose  buone pratiche già messe in atto e illustrate da mons. Fernando Vérgez Alzaga, segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.
 
Il processo in atto include non solo un maggiore rispetto e cura del Creato, ma anche una nuova sfida educativa. "É fuori dubbio che la sfida ambientale sia indissolubile da quella educativa. La persona deve imparare fin dai primi anni di vita a crescere nella consapevolezza delle proprie responsabilità". Nel documento sono contenute cinque schede didattiche con vari suggerimenti e importanti strumenti per il mondo della scuola con l'intento di far maturare, attraverso l’educazione alla cittadinanza ecologica, una responsabilità maggiore verso l’ambiente, e consegnare alle generazioni future un mondo migliore. Lo ha ricordato mons. Angelo Vincenzo Zani, segretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica (degli Istituti di Studi).
                                                                   
                                                                        Foto di A.R.R.
Si tratta di riconoscere che la crisi non è soltanto ambientale ma antropologica e che è necessario assumere un atteggiamento olistico e non più di frammentazione del sapere perchè "il tutto è superiore alla parte" (Evangelii gaudium, n. 237), una crisi sanitaria e sociale amplifica anche la crisi ecologica e morale. Perciò occorre "osare uno sviluppo integrale che si ispiri all’ecologia integrale”, un cammino per la vita e il futuro della vita, evidenzia mons. Bruno Marie Duffé, segretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. Sicurezza alimentare e accesso all'acqua sono azioni specifiche sottolineate da Aloysius John, segretario Generale di Caritas Internationalis, nel ricordare che durante la pandemia sono i più poveri ad essere più colpiti ed esorta ad affrontare le cause alla radice. La Laudato si’ ci offre un'indicazione e la Caritas vuole dare voce al grido delle comunità locali, con azioni concrete, per esempio, con sistemi alimentari a piccola scala che rispettino la dignità del lavoro e dell’ambiente.

                                                                   
                                                                      Foto di A.R.R.
Azioni concrete sono state ribadite anche da Tomás Insua, Co-fondatore e Direttore Esecutivo del Global Catholic Climate Movement-GCCM, coalizione internazionale che comprende circa 900 organizzazioni cattoliche impegnate nella tutela del creato. Tomas ha ricordato che questo movimento è nato come una piccola rete nel 2015 dopo la pubblicazione dell’Enciclica Laudato sì, e pian piano si è ampliata giungendo ad avere centinaia di organizzazioni in tutto il mondo, sottolineando come  sia incoraggiante che il documento fornisca linee guida operative.
 
Per concludere ricordiamo che questo documento vuole “ribadire la centralità della dimensione dell’ecologia integrale nella vita di tutti noi e aiutare a trovare modalità concrete per viverla e declinarla a partire dalla propria sensibilità, ma soprattutto a partire dalle esigenze della cura della nostra Casa Comune e di coloro che la abitano, specialmente se si trovano in situazioni più disagiate e vulnerabili".
 

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TEXTO EM PORTUGUÊS   (Testo in italiano)


O Documento “In cammino per la Cura della Casa Comune. A cinque anni dalla Laudato sì".
por
Antonella Rita Roscilli 


                                                                     
                                                                          Foto di A.R.R.
                                                                                                                      Novità Sarapegbe 19 giugno 2020
Crianças em um fundo verde e azul a indicar florestas e mares, uma criança acariciada pelo Papa Francisco e outras que brincam alegres nas águas. Crianças como símbolo de esperança e juntas  aos elementos da nossa Casa Comum. E' esta a capa de "In cammino per la cura della Casa Comune. A cinque anni dalla Laudato sì", documento apresentado na Sala de Imprensa do Vaticano em 18 de junho de 2020. Foi preparado pelo "Tavolo interdicasteriale della Santa Sede sull’ecologia integrale”, fundado em 2015 para analisar como promover e implementar a ecologia integral. Inclui instituições ligadas à Santa Sé, algumas Conferências episcopais e organizações católicas.

O documento permanece fortemente ancorado à principal mensagem da Encíclica Laudato sì: tudo está interligado, ou seja, há uma crise socioambiental única e complexa que requer uma conversão ecológica, uma poderosa mudança de rumo, bem como uma conversão espiritual que leve a uma nova consciência da relação entre um ser humano com o outro e com a criação. Não estamos diante de uma copia da Laudato sì, mas de um caminho que quer aprofundar as tematicas nela contidas, e que se fazem cada vez mais urgentes, à luz da atual crise mundial.
 
O mundo está abalado pela crise da pandemia da Covid-19, que continua causando vítimas, e mudando nosso estilo de vida. Nestes tempos difíceis, destinados a modificar as sociedades em que vivemos, somos chamados a expressar mais nossa solidariedade e fraternidade, a mudar estilo de vida, a ter mais cuidado um com o outro, e com o planeta que nos acolhe, "reafirmando e protegendo o valor da pessoa humana sobre as máquinas e as novas tecnologias. "(p. 172). E' um processo ainda em construição e portanto o documento, além da reflexão, foi criado justamente para sugerir iniciativas de educação em ecologia integral, boas práticas e modelos operacionais.
 
Durante a conferência, apresentada por Matteo Bruni, diretor da Sala de Imprensa do Vaticano, o arcebispo Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, anunciou a "adesão da Santa Sé, em breve, à Emenda Kigali ao Protocolo de Montreal sobre substâncias que empobrecem a camada de ozônio, instrumento destinado a combater tanto o chamado "buraco da camada de ozônio" quanto o fenômeno das mudanças climáticas, instrumento que segue na direção desejada pelo Santo Padre, quando afirma na Laudato sì, nº 112, que a liberdade humana é capaz de limitar a técnica, orientá-la e colocá-la a serviço de outro tipo de progresso, que seja mais saudável, mais humano, mais social e mais integral".
                                                             
                                                                  Foto di A.R.R.
Painéis fotovoltaicos no teto da Sala Paulo VI, a nova iluminação na Praça de São Pedro e na Colunata de Bernini, com economia de energia de até 80%, carros elétricos e híbridos até a requalificação da Centrale termica do estado, o projeto "Jardins Biológicos" nos jardins do Vaticano, a reorganização do sistema de coleta de lixo municipal que em 2019 diferenciou 59% dos resíduos municipais, e 99% dos resíduos especiais: essas são algumas das inúmeras boas práticas já implementadas, e que foram ilustradas por Mons. Fernando Vérgez Alzaga, Secretário Geral da Província do Estado da Cidade do Vaticano.
 
O processo em andamento inclui não apenas um maior respeito e cuidado com a Criação, mas também um novo desafio educacional. "Não há dúvida de que o desafio ambiental é inseparável do educacional. A pessoa deve aprender desde os primeiros anos de vida a crescer na consciência de suas responsabilidades". O documento contém cinco cartas didáticas com várias sugestões e ferramentas importantes para o mundo da escola, com o objetivo de amadurecer nos jovens, através da educação para a cidadania ecológica, uma maior responsabilidade com o meio ambiente e entregar um mundo melhor às gerações futuras. As cinco cartas foram explicadas por mons. Angelo Vincenzo Zani, segretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica (dos Institutos de Estudos).
 
                                                                           
                                                                            Foto di A.R.R.
A questão è reconhecer que não se trata só de crise ambiental, mas antropológica, e que é necessário adotar uma atitude holística e não mais fragmentada do conhecimento, porque "o todo é superior à parte" (Evangelii gaudium, 237). A crise sanitária e social pode ampliar a crise ecológica e moral. Portanto, é necessário "ousar um desenvolvimento integral inspirado na ecologia integral", um caminho para a vida e o futuro da vida, conforme destaca mons. Bruno Marie Duffé, secretário do Dicastério do Serviço de Desenvolvimento Humano Integral. Segurança alimentar e acesso a água de qualidade são ações específicas sublinhadas por Aloysius John, secretário geral da Caritas Internationalis, ao lembrar que durante a pandemia, os mais afetados são os mais pobres, e è preciso enfrentar as causas. A Laudato sì  nos dá indicações e a Caritas quer dar voz ao clamor das comunidades locais, com ações concretas, por exemplo, com sistemas alimentares de pequena escala que respeitem a dignidade do trabalho e do ambiente.
 
                                                                 
                                                                   Foto di A.R.R.

Ações concretas também foram reafirmadas por Tomás Insua, co-fundador e diretor executivo do Movimento Global pelo Clima Católico-GCCM, uma coalizão internacional que inclui acerca de 900 organizações católicas comprometidas com a proteção da criação. Tomás lembrou que esse movimento nasceu como uma pequena rede em 2015 após a publicação da Encíclica Laudato sì, e expandiu-se gradualmente até chegar a ter centenas de organizações no mundo inteiro, destacando a importância do documento em fornecer diretrizes operacionais e boas praticas.
 
Podemos concluir dizendo que este documento deseja “reafirmar a centralidade da dimensão da ecologia integral na vida de todos, e nos ajudar a encontrar formas concretas para vivê-las ou recusa-las, a partir da própria sensibilidade, mas, sobretudo, a partir das necessidades do cuidado pela nossa Casa Comum e pelos que a habitam, principalmente se estiverem em situações de dificuldade e vulnerabilidade​​".

Traduzione in portoghese di A.R.R.